Presidio di Libera bellunese intitolato a Lucia Precenzano e Salvatore Aversa. Al figlio Walter una targa ricordo

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Lamezia Terme - Un presidio di Libera intitolato a Lucia Precenzano e Salvatore Aversa ad Agordo nelle Dolomiti bellunesi. A circa 1300 chilometri di distanza da Lamezia Terme, il ricordo della coppia uccisa dalla ‘ndrangheta il 4 gennaio 1992. Un segno indelebile di vicinanza e di rispetto per il lavoro di educatrice di Lucia, e per quello di integerrimo poliziotto di Salvatore.  L'idea è partita da un comitato formato appositamente per dar vita al Presidio Agordino di Libera, colpiti da una storia tragica con infiniti risvolti giudiziari e non solo. "La comunità della Valle agordina è stata colpita dalle personalità di mia madre e mio padre. Hanno approfondito la storia - racconta Walter Aversa, ospite nei giorni scorsi - anche grazie ai libri di Antonio Cannone che ha seguito prima la vicenda giudiziaria e di recente con un altro libro al quale ho cercato di dare il mio contributo fornendo elementi inediti. Ringrazio questa splendida comunità per avermi invitato, fatto dono di una targa ricordo. Ho avuto anche l'onore di essere tesserato in questo presidio di Libera come socio onorario.

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Ringrazio Liana Cavallet che è stata la prima a contattarmi, Gianni Santomaso e poi gli altri componenti del comitato. Pur se sono passati 32 anni ormai, questa vicenda li ha coinvolti ed emozionato, essendo da monito per una serie di circostanze giudiziarie controverse perché si tratta di una vicenda che stimola continuamente il dibattito sul tema della legalità e della sicurezza nel nostro Paese, e nella lotta a tutte le mafie. Nell'iniziativa di Agordo, anche grazie al secondo libro di Antonio “Quando la 'ndrangheta sconfisse lo Stato”, abbiamo approfondito alcuni temi significativi. Sono stati attratti, oltre dalla figura di mio padre, anche da quella di mia madre che li ha colpiti particolarmente in quanto insegnante che ha condiviso quel tragico destino con il marito poliziotto tanto che hanno deciso di mettere prima il nome di mia madre al presidio intitolato a loro due. È stata un'esperienza davvero unica - ha concluso Walter Aversa - perché questa vicenda coinvolge a tutt'oggi tante persone da Sud a Nord della nostra penisola. Auspico, secondo quanto appreso, che si possa fare un gemellaggio con Libera nella nostra regione e a Lamezia in particolare".

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Il Presidio Agordino di Libera

Il Presidio Agordino di Libera si è costituito il 6 ottobre 2022. L’Agordino è una zona di monti e valli a nord della provincia di Belluno, che comprende 16 comuni e che ha come centro di riferimento la cittadina di Agordo. Quando noi del comitato ci siamo trovati per stilare il patto di presidio e scegliere a quale vittima innocente di mafia intitolarlo e della quale quindi fare memoria attiva, abbiamo innanzitutto accolto l’invito di don Luigi Ciotti a “cercare” una vittima innocente alla quale ancora non fosse dedicato nessun presidio; abbiamo quindi manifestato a Daniela Marcone, dell’ufficio di presidenza di Libera e responsabile del settore Memoria, questa nostra intenzione, aggiungendo anche l’idea di ricordare qualcuno che avesse operato nell’ambito della formazione (giacché il nostro presidio ha alle spalle una lunga storia “preparatoria” di impegno nella scuola) e/o che fosse caduto mentre combatteva direttamente mafia, camorra o ‘ndrangheta. Daniela ci ha allora suggerito, fra altri, il nome di Lucia Precenzano, nome che ha colpito subito tutti noi, anche perché ci ha entusiasmato l’idea di mettere in risalto una figura femminile così emblematica. Ma abbiamo presto capito che la vicenda di Lucia è indissolubilmente legata a quella del marito Salvatore tanto che non abbiamo avuto dubbi e abbiamo deciso di sceglierli insieme, come coppia: ai nostri occhi rappresentano così l’idea di impegno a tutto tondo, l’impegno quotidiano sia nella situazione “normale” della gestione della famiglia e del lavoro all’interno della scuola, sia nella situazione “straordinaria” della lotta alla mafia sul campo. Non c’è stato bisogno di mettere ai voti questa proposta perché ci è sembrata subito quella “giusta”.

A questo punto, anche noi abbiamo scelto di essere in due referenti proprio per questo motivo: perché dove non arriva uno, arriva l’altro e questa idea di collaborazione e condivisione crediamo sia di fondamentale importanza. Con noi opera un gruppo di persone appassionate, vivaci e motivate a portare insieme qualche piccola goccia di giustizia sociale nel nostro presente, un gruppo eterogeneo che poco a poco sta diventando una squadra affiatata e composita, la squadra che Walter ha conosciuto in occasione del nostro incontro. Questa squadra ha portato avanti diverse iniziative sul solco dei valori condivisi nel patto di Presidio che vi inviamo contestualmente a questo scritto. Ci piace l’idea che ognuna di queste iniziative ravvivi la fiammella della memoria di Lucia e Salvatore: a 1300 chilometri di distanza il loro sorriso ci emoziona e ci sprona a fare del nostro meglio perché la Memoria diventi impegno nel quotidiano.

I referenti: Liana Cavallet, Gianni Santomaso

Il Comitato del Presidio: Erica Andrich, Margherita Andrich, Sonia Andrich, Paolo Chissalè ,

Sisto Da Roit, Michela De Dorigo, Piergiorgio De Bastiani, Alice Lazzaro, Sara Luchetta, Monica

Savio, Carlo Sartor, Mara Serafini, Paola Sonego, Andrea Sara Tomè, Giovanni Zaccaria.

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