Lamezia, centrosinistra tra "veti" e corsa alla leadership. Lettera di Masi (Pd) agli alleati  

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Lamezia Terme - In attesa delle prossime scadenze in Consiglio comunale: presentazione ufficiale dei nuovi gruppi, approvazione Bilancio previsionale entro il 15 marzo e poi ancora entro il 30 aprile Tari e Bilancio consuntivo, il dibattito politico è animato da quanto avviene all'interno delle coalizioni. Se nel centrodestra il passaggio del sindaco Paolo Mascaro in Forza Italia (con annessi assessori e consiglieri) ha tenuto banco nelle scorse settimane, negli ultimi giorni nel centrosinistra il "fermento" ruota sempre attorno alla candidatura a sindaco in vista delle Amministrative, si presume del 2025, ma con diverse sfumature che riguardano la sfera delle alleanze e dei rapporti interni. Dopo alcuni incontri dei mesi scorsi con la partecipazione anche di movimenti e associazioni, in questi giorni si susseguono scambi epistolari da dove emergono le solite e "risapute" difficoltà mancanti per arrivare ad una sintesi unitaria.

Apprendiamo per esempio della "richiesta di esclusione" da eventuali incontri di alcune forze di centrosinistra. Richiesta avanzata dal Movimento Lamezia bene comune. Una vicenda dai contorni senza dubbio particolari, che si apprende a sua volta da una lettera inviata dal segretario del Pd, Gennarino Masi, ai rappresentanti della stessa Lamezia bene comune, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Nuova Era, Azione, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana, AmoLamezia, Associazione 4 Gennaio e Italia Nostra. Masi, rispondendo alle sollecitazioni di Lbn sui motivi dell'interruzione del Tavolo progressista, dovuti a "problemi organizzativi interni ad alcune forze...", nella missiva parla di "continui attacchi alla sua persona" per la mancata convocazione del Tavolo progressista con le ragioni che da Lbc sono "ritenute incomprensibili e che avrebbero provocato la stasi del percorso del Tavolo progressista". Masi scrive di "augurarsi che i continui attacchi rivolti alla mia persona non nascondano l'ennesima volontà di rompere l'intesa tra partiti e società civile, che stiamo da un pezzo con fatica collettivamente sforzandoci di costruire e che visti i precedenti in cui non è mancata la corsa solitaria di Lamezia bene comune, non possiamo mai dare per scontata".

In un altro passaggio della lettera, il segretario cittadino del Pd, scrive che "di certo il Pd non può seguire il ristretto ed elitario percorso per giungere alla creazione di una coalizione progressista vincente, che parte da una incomprensibile (salvo che non sia finalizzata a qualcosa) selezione tra i partiti e i movimenti che dovrebbero prioritariamente sedersi al Tavolo programmatico (e, sembra di intuire, anche selettivo della figura del candidato a sindaco)". Masi più avanti scrive altresì, "...non trovo quindi comprensibile la selezione eseguita da Lbc tra i partiti (perché escludere aprioristicamente Azione, Rifondazione comunista e la stessa Sinistra italiana?) e tra i movimenti (quale sarebbe il motivo per escludere Nuova Era ed AmoLamezia, Associazione 4 Gennaio ed Italia Nostra peraltro tutti presenti alla riunione di settembre?)”.

Per i più attenti, si tratta di questioni chiaramente legate alla leadership della coalizione. Intanto, pare che nel Pd si sia aperta la "stagione delle tessere" per determinare di più, porre veti e magari tentare il "ribaltone" con il cambio del segretario. Appare del tutto evidente che il nodo centrale per quanto ci si sforzi nel parlare di programmi e di Tavoli programmatici, sia la figura del candidato a sindaco. Se nel centrodestra la macchina è già in moto, dall'altra parte ci sono enormi ritardi dovuti ad ambizioni personali, legittime o meno, che non contribuiscono a convergere su un'indicazione unitaria e quindi condivisa. Si rischia, insomma, di arrivare alla scadenza elettorale con il centrosinistra per l'ennesima volta “diviso e perdente”.

A.C.

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