Corigliano Calabro, 8 giugno - I finanzieri di Corigliano Calabro a conclusione di un’attività di polizia giudiziaria condotta anche con gli strumenti di indagini finanziarie, intercettazioni telefoniche e accertamenti patrimoniali, hanno arrestato 3 imprenditori coriglianesi ( Pietro Russo, di 52 anni, Carmelo Luzzi di 31 anni, genero di Russo, e Alfonso Di Gregorio, 50anni) attivi nel settore della commercializzazione di auto nuove e usate, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del tribunale di Rossano che ha disposto per uno di questi la reclusione in carcere e per gli altri due gli arresti domiciliari, oltre al sequestro preventivo di un terreno e di una villa del valore di circa 500.000 euro, riconducibili all’imprenditore incarcerato. Quest’ultimo, con la compiacenza dei due soci e di altri soggetti della sua cerchia familiare, avrebbe messo in piedi un’ associazione per delinquere finalizzata alla truffa, all’appropriazione indebita, al falso e alla bancarotta fraudolenta, distraendo ingenti capitali e beni patrimoniali dall’attivo finanziario delle imprese, nonostante l’esistenza di una significativa esposizione debitoria nei confronti dei fornitori degli autoveicoli commercializzati. In particolare, è stato accertato che il promotore della truffa avrebbe: accumulato debiti per oltre 2.500.000 euro; distratto dai c/c bancari delle società oltre 700.000 euro, destinandoli a finalità estranee all’attività delle imprese; eseguito grossi investimenti immobiliari, edificando abusivamente alcuni fabbricati di lusso, alcuni dei quali ceduti a terzi; occultato le scritture contabili delle due Srl, al fine di rendere impossibile la ricostruzione del volume d’affari e del patrimonio di queste ultime. Il provvedimento è stato eseguito oggi anche con l’ausilio di un altro reparto proveniente dalla Valle d’Aosta, regione dove il promotore della truffa si era da qualche tempo trasferito nel tentativo di avviare nuove attività. Nella piccola regione ai piedi delle alpi, aveva aperto, a nome di familiari incensurati, una pizzeria da asporto con insegna, “pizza connection”, attività quest’ultima, comunque, non coinvolta nell’operazione nonostante il nome evocativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA