Lamezia: Operazione “Doppio Colpo”, i tre negano tutto davanti al gip

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Lamezia Terme, 8 agosto - Nessuna estorsione ma una semplice richiesta di lavoro per una parente stretta, una donna della famiglia. Così Federico Gualtieri (24 anni) e Giancarlo Chirumbolo (26 anni) hanno giustificato il loro tentativo estorsivo ai danni di un commerciante lametino, cui avevano chiesto o mille euro mensili o l’assunzione della sorella o della compagna del Gualtieri. L’estorsione è stata sventata dall’attività investigativa degli uomini della squadra mobile di Catanzaro e del commissariato di polizia di Lamezia Terme. I dettagli dell’operazione denominata “Doppio colpo” sono stati illustrati ieri mattina, negli uffici della questura del capoluogo, dal procuratore aggiunto della Dda Giuseppe Borrelli e dal questore Guido Marino. Presenti anche il capo della squadra mobile, Rodolfo Ruperti, e il dirigente del commissariato lametino, Antonio Borelli. Oltre a Gualtieri e Chirumbolo, a finire in manette anche Luca Piraina (23 anni) incensurato, da poco reclutato dai clan della Piana e considerato “l’esattore” per conto dei fratelli Pasquale e Guseppe Catroppa, arrestati nell’ambito della recente operazione “Medusa”. Dalle indagini è emerso che Piraina, proprio per conto dei Catroppa, chiedeva il ‘pizzo’ di mille euro ad un gestore di diversi impianti di carburante. I tre giovani, in stato di fermo da ieri nella casa circondariale di Lamezia, sono comparsi quest’oggi dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Carlo Fontanazza. Gualtieri, assistito dagli avvocati Lucio Canzoniere e Antonio Larussa, ha negato la tentata estorsione. Lo stesso ha fatto  Chirumbolo, assistito anch’egli dall’avvocato Larussa. Piraina, difeso dall’avvocato Paolo Mascaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per i tre è stata confermata la custodia cautelare in carcere.

M.S.

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