Cosenza - In attesa che l'emergenza rifiuti per la prolungata chiusura della discarica di Pianopoli torni alla normalità in buona parte della regione dove si sono accumulati i rifiuti, c'è da registrare la protesta degli abitanti di Celico (Cs). Il piccolo centro che congiunge la Sila al centro urbano di Cosenza sarebbe stato, infatti, scelto dalla Regione come comune destinatario di una parte dei rifiuti differenziati prodotti nella zona cosentina grazie alla riapertura della discarica presente ma chiusa ormai da tempo. I cittadini di Celico, già da un paio di giorni, hanno montato la protesta e, organizzati in turni, continuano così a presidiare l'accesso alla discarica privata scongiurandone la riapertura.
Pugliano: "Su emergenza rifiuti evitare conflitti territoriali"
Sulla possibile riaperura della discarica di Celico si era già espresso l'assessore regionale all'ambiente Pugliano che aveva spiegato come "l'area nord della Calabria produce 750 tonnellate di rifiuti al giorno e noi, nell'impianto di Celico, avremmo mandato, per un periodo di dieci giorni, solo 300 tonnellate al giorno, in pratica solo i rifiuti prodotti da quell'area". "Ritengo che in in una fase così delicata e così drammatica - ha aggiunto Pugliano - bisognava aprirsi e dare disponibilità ai rifiuti prodotti in casa propria non quelli prodotti altrove. Ciò per evitare che si apra, oltre alla difficoltà di un sistema impiantistico incompleto, anche un conflitto territoriale come quello che mi pare rischia di delinearsi".
C'è delibera regionale che consente riapertura discariche private ormai chiuse
In relazione alla norma approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale che consente l'uso degli impianti privati già autorizzati nella fase commissariale, Pugliano ha detto che "utilizzare in questa condizione asmatica una bombola di ossigeno data non dalle discariche, perché la confusione in queste ore è altissima e l'allarme è generalizzato, ma dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti va tenuta in considerazione nel contesto di un riequilibrio più generale del sistema. La nuova filosofia che deve governare le attività in questo settore deve giocoforza puntare a fare convivere pubblico e privato".
Mimmo Talarico: "Celico non diventi pattumiera. Su rifiuti, una serie di scelte sbagliate da Regione"
''Celico non può diventare la pattumiera della Calabria, la vittima sacrificale dell'eterna inadempienza della politica regionale sulla questione dei rifiuti''. Così interviene anche il consigliere regionale Idv Mimmo Talarico. ''Quella discarica - prosegue - non può essere utilizzata, secondo i pareri tecnici emessi dagli uffici della Provincia di Cosenza, per il conferimento di nuovi quantitativi di rifiuto tal quale. A ciò si deve aggiungere la particolarità del contesto paesaggistico - ambientale, prossimo all'area protetta del Parco nazionale della Sila, che sconsiglierebbe a priori la riattivazione dell'impianto. C'è poi un paradosso in questa vicenda: i comuni presilani vantano alte percentuali di raccolta differenziata, a testimonianza della sensibilità che i cittadini e gli amministratori del territorio hanno manifestato in questi anni su questo versante. Essi, pertanto, non possono subire scelte incompatibili con la politica ambientale virtuosa seguita finora''. ''Sui rifiuti - conclude Talarico - la Regione sta compiendo scelte sbagliate, come quella di volerne affidare ai privati lo smaltimento. Sarebbe ora invece di mettere mano ad un piano regionale che, al di là della gestione dell'emergenza, abbia come obiettivo la risoluzione del problema senza infliggere colpi all'ambiente ed alla salute dei cittadini''.
Guccione (Pd): "Contro legge scaricare "tal quale" a Celico"
"L'ordinanza del dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione ing. Bruno Gualtieri del 13 febbraio 2014 con cui è stato autorizzato l'utilizzo, per il conferimento dei rifiuti urbani prodotti dai diversi comuni della provincia di Cosenza, della discarica privata di proprietà della Miga srl ubicata nel Comune di Celico alla località San Nicola, sarebbe in netto contrasto con le norme, le circolari e le prescrizioni necessarie per l'utilizzo di questo sito". E' quanto emerge da un'interrogazione del consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e all'assessore regionale all'Ambiente Francesco Pugliano. "Guccione - è scritto in una nota - dopo aver evidenziato che il sito di Celico non è una discarica privata, ma un Polo-industriale di servizi per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi e che il Comune unitamente a quelli della Presila cosentina, del Savuto e delle Serre cosentine, hanno predisposto da tempo un protocollo di intesa con la Miga srl e la Regione a che prevede l'utilizzo del polo industriale suindicato solo ai comuni i quali abbiano raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata e che promuovano il rispetto dell'ambiente, la salvaguardia del territorio e la salute dei cittadini con pratiche che incentivano politiche per arrivare all'obiettivo di Rifiuti zero, ricorda che la stessa società Miga srl, accogliendo alcune prescrizioni rilevate dalla Provincia di Cosenza relative al rilascio del rinnovo dell'Aia dell'impianto per lo stoccaggio, al deposito preliminare, alla messa in riserva e al trattamento dei rifiuti, ha espressamente e testualmente dichiarato, a pag. 5 delle predette controdeduzioni, 'in riferimento all'ammissibilita' dei rifuti solidi urbani in discarica si concorda con la Provincia di Cosenza per la non ammissibilita' e quindi l'eliminazione del codice cer 20.03.01 (rifiuti urbani non differenziati) dall'elenco dei rifiuti che possono essere smaltiti nella discarica stessa'. Citando una circolare del Ministero dell'Ambiente, Guccione ricorda, inoltre, che quest'ultima chiarisce molto bene quali sono i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica dove non potrà arrivare mai più il cosiddetto 'tal quale', anche se sottoposto a trito vagliatura". "Se tutto ciò corrispondesse al vero - conclude Guccione - l'ordinanza regionale sarebbe, come anticipato in premessa, in netto contrasto con le norme, le circolari e le prescrizioni necessarie per l'utilizzo di questo sito. Ragion per cui il conferimento dei rifiuti previsto non potrebbe più avvenire".
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