Lamezia Terme – Nuovo rinvio per l’udienza dibattimentale, presso il Tribunale di Lamezia Terme, del processo scaturito dall’Operazione Perseo per 21 degli arrestati lo scorso luglio che hanno scelto il rito ordinario. I lavori di ristrutturazione e di adeguamento dell’aula, infatti, nonostante avrebbero già dovuti essere terminati, cominceranno proprio in queste ore e dovrebbero essere conclusi, secondo il termine stabilito, ovvero entro 15 giorni. E' stato ritenuto necessario, infatti, proprio per questioni logistiche e di sicurezza, avviare dei lavori per la costruzione di gabbie di sicurezza per garantire una corretta prosecuzione del processo. L’aula Garofalo, infatti, come era già stato in precedenza, era anche oggi colma in ogni ordine di posto con conseguente promiscuità tra imputati, legali, giudici e pubblico presente. Oltre ai problemi logistici, poi, il collegio giudicante, presieduto dal giudice Carlo Fontanazza e a latere dal dottor Aragona e dalla dottoressa Monetti, ha dovuto tener conto dell’astensione dalle udienze degli avvocati penalisti, proclamata due settimane fa dalla Camera Penale, per contestare la chiusura, provvisoria, della casa circondariale lametina e il trasferimento di molti magistrati, attualmente a Lamezia.
Il collegio ha dovuto valutare la possibilità, quindi, di rinviare l’udienza, tenendo conto anche del consenso degli imputati, la maggior parte dei quali è detenuta. Solo tre, Giancarlo Chirumbolo, Antonio Curcio e Vincenzo Arcieri, hanno acconsentito all’astensione e di conseguenza al rinvio, tutti gli altri invece, hanno negato il loro consenso. Nonostante questo, il presidente del Collegio, il giudice Carlo Fontanazza, ha ritenuto fosse più idoneo rinviare l’udienza al prossimo 6 giugno, per ascoltare i primi testi, il capo dello Sco della Questura di Catanzaro Ruperti e il suo vice Paduano, che altrimenti sarebbero stati ascoltati due volte sugli stessi argomenti.
C.S.
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