Violento scontro tra bici e camion in Friuli, perde la vita giovane lametina

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Pozzuolo del Friuli (Udine) - Un grave incidente avvenuto a Pozzuolo del Friuli è costata la vita a Mara Leone, 33enne lametina. Da quello che si apprende l'incidente sarebbe avvenuto lo scorso 7 novembre quando la ragazza stava percorrendo in sella alla sua bicicletta la provinciale 94 all'altezza di Pozzuolo del Friuli e si è violentamente scontrata con un camion. Alla guida del mezzo pesante un uomo della Bassa friulana che si è fermato per prestare soccorso. Subito critiche sono apparse le sue condizioni, difatti si apprende che fosse stata subito ricoverata in prognosi riservata ma per lei non c'è stato nulla da fare. La ragazza originaria di Lamezia Terme si trovava in Friuli per portare a termine i suoi studi. 

Cordoglio sindaco: "Esempio di Mara giunge come monito al rispetto della vita"

"A nome dell’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Mara Leone, giovanissima studentessa lametina tragicamente scomparsa in Friuli. È estremamente doloroso apprendere che i sogni di Mara si siano infranti proprio mentre lei, in sella ad una bicicletta, guardava al futuro con speranza, pronta a tracciare il suo cammino umano e professionale. Di Mara ammiriamo e ricordiamo la dedizione allo studio che l’aveva portata via dalla sua amata città per crescere professionalmente ed oggi sottolineiamo il grandioso gesto d’amore e insegnamento per noi tutti: la donazione degli organi" è quanto si legge in una nota del sindaco.

"Apprendiamo - afferma - infatti che era stata proprio Mara a lasciare per iscritto questa volontà, sottolineando che, in caso di morte cerebrale, i suoi organi avrebbero dovuto accendere altre vite. In questo particolare momento di fragilità umana, l’esempio di Mara giunge come monito al rispetto della vita e della sua bellezza, portando ognuno di noi a riflettere sulle priorità verso le quali dirigere i propri passi. L’amore della giovane lametina per la vita si è concretizzato in un segno di comunione e fratellanza, legami immortali che devono sempre avvicinarci l’uno all’altro, nella buona e nella cattiva sorte. Il sorriso di Mara rivivrà nel cuore e nella mente di quelle vite che riceveranno il suo anelito, sconfiggendo e trasformando la morte in gioia e speme. Alla famiglia Leone rivolgo la mia affettuosa vicinanza, ricordando loro di essere stati un grande esempio generando il grande cuore di Mara. Siano di conforto per tutti i suoi cari le parole di San Giovanni Paolo II: “Nella decisione di offrire, senza ricompensa, una parte del proprio corpo, per la salute ed il benessere di un'altra persona, risiede la nobiltà del gesto, che si configura come un autentico atto d'amore. Non si dona semplicemente qualcosa di proprio, si dona qualcosa di sé”.

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