Animali macellati senza controlli sanitari, sequestrati stabilimenti e allevamenti in Calabria - VIDEO

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Crotone - Macellavano animali senza controlli sanitari. Per questo motivo i carabinieri del Nas hanno eseguito un provvedimento cautelare con l'arresto di 6 persone e due misure interdittive a carico di 6 veterinari ufficiali in servizio all'Asp di Crotone e 2 gestori di uno stabilimento di macellazione carni a Strongoli. All'operazione - denominata Fox - hanno partecipato oltre 100 Carabinieri del Gruppo Tutela Salute di Napoli e dei Comandi provinciali di Crotone, Cosenza e Reggio Calabria, con il supporto aereo di unità del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.

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Stabilimenti e allevamenti di animali, per un valore di circa un milione di euro, sono stati sequestrati dai carabinieri nel corso dell'operazione "Fox" condotta dai carabinieri del Nas che ha portato a 6 arresti e a due misure interdittive per la macellazione di animali senza controlli sanitari. L'indagine è stata condotta dal Nas di Cosenza sotto la direzione della Procura della Repubblica di Crotone. Sono in corso anche perquisizioni in 18 allevamenti delle province di Crotone, Cosenza e Reggio Calabria i cui titolari sono stati denunciati.

Idestinatari dei provvedimenti

Due persone in carcere, quattro ai domiciliari, altre due interdette dall'attività professionale. Questo il bilancio dell'operazione "Fox". In carcere sono finiti il titolare dello stabilimento di macellazione Euro Carni Import Nicola Brasacchio, 68 anni, di Strongoli, e la segreteria amministrativa dell'impianto Serafina Frustaci, 58 anni, anche lei di Strongoli. Quattro i veterinari dell'Asp di Crotone sottoposti agli arresti domiciliari; si tratta di Francesco Caparra, 62 anni, di Cirò Marina; Francesco Chiarello, 45 anni, di Verzino; Salvatore Gentile, 66 anni, di Umbriatico; Mario Piscitelli, 57 anni, di Melissa. Altri due veterinari dell'Asp sono stati sottoposti alla misura dell'interdizione del pubblico servizio; si tratta di Carmela Giulia Volpicelli, 59 anni, nativa di Catania, ma residente a Crotone; Antonio Marasco, 57 anni, di Savelli. Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati il macello Euro Carni Import di Strongoli intestato a Nicola Brasacchio, tre aziende di allevamento di animali e una stalla ubicate a Strongoli delle quali sono titolari i figli di Brasacchio.

Indagato: "Siete certi furbacchioni…tu ti vendi i vitelli, noi parliamo a telefono e poi… viene Gratteri"

A parlare così, intercettato dai carabinieri del Nas, era uno dei veterinari rimasti coinvolti nell'operazione "Fox" che ha portato all'arresto del gestore di uno stabilimento di macellazione di Strongoli e di un'impiegata amministrativa, ai domiciliari per quattro veterinari dell'Asp di Crotone, in servizio nei distaccamenti di Cirò Marina e Roccabernarda, e due sospensioni dal servizio per altri due veterinari. Una frase, quella del medico, che secondo gli investigatori testimonia la consapevolezza del comportamento illecito tenuto. Tanto che, riferiscono gli stessi investigatori, la sottolineavano puntualmente nel corso dei colloqui telefonici con gli allevatori, anche per far loro "pesare" l'interessamento speso. Terminale delle condotte illecite era lo stabilimento di macellazione di Strongoli dove sono stati sezionati centinaia di capi tra bovini, suini ed ovi-caprini privi di qualsivoglia profilassi o certificazione sanitaria, le cui carni sono state in seguito vendute e sono finite sulle tavole di ignari consumatori. Le indagini, avviate nel 2019 dopo una segnalazione interna al Servizio Veterinario e svolte dal Nas di Cosenza sotto la direzione della Procura di Crotone, hanno riguardato l'intera filiera delle carni (bovine, suine ed ovi-caprine) nel Crotonese ed hanno interessato, oltre agli arrestati, anche 14 allevatori i cui allevamenti sono stati perquisiti dai carabinieri anche con l'ausilio di droni. Dalle indagini sarebbe emerso che i veterinari indagati avrebbero attestato profilassi anti-tubercolosi mai avvenute, alterato prelievi di sangue su suini per permettere la macellazione. Inoltre avrebbero fatto da intermediari nel traffico illecito di marche auricolari, spesso appartenute ad animali deceduti per malattia e successivamente apposte ad altri capi abusivi al fine di sanarne l'illecita posizione, o ancora l'inserimento e la revoca di false denunce di smarrimento di animali. Più in generale sarebbe stato documentato un utilizzo distorto dell'Anagrafe Zootecnica informatizzata, in cui venivano registrati dati completamente avulsi dalla realtà ed inseriti al solo fine di regolarizzare i traffici commessi dagli allevatori indagati. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di accesso abusivo a sistema informatico, falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici, ricettazione, abuso d'ufficio, omissione di atti d'ufficio, contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive e diffusione di malattie infettive animali. I carabinieri hanno anche sequestrato lo stabilimento di macellazione e quattro allevamenti ad esso direttamente collegati, per un valore di oltre un milioni.

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