Roma - Sono state rese note le motivazioni con le quali la Corte di Cassazione, nell’udienza pubblica del 27 febbraio scorso, ha assolto in via definitiva Luigi Mercurio, Antonio Grandinetti (nella loro qualità di assessori del Comune di Nocera Terinese all’epoca dei fatti contestati) e Domenico Bruni (Comandate della Polizia Municipale). “La sentenza depositata il 14 maggio 2014 – ha spiegato l’avvocato Fernanda Gigliotti - è stata rilasciata in data 27 maggio e finalmente abbiamo potuto leggere le motivazioni”. E’ stato il Procuratore Generale Giuseppe Volpe, accogliendo integralmente le richieste del collegio difensivo costituito dall’avvocato Fernanda Gigliotti per Luigi Mercuri e dall’avvocato Michele Manfredi Gigliotti per Antonio Grandinetti e Domenico Bruni, che ha chiesto alla VI Sezione penale della Suprema Corte di Cassazione Presieduta dal Tito Garriba, di “annullare senza rinvio perché il fatto non sussiste e con revoca delle statuizioni civili, la sentenza della Corte di Appello n° 276/10 dell’11 dicembre 2012”. Nella motivazioni della sentenza si legge come la Suprema Corte, pur condividendo la decisione della Corte di Appello di Catanzaro circa “l’insussistenza in fatto e in diritto del reato di peculato originariamente contestato”, ha però tenuto a specificare che, comunque, i fatti contestati avrebbero integrato il delitto di abuso di ufficio, benché prescritto. Tale tesi, secondo la Suprema Corte è inficiata addirittura da un “..errore di prospettazione in diritto”, essendo la conseguenza di “..una erronea valutazione del costituire i fatti contestati il reato di abuso di ufficio” che renderebbe la relativa motivazione “..assai carente sulle circostanze di fatto che fonderebbero l’illecito”. Conclude la Corte Suprema che la sentenza impugnata “travisa il contenuto della norma penale di cui all’articolo 323 c.p. riconoscendole il contenuto di generica sanzione dell’errore amministrativo”.
“Una sentenza di assoluzione piena, quindi, che ristabilisce la verità dei fatti e l’onorabilità delle persone coinvolte afferma l’avvocato Fernanda Gigliotti - e che evidenzia l’assoluta correttezza del comportamento di Luigi Mercuri, di Antonio Grandinetti e di Domenico Bruni nello svolgimento delle loro funzioni. Si pone con ciò fine ad un lungo ed ingiusto calvario processuale – ha poi aggiunto - che ha segnato profondamente non solo la vita delle persone coinvolte nel procedimento, ma che ha fortemente condizionato i risultati elettorali e gli assetti politici ed amministrativi nel comune di Nocera Terinese degli ultimi 14 anni”. Tutto ebbe inizio, infatti, nel 1999/2000, da una indagine interna condotta dall’allora commissario di Governo Sebastiano Cento diretta a verificare la corretta tenuta della contabilità dell’Ente. Dalle indagini e dal processo, tuttavia, “rimasero esclusi – ha poi concluso l’avvocato Gigliotti - i responsabili amministrativi e funzionali della tesoreria e della contabilità”.
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