Calabria: Domenico Cutrì catturato nella notte nel milanese

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Varese - I Carabinieri hanno posto fine all'evasione di Domenico Cutrì, l'ergastolano fuggito dal tribunale di Gallarate (Varese) dopo una sanguinosa sparatoria in cui ha perso la vita il fratello Antonino. Cutrì, a quanto si è saputo, è stato preso non distante dalla zona in cui è verificata l'evasione.

Ad entrare in azione per catturare l'ergastolano Domenico Cutrì e l'uomo che si trovava con lui sono state le teste di cuoio dei carabinieri del Gis (Gruppo intervento speciale). A individuare il covo erano invece state le indagini dei carabinieri di Varese, Milano e del Ros (Raggruppamento operativo speciale). La pistola 375 magnum che Mimmo Cutrì aveva con sè aveva il colpo in canna, ma gli investigatori lo hanno sorpreso nel sonno e non è stato in grado di usarla. L'appartamento era stato messo a disposizione dell'evaso da un piccolo imprenditore della zona, Franco Cafà, 35 anni, arrestato ieri dai carabinieri a Buscate (Milano) con l'accusa di favoreggiamento. Cutrì e Luca Greco vivevano in condizioni di degrado: nel covo, infatti, mancavano luce, acqua e gas. Per cucinare i due uomini utilizzavano un fornelletto da campeggio, e dormivano su due brandine in una delle stanze.

Domenico Cutrì, 32 anni, era stato condannato in appello all'ergastolo come mandante dell'omicidio di un polacco che aveva insidiato la sua fidanzata. Era evaso lunedì scorso, intorno alle 15, quando un gruppo armato era entrato in azione davanti al tribunale di Gallarate dove l'ergastolano doveva sostenere un processo per truffa. Del commando facevano parte, secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dal pm di Busto Arsizio, Raffaella Zappatini, i suoi fratelli Antonino, 30 anni, ucciso nel conflitto a fuoco con gli agenti della Polizia penitenziaria, e Daniele, 23 anni, fermato due giorni fa. Altri quattro componenti del commando erano stati fermati a Cellio (Vercelli) dove era stato allestito un covo e un quarto a Napoli. In carcere si trova anche la compagna di Antonino Cutrì, Carlotta Di Lauro, accusata di aver fornito supporto logistico all'evasione. Si è fatta trovare ieri sera in casa dei genitori dopo tre giorni in cui era stata irriperibile con il figlio di cinque anni avuto da una precedente relazione. Domenico Cutrì sarebbe stato catturato non distante da Inveruno, nell'Alto milanese, dove risiede la sua famiglia.

Nel covo di Domenico Cutrì

All'interno del covo dove è stato catturato l'evaso Domenico Cutrì, ci sono ancora generi alimentari, pacchi di pasta e scatolette di tonno, sparsi a terra, davanti al divano dove dormivano l'ergastolano e il suo complice Luca Greco. Sul pavimento anche copie di quotidiani come 'Il Giorno' e 'La Prealpina' con la cronaca dell'evasione. Cutrì aveva a disposizione una palazzina in ristrutturazione di due piani in via Villoresi, poco lontano dal centro di Inveruno (Milano) e dalla casa dove vivono i genitori. Sulle scale si avverte ancora l'odore dei fumogeni utilizzati dai carabinieri durante l'irruzione. Le porte delle stanze sono state sfondate. Cutrì viveva in condizioni di degrado, e per cucinare utilizzava un fornelletto da campeggio. Il cortile dove si trova la palazzina è circondato da altre case ma, come raccontano alcuni residenti, nessuno si sarebbe accorto di movimenti sospetti.

covo-domenico-cutri.jpgIl covo dove si nascondeva l'ergastolano Domenico Cutrì e il suo complice

Per prenderlo usata tecnica 'taglio rami secchi'

Per catturare l'ergastolano Domenico Cutrì nel suo ultimo covo a Inveruno, nel milanese, i carabinieri hanno usato la tecnica del ''taglio dei rami secchi''. E per riuscire ad individuare dove si trovasse e quelli che sarebbero stati i suoi movimenti hanno ricostruito ''l'intera vita criminale'' dell'evaso. In sostanza, gli sono stati tolti tutti gli appoggi, con il fermo degli altri componenti della banda e Cutrì è stato costretto a trovare un covo di fortuna, vivendo in condizioni notevolmente disagiate. Lo hanno spiegato gli investigatori in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il comandante provinciale di Varese, Alessandro De Angelis, quello del reparto operativo, Loris Baldassarre e il comandante della sezione del Ros di Milano, Giovanni Sozzo. Alla conferenza stampa sono presenti anche il procuratore della repubblica di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana e la pm titolare delle indagini Raffaelle Zappatini.

Procuratore a famiglia evaso: "Un figloio morto e altri due in carcere bastano"

Il procuratore di Busto Arsizio Gianluigi Fontana ha voluto lanciare un appello ai familiari di Domenico Cutrì, dopo alcune dichiarazioni da loro rese nei giorni scorsi in cui dicevano di essere contenti che il figlio fosse libero. La madre, in una intervista lo aveva anche invitato a non costituirsi. ''Voglio fare un appello ai familiari di Cutrì - ha detto il magistrato -. Lo Stato è forte e il suo lavoro non è finito. Un figlio morto e due in carcere bastano''.

Padre Cutrì risponde indirettamente ad appello procuratore: Non abbiamo niente da dire

"Non abbiamo niente da dire, lasciateci in pace". Il padre di Domenico Cutrì, l'evaso catturato la scorsa notte, non ha voluto replicare all'appello lanciato dal procuratore di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, ai familiari che nei giorni scorsi avevano affermato di essere contenti che il figlio fosse libero. Fontana oggi ha spiegato che "un figlio morto e due in carcere bastano". Il padre di Cutrì, rispondendo al citofono, ha ribadito di non voler parlare con i giornalisti. I genitori dell'evaso hanno trascorso la giornata nel loro appartamento in un condominio a Inveruno (Milano), che si trova poco lontano dal covo dove si era rifugiato Cutrì. Anche tra i vicini di casa c'è poca voglia di parlare della vicenda.

 

REAZIONI

Cancellieri: "Complimenti ai carabinieri per la cattura"

Il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha telefonato al comandante dell'Arma dei Carabinieri, generale Leonardo Gallitelli, per complimentarsi per la cattura di Domenico Cutrì. "Il Ministro - dice una nota - ha ringraziato tutte le Forze di Polizia e la Magistratura per collaborazione che ha portato alla rapida conclusione della fuga e anche alla cattura dei complici. Con l'occasione il Guardasigilli ha voluto ribadire il suo "grazie" agli uomini della Polizia Penitenziaria per il lavoro delicato e pericoloso che quotidianamente svolgono".

Tamburino (Dap) esprime grande soddisfazione per l'operato dei carabinieri

Il capo del Dipartimento del amministrazione penitenziaria (Dap), Giovanni Tamburino, ha espresso "grande soddisfazione" e si è congratulato con l'Arma dei carabinieri per la soluzione del caso di Domenico Cutrì. "Mi congratulo con i carabinieri - ha detto Tamburino - perché sono stati artefici di una soluzione in tempi brevi e senza spargimento di sangue, pur in presenza di una persona pericola". Il capo del Dap si augura, inoltre, che l'episodio possa costituire "un momento di riflessione verso l'uso delle videoconferenze che non tolgono nulla al diritto di difesa ma eviterebbero costi e rischi relativi alle traduzioni dei detenuti".

Ministro Alfano: "Ancora una volta Stato vince criminali perdono"

Il vice ministro e responsabile del Viminale Angelino Alfano scrive in un tweet: "arrestato Domenico Cutri', il latitante evaso. Ancora una volta lo Stato vince i criminali perdono. Tanti tanti complimenti ai Carabinieri!".

Ministro Mauro: "Stima e ammirazione per duro lavoro Carabinieri"

Il Ministro Mauro ha voluto complimentarsi con il Generale Gallitelli per la cattura del latitante Domenico Cutri. Nella "lunga e cordiale" telefonata con il comandante Gallitelli il ministro ha rinnovato a tutti gli uomini dell'Arma la "stima e l'ammirazione per il duro lavoro che svolgono per garantire sicurezza e di cui tutti gli italiani sono loro grati. Ancora una volta viva i Carabinieri!".

Sottosegretario Berretta esprime gratitudine a Cc per arresto

"Ringrazio l'Arma dei Carabinieri che con un preciso intervento ha catturato il detenuto Domenico Cutrì". Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta esprimendo soddisfazione per la cattura del detenuto fuggito lunedì scorso durante un trasferimento al tribunale di Gallarate. Beretta rinnova il "ringraziamento agli agenti di Polizia Penitenziaria per il lavoro che svolgono ogni giorno a servizio della giustizia".

Bianchi (Ncd): Ennesima prova efficienza forze dell'ordine

"Con l'arresto di Domenico Cutrì le nostre forze dell'ordine hanno dato l'ennesima prova di grande spirito di servizio, efficienza e professionalità. Lo Stato e' presente e conferma che la sicurezza e' prioritaria". E' quanto dichiara il vicecapogruppo del Ncd alla Camera, Dorina Bianchi. "Sono stati giorni intensi - aggiunge Bianchi - un'operazione non facile, che ha coinvolto diversi complici. Ci associamo alle congratulazioni del ministro Alfano al generale Leonardo Gallitelli per la brillante prova fornita ancora una volta dai carabinieri".

Governatore Scopelliti: "Cattura testimonia costante impegno Stato"

"Rivolgo i più sinceri ringraziamenti ed apprezzamenti all'Arma dei Carabinieri per l'arresto di Domenico Cutrì". E' quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, in una nota diffusa dall'ufficio stampa della Giunta regionale. "La brillante e fulminea operazione che ha consentito di restituire alla giustizia italiana un pericoloso ergastolano - aggiunge Scopelliti - è la più limpida testimonianza del costante impegno dello Stato nel contrasto ad ogni forma di criminalità".

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