Lamezia, Curcio su operazione Scacco alla Regina: “Politica e Pubblica amministrazione non hanno dato risposte adeguate per Ciampa di Cavallo” - VIDEO

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Lamezia Terme - “Abbiamo smantellato quella che noi riteniamo essere una vera e propria centrale di smistamento della droga”. Sono le prime parole del procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio, nella conferenza stampa, nella sede del Gruppo della Guardia di finanza lametina, convocata per illustrare i dettagli dell’operazione “Scacco alla Regina” contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere di Ciampa di Cavallo. Un’operazione del comando provinciale della Guardia di finanza (con l’impiego di oltre 100 militari) in collaborazione con personale degli altri reparti calabresi delle Fiamme gialle, in esecuzione di 19 ordinanze di custodia cautelare, disposte dal gip del Tribunale di Lamezia e da quello del Tribunale per i minorenni del capoluogo calabrese, nei confronti di persone di etnia rom, 3 dei quali minorenni. Paradossalmente, 8 percepivano il reddito di cittadinanza. Figura centrale (nonostante l’assenza fisica dovuta alla detenzione in carcere) è la “Regina” Caterina Butruce, 50 anni. Sequestrate “principalmente cocaina (150 grammi) ed eroina (90 grammi)”. 

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Curcio, che ringrazia il sostituto Marta Agostini e la Guardia di finanza per “l’indagine capillare”, in relazione al coinvolgimento di minori, sottolinea “l’inaugurazione di un nuovo corso con il protocollo d’intesa con la Procura per i minorenni volto ad adottare i necessari provvedimenti per i minori che vivono situazioni di rischio in generale. Provvedimenti che prevedono in ultimo la decadenza della potestà genitoriale proprio per salvaguardare la crescita dei minori”. Cosa che non è chiaramente avvenuta a Ciampa di Cavallo, dove “i minori svolgevano attività strumentali a quelle di spaccio, che avvenivano senza remore in loro presenza. Si tratta - aggiunge Curcio - di una comunità di cittadini italiani a tutti gli effetti. Non sono nomadi”. Quindi, il procuratore, che lamenta “le risorse estremamente limitate a disposizione, che comportano un’assunzione di rischi non indifferente”, inchioda la politica e la Pubblica amministrazione alle loro responsabilità: “In entrambi i casi, non hanno saputo dare risposte adeguate a un contesto di particolare allarme sociale”.

Il comandante provinciale della Guardia di finanza, generale di brigata Dario Solombrino, che si è insediato da pochi mesi, esprime gratitudine a Curcio per la sua “fiducia” nei confronti delle Fiamme gialle ed elogia le “capacità operative dei Baschi verdi, protagonisti dell’operazione”. Capacità che ha consentito, come dice Solombrino, di “disvelare un quadro sconcertante per l’impiego sistematico di minori 24 ore su 24”. Il comandante del Gruppo della Guardia di finanza lametina, tenente colonnello Clemente Crisci, mette in risalto la figura della “Regina”. “Tutto ruota - afferma Crisci - attorno a questa donna, chiamata la Signora della Ciampa, che gestiva dal carcere le attività di spaccio”. Quindi, Crisci descrive la complessità del quartiere teatro dell’operazione: “Vedette presenti all’ingresso delle strade d’accesso; un utilizzo di un linguaggio convenzionale nello spaccio e una forte omertà. Questo il quadro in cui ci siamo mossi, con attività investigative concentrate soprattutto su intercettazioni e videosorveglianza del quartiere. I nuclei familiari dediti allo spaccio si servivano di minori. È questo l’aspetto che ci ha colpito di più”.

Il comandante del Nucleo operativo di Pronto impiego del Gruppo della Guardia di finanza lametina, sottotenente Natale Saggese (anche lui da un mese in posizione di comando) richiama l’attenzione sul delicato quartiere di Ciampa di Cavallo, in cui, come dimostrano gli inquirenti, nulla era lasciato al caso: “L’operazione ha comportato un impegno massivo in quello che possiamo definire un fortino, con turni organizzati in maniera quasi aziendale. Abbiamo dato un duro colpo - conclude - a una situazione di degrado che insiste da decenni, di pericolosità sociale per tutto il territorio”. 

Giuseppe Maviglia

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