
Lamezia Terme - È iniziata l’udienza preliminare relativa all’operazione “Artemis”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri, che nel novembre 2024 aveva portato all’arresto di 59 persone su un totale di 86 indagati.
Nel corso dell’udienza si sono costituite parti civili la Regione Calabria, il Comune di Lamezia Terme, il Ministero e l’associazione Vittime dei reati. Sul punto, il giudice si è riservato di decidere. Le difese hanno sollevato diverse eccezioni di nullità in merito alle notifiche dell’avviso di conclusione delle indagini e dell’udienza preliminare. Alcuni imputati hanno già richiesto il rito abbreviato, mentre gli altri potranno ancora farlo poiché il processo è stato rinviato a lunedì prossimo, giorno in cui il giudice scioglierà la riserva sulle costituzioni di parte civile e sulle eccezioni delle difese.
L’indagine era partita nel novembre 2021, dopo l’arresto in flagranza di un piccolo spacciatore a Lamezia, e si è poi ampliata fino a delineare un articolato sistema criminale sul territorio. Il pm Romano Gallo ha chiesto il rinvio a giudizio per 62 indagati, stralciando 19 nomi rispetto agli 81 destinatari dell’avviso di chiusura indagini. Le accuse vanno da associazione mafiosa, spaccio di droga, estorsione, corruzione, falsa testimonianza, incendio doloso e ricettazione. Le attività illecite si sarebbero sviluppate tra Lamezia Terme, Maida, Jacurso e Cortale, a cavallo fra le province di Catanzaro e Vibo Valentia. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Renzo Andricciola, Michele Cerminara, Giuseppe Spinelli, Antonio Larussa, Lucio Canzoniere, Francesco Gambardella, Salvatore Cerra e Gianluca Careri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

