Lamezia, processo Mare Magnum: rigettate richieste procura su beni e misure personali per fratelli Perri

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Catanzaro - Il Tribunale di Catanzaro ha rigettato la richiesta formulata dalla Distrettuale Antimafia di Catanzaro di sottoporre a misura di prevenzione personale e patrimoniale i fratelli Francesco Perri (difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Aldo Ferraro), Pasqualino Perri (difeso dall'avvocato Francesco Gambardella) e Marcello Perri (difeso dall'avvocato Michele Cerminara).

La Procura di Catanzaro aveva infatti chiesto che i fratelli Perri fossero sottoposti alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 5 anni, e che fosse confiscato il loro intero patrimonio, stimato dalla Guardia di Finanza procedente in 800 milioni di euro, perché ritenuto di derivazione illecita. La decisione depositata oggi dal Tribunale ha altresì disposto la revoca del sequestro che era stato disposto in via anticipata dallo stesso Tribunale di Catanzaro eseguito il 23 febbraio 2022, che aveva interessato l'intero patrimonio dei fratelli Perri, che in questi 18 mesi è stato gestito dagli amministratori giudiziari nominati dallo stesso Tribunale. Un valore determinante, rispetto alla decisione rassegnata oggi, hanno assunto le risultanze della consulenza tecnica. "L'esito - ha sottolineato il legale di Francesco Perri, l'avvocato Salvatore Staiano - nasce dall'importante contributo professionale dell'avvocato Francesco Pagliuso (il legale lametino ucciso in un agguato il 9 agosto 2016, ndr) assolutamente convergente verso il risultato odierno".

Il procedimento scaturito dall'operazione " Mare magnum" realizzata circa un anno fa dalla Dda di Catanzaro e che portò a un decreto di sequestro di beni per un valore di oltre 800 milioni ai fratelli Franco, Pasqualino e Marcello Perri, imprenditori di Lamezia Terme del settore della grande distribuzione e proprietari di uno dei più grandi centri commerciali della Calabria.

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