Lamezia, processo "Quinta Bolgia" su 'ndrangheta e sanità: 8 condanne e 3 assoluzioni

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Catanzaro - Arriva la sentenza per il processo "Quinta Bolgia", l'operazione che a novembre del 2018 portò a 24 misure cautelari emesse dalla procura antimafia di Catanzaro. Al centro dell’inchiesta l’Asp di Catanzaro e il servizio di gestione delle autoambulanze e del trasporto del materiale sanitario all'interno anche dell'ospedale di Lamezia Terme. Proprio questa operazione portò anche al commissariamento per mafia dell'Asp di Catanzaro. L'indagine, realizzata dalla Dda guidata da Nicola Gratteri, ipotizzò una presunta associazione a delinquere di stampo mafioso, collegata con i reati di turbata libertà dell’industria o del commercio, frode nelle pubbliche forniture, illecita concorrenza con minaccia o violenza, abuso di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Oggi il gup di Catanzaro ha emesso la sentenza: otto condanne e tre assoluzioni. Assolto, da tutti i capi, l’ex direttore amministrativo Asp di Catanzaro Giuseppe Pugliese mentre è stato condannato a 8 mesi, con esclusione dell'aggravamente mafiosa, Giuseppe Perri, ex direttore generale Asp di Catanzaro. 

Le condanne

Franco Antonio Di Spena - 2 anni e 8 mesi 

Giuseppe Perri - 8 mesi

Diego Putrino ’82 - 9 anni e 6 mesi - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Diego Putrino ’67 - 9 anni e 6 mesi  - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Pietro Putrino - 11 anni - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Ugo Bernardo Rocca - 9 anni e 2 mesi - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Silvio Rocca - 10 anni e 6 mesi  - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Vincenzo Torcasio - 9 anni e 4 mesi  - interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata per due anni 

Il Gup ha dichiarato la società La Pietà di Putrino, Croce Rosa Putrino, Putrino Service, Rocca Servizi di Pietro Rocca in persona del legale rappresentante pro-tempore, responsabili degli illeciti amministrativi loro ascritti, avvinti dal vincolo della continuazione e operata la riduzione per la scelta del rito, le condanna al pagamento della sanziona pecuniari, per ciascuna di esse, di 206.400 euro pari a 800 quote. Sanzioni interdittive per due anni per le società: La Pietà, Croce rosa, Putrino Service, Rocca servizi.

Assoluzioni

Roberto Frank Gemelli (difeso dall’avvocato Antonio Larussa)

Sebastiano Felice Corrado Mauceri (difeso dall’avvocato Antonio Larussa)

Giuseppe Pugliese (difeso dall’avvocato Franco Laratta e dall'avvocato Lucio Canzoniere)

Assolti da alcuni capi di imputazione: 

Franco Antonio Di Spena (difeso dagli avvocati Nicola Aloisio e Lucio Canzoniere) dal Capo 1 (associazione mafiosa) e Vincenzo Torcasio (difeso dall'avvocato Antonio Larussa), Giuseppe Perri (difeso dall'avvocato Antonio Larussa e Pasquale Cristiano), Pietro Putrino (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Massimiliano Carnovale), Diego Putrino ’67 dal capo 3 (difeso dall'avvocato Giuseppe Senese).

Le confische

Il giudice ha ordinato anche la confisca della società Croce Rosa Putrino Srl con l’intero capitale sociale nonché il relativo complesso aziendale; la società Putrino Service Srl con sede a Lamezia e l’intero capitale sociale. 

Risarcimenti parte civile

Disposto anche il risarcimento per le parti civili, il giudice Ciriaco ha condannato Franco Antonio Di Spena, Pietro Putrino, Diego Putrino  ’67,  Diego Putrino ’82, Silvio Rocca, Ugo Bernardo Rocca e Vincenzo Torcasio al risarcimento dei danni a favore della parte civile Vescio Funeral Home da liquidarsi in separato giudizio. Risarcimento anche per la Regione Calabria, Comune di Lamezia, Associazione Antiracket Lamezia e Asp di Catanzaro da liquidarsi in 20mila euro per ciascuna di esse.

Nel collegio difensivo gli avvocati Gambardella, Senese, Staiano, Andricciola, Larussa, Laratta, Canzoniere e Aloisio.

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