Lamezia Terme, 10 maggio - I carabinieri di Lamezia hanno arrestato, per i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, ricettazione e danneggiamento aggravato Vincenzo Iannelli, 42 anni, di Lamezia.
I fatti
Ieri sera, attorno alle 22:40, arriva una telefonata al 112 in cui un uomo avverte che il cognato ha tentato di uccidere il figlio e la convivente esplodendo numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo della sua abitazione. Quando i militari giungono sul posto l’autore della sparatoria si è da poco allontanato a bordo della sua autovettura. La scena che si ritrovano è quella di un immobile indipendente su due livelli le cui facciate si presentano scheggiate da numerosi fori di colpi di arma da fuoco. Due proiettili, inoltre, riescono a penetrare all’interno forando una finestra della cucina al primo piano dalla quale il nipote si era affacciato per vedere chi era a suonare il campanello di casa a quell’ora. Sul selciato vengono rinvenuti ben 13 bossoli di pistola cal. 380 auto.
Le vittime, il nipote dell’uomo e la convivente, hanno raccontato che poco prima delle 22.30, lo zio si è presentato sotto casa dove ha cominciato a suonare al citofono imprecando contro il cognato ed invitandolo ad uscire di casa. Il caso ha voluto che non fosse ancora rincasato. La coppia, affacciatasi alla finestra, avendo notato che il parente impugnava una pistola, ha fatto appena in tempo a gettarsi sul pavimento quando hanno cominciato a sentire i colpi esplosi in rapida successione, due dei quali nella loro direzione tant’è che si andavano ad infrangere in un mobile alle loro spalle. Dal momento dell'allarme, sono state incessanti le ricerche dei militari che hanno attuato una cinturazione della città con vari posti di blocco.
All’alba è sopraggiunto in supporto anche un elicottero dell’ottavo Elinucleo di Vibo Valentia determinante nell’individuazione dell’auto del fuggitivo avvistata in una stradina interpoderale in una zona rurale di località Sambiase. Intorno alle ore 11:30, infine, il ricercato, avendo avvertito la pressione delle forze dell’ordine, si è presentato alla Caserma della Compagnia dei Carabinieri dove è stato dichiarato in arresto. Alla base del gesto, ci sarebbero verosimilmente dissidi privati tra i due cognati, che tra l'altro risiedono poco distanti gli uni dagli altri. Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Lamezia Terme.
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