'Ndrangheta, Cosenza: 18 arresti cosca Lanzino-Ruà. Tra indagati anche ex sindaco di Rende Bernaudo

CARABINIERI-ARRESTO

Cosenza, 6 dicembre - Tre politici cosentini sono indagati in uno dei filoni dell'inchiesta della Dda di Catanzaro che questa mattina ha portato all'arresto di 18 persone affiliate alla cosca Lanzino-Ruà. Si tratta dell'ex assessore alla Provincia di Cosenza Pietro Ruffolo, dell'ex sindaco di Rende ed attuale consigliere provinciale Umberto Bernaudo, entrambi del Pd, e del consigliere comunale di Piane Crati, Pierpaolo De Rose (lista civica). Ai tre questa mattina è stato notificato un decreto di perquisizione in cui si ipotizzano, a vario titolo, il concorso esterno ed il voto di scambio.

Arrestate 18 persone affiliate alla cosca Lanzino-Ruà

L'operazione, condotta da personale della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, della polizia e dei carabinieri di Cosenza, ha colpito boss e gregari della cosca Lanzino-Ruà, ritenuta la più potente a Cosenza. 18 gli arrestati. Tra gli indagati, secondo l'accusa, vi sarebbero anche i responsabili degli omicidi di Vittorio Marchio, ritenuto un esponente di vertice della criminalità cosentina, ucciso il 26 novembre del 1999, di Enzo Pelazza, ucciso il 28 gennaio 2000 a Cosenza, e di Antonio Sassone, ucciso il 9 giugno 2000 a Terranova da Sibari. L'inchiesta rappresenta l'ultima fase dell'operazione "Terminator" che nel maggio dello scorso anno portò in carcere otto persone accusate, a vario titolo, di altri tre omicidi compiuti sempre nella guerra di mafia consumatasi in provincia di Cosenza tra il 1998 ed il 2001.

Ruffolo già rinviato a giudizio per usura

Pietro Ruffolo, uno dei politici cosentini indagati in uno dei filoni dell'inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro e che ha portato all'arresto di 18 persone ritenute affiliate alla cosca Lanzino-Ruà di Cosenza, è stato rinviato a giudizio, nell'ottobre scorso per usura aggravata dalle modalità mafiose. In seguito alla decisione del gup distrettuale di Catanzaro (il processo è iniziato nel marzo scorso), Ruffolo si è autosospeso dall'incarico di assessore. Quell'inchiesta vede coinvolto Ruffolo non per la sua attività di amministratore pubblico, ma in qualità di ex consulente di piccole imprese dell'agenzia Unicredit di Belvedere Marittimo (Cosenza) e riguarda un vasto giro di usura che sarebbe stato gestito da altri indagati, tra i quali figurano presunti affiliati alla cosca Muto di Cetraro, una delle più potenti del cosentino. Ruffolo, così come un altro degli indagati dell'inchiesta odierna della Dda catanzarese, Umberto Bernaudo, sono approdati al Pd dopo anni di militanza nel Partito socialista.

Aggiornamento - Le persone coinvolte

Due delle persone coinvolte nell'operazione condotta dalla Dia dai carabinieri e dalla polizia non sono stati arrestati perché erano già latitanti. Si tratta di Ettore Lanzino, di 56 anni, indicato come il capo dell'omonima cosca, e Francesco Presta, di 51, anch'egli affiliato alla cosca Ruà-Lanzino. Le altre 16 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Catanazaro su richiesta della Dda sono state tutte eseguite. I provvedimenti riguardano Francesco Patitucci, di 50 anni; Simone Andretti (41); Salvatore Ariello (37); Biagio Barberio (37), Domenico Cicero (54), Giovanni Di Puppo (38), Michele Di Puppo (47), Luigi Gagliardi (38), Mario Gatto (42), Luigi Gaudio (55), Pilerio Giordano (46), Walter Gianluca Marsico (44), Giuseppe Perri (55), Mario Piromallo (44), Roberto Porcaro (27) e Costantino Scorsa (57).

 

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