Reggio Calabria - La D.I.A. e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni riconducibili a Dominique Suraci, ex Consigliere del Comune di Reggio Calabria, detenuto. L’operazione scaturisce dagli ulteriori accertamenti nell’ambito delle indagini che avevano consentito di accertare il ruolo rilevante di Dominique Suraci, sia come referente privilegiato del clan Tegano nel settore della grande distribuzione alimentare, sia come interlocutore politico dello stesso, in qualità del ruolo di consigliere.
Le indagini che hanno portato ai provvedimenti eseguiti venerdì scorso, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Musolino, hanno fatto emergere il ruolo di Vincenzo Lo Giudice quale intestatario fittizio di beni riconducibili a Suraci. Infatti le indagini hanno permesso di accertare una progressiva sproporzione tra il reddito prodotto dall’indagato e dal suo nucleo familiare e le proprietà possedute. Lo Giudice è stato denunciato anche, in concorso con Corrado Ghislanzoni, per il reato di riciclaggio. Precisamente Lo Giudice, come amministratore della Tierre srl, ed Ghislanzoni, come amministratore della SS Holding srl, hanno prodotto numerosi trasferimenti societari di beni ed utilità risultati provento di bancarotta fraudolenta, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata alle truffe aggravate, reati fiscali nonché intestazione fittizia, realizzati da Suraci, ostacolando di fatto l’individuazione della provenienza illecita.
I beni sequestrati
Quote sociali ed intero patrimonio aziendale della Automania Srl, quote sociali ed intero patrimonio aziendale della Automania Due Srl, quote sociali ed intero patrimonio aziendale della Immobiliare Piazza Borromeo Srl, quote sociali ed intero patrimonio aziendale della Sea Blue Charter Srl, fabbricato a Reggio Calabria, via Nino Bixio 13/A-B, fabbricati a Reggio Calabria, via Reggio Campi, fabbricati a Reggio Calabria, Frazione Gallico, Contrada Buzzurro; complesso dei beni e dei diritti in trust riferibili a “DA-SI-AL”; autovettura Fiat Panda. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 5 milioni di euro.
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