Catanzaro - L'ex assessore al Lavoro della Regione Calabria, Nazzareno Salerno, é stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Catanzaro sull'ingerenza della cosca di 'ndrangheta dei Mancuso nella gestione dei fondi della comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà. L'inchiesta riguarda, in particolare, la gestione dei fondi del credito sociale ed ha portato complessivamente all'arresto di nove persone. Nazzareno Salerno, inoltre, è stato fra i tre delegati scelti nel 2015 dal Consiglio regionale della Calabria per l'elezione del presidente della Repubblica. Salerno, consigliere di minoranza, esponente di Forza Italia, fu indicato fra i consiglieri da inviare a Roma come "grandi elettori" con dieci voti.
L’indagine ha raccolto consistenti elementi probatori a carico di Nazzareno Salerno al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione e minaccia a pubblico ufficiale aggravata dal metodo mafioso. In particolare Salerno, nel quadro del più ampio progetto criminoso, esercitava una pressione continua nei confronti di dirigenti preposti al proprio assessorato, al fine di imporre le sue scelte che gli avrebbero garantito ampia discrezionalità nella gestione del progetto credito sociale e dei relativi fondi comunitari. Le indagini hanno, inoltre, documentato l’intimidazione organizzata da Salerno nei confronti di un funzionario della regione che si era opposto alle sue pretese ostacolando l’iter amministrativo e andando contro il complessivo progetto criminoso. A tal fine Salerno si rivolgeva a due pregiudicati notoriamente indicati come riferibili alla cosca Mancuso, che minacciavano il riottoso funzionario nel corso di un incontro svoltosi all’interno di un vivaio documentato dai carabinieri del ros, il quale era costretto in seguito a desistere e consentire lo svolgimento delle operazioni di gestione del progetto secondo i voleri di Salerno e del comitato affaristico/criminale, affidando la procedura per assegnare il servizio di esternalizzazione a Vincenzo Caserta, dirigente regionale longa manus di Salerno, che affidava la gestione dello strumento di ingegneria finanziaria alla fondazione Calabria Etica (in realtà priva di competenze e dei requisiti per la gestione di uno strumento finanziario di microcredito). La fondazione, sotto la guida di Pasqualino Ruberto, altro uomo “in affari” con Salerno, nel giro di appena 8 giorni provvedeva a assegnare il servizio alla Cooperfin Spa.
VIDEO
© RIPRODUZIONE RISERVATA