'Ndrangheta: Operazione Inganno, tra gli arrestati esponente antimafia ed ex sindaco San Luca

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San Luca - I Carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare, cinque in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti di ex amministratori comunali e imprenditori indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione. Le ordinanze sono state emesse dal Tribunale di Reggio su richiesta della Dda coordinata dal procuratore Federico Cafiero de Raho. I sei avrebbero agito al fine di agevolare la 'ndrangheta di San Luca. Responsabilità in condotte di truffa aggravata e peculato, non aggravate dalla condotta mafiosa, sono state riscontrate anche a carico di Rosy Canale, nota per il suo impegno antimafia come coordinatrice del “Movimento delle donne di San Luca”, associazione creata con finalità di sostegno sociale.

Anche l'ex sindaco di San Luca, l'avvocato Sebastiano Giorgi, è tra le sei persone arrestate dai Carabinieri nell'ambito dell'operazione 'Inganno'. L'accusa nei confronti di Giorgi è di associazione a delinquere di tipo mafioso. Figurano tra gli arrestati anche due boss, Antonio Nirta, 57 anni e Francesco Strangio, 59 anni. In manette è finito anche Francesco Murdaca, assessore comunale della Giunta di Sebastiano Giorgi, il reato contestatogli è di associazione mafiosa. I particolari dell'operazione, denominata “Inganno”, saranno resi noti agli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta questa mattina presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria dal procuratore Cafiero de Raho e dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri.

Tra gli arrestati, due icone antimafia

Erano considerati due "icone" antimafia l’ex sindaco di San Luca Giorgi, 48 anni e Rosy Canale, 41 anni, coordinatrice del "Movimento delle donne di San Luca". Giorgi, in carica dal 2009 ai primi mesi di quest'anno, aveva partecipato ad innumerevoli manifestazioni contro la 'ndrangheta accreditando alla sua Amministrazione un forte impegno contro le cosche. Immagine scalfita dal successivo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Dall'indagine condotta dai carabinieri che ha portato al suo arresto è emerso, invece, che in realtà l'elezione di Giorgi a sindaco sarebbe stata favorita dalle cosche Pelle e Nirta in cambio del loro controllo sugli appalti gestiti dal Comune. In particolare, le due cosche, grazie alla Giunta presieduta da Giorgi, avrebbero ottenuto l'appalto per la metanizzazione di San Luca, il più importante gestito dal Comune, oltre a vari lavori di minore importo. In ogni caso, il controllo da parte delle cosche sull'attività del Comune sarebbe stato totale. Rosy Canale, invece, che è agli arresti domiciliari, non è accusata di reati mafiosi, ma di peculato e truffa. Secondo quanto è emerso dalle indagini, avrebbe utilizzato per l'acquisto di beni personali i finanziamenti, erogati al "Movimento delle donne di San Luca" destinati a finalità sociali. Finanziamenti che, secondo una prima stima, ammonterebbero a circa 100 mila euro, ma che potrebbero essere, sulla base di un calcolo definitivo, anche più consistenti.

REAZIONI

Procuratore Cafiero de Raho: “Grave inquinamento comuni dalla ‘ndrangheta”

“L'operazione odierna rappresenta l'ennesima dimostrazione dell'inquinamento dei Comuni da parte della 'ndrangheta, che controlla, attraverso esponenti politici territoriali, l'affidamento degli appalti e la distribuzione degli stessi tra le imprese partecipi, contigue o compiacenti. Nell'inquinamento generale determinato dalla 'ndrangheta emergono poi figure apparentemente antimafia che si muovono con violazione delle regole anche soddisfacendo interessi personali”.

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