Operazione a Scilla, fra indagati anche il sindaco e un consigliere comunale

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Scilla (Reggio Calabria) -  Anche il sindaco del centro del Reggino, Pasqualino Ciccone, di 65 anni, é indagato nell'ambito dell'inchiesta odierna. Un consigliere comunale di Scilla, Girolamo Paladino, di 54 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari nell'operazione dei carabinieri "Nuova linea". Paladino é accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre per il sindaco Ciccone, l'ipotesi di reato contestata é quella di scambio elettorale politico-mafioso. Fra gli indagati anche un tecnico, Bruno Doldo. Quest'ultimo è attualmente in forza all'ufficio tecnico della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Secondo quanto é emero dalle indagini dei carabinieri, Girolamo Paladino, in occasione delle amministrative del 2020, sarebbe stato sostenuto dal boss Giuseppe Fulco, di 51 anni, nipote del defunto Giuseppe Nasone, indicato come il capo storico dell'omonimo gruppo criminale. Fulco é una delle 22 persone arrestate nell'ambito dell'operazione scaturita dall'inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e dai sostituti procuratori Walter Ignazitto, Nicola De Caria e Diego Capece Minutolo. Nei confronti di Giuseppe Fulco il Gip, così come chiesto dalla Dda, ha disposto il carcere così come per i maggiori esponenti della cosca di Scilla coinvolta nell'operazione.

Stando alle indagini, Fulco aveva assunto il ruolo direttivo della cosca ricevendo, in questo senso, l'avallo della cosca Alvaro e dando vita alla cosiddetta "nuova linea" di 'ndrangheta (da qui il nome dato all'operazione) nel territorio scillese. Secondo la Dda, il gruppo criminale Nasone-Gaietti avrebbe messo in atto una lunga serie di estorsioni ai danni di numerosi imprenditori impegnati in lavori pubblici ed imposto ai ristoranti della zona la fornitura di pesce e pane, commercializzati da imprese governate in modo occulto da alcuni affiliati. 

Accesso antimafia Comune Scilla dal 9 agosto

Si è insediata il 9 agosto scorso a Scilla, la commissione d'accesso antimafia chiamata a verificare l'esistenza di infiltrazioni della 'ndrangheta nell'ente. A renderlo noto sui social era stato lo stesso sindaco Pasqualino Ciccone, ora indagato per scambio elettorale politico-mafioso. Il Comune del Reggino era già stato commissariato, nel marzo del 2018, sempre per presunte infiltrazioni mafiose. Sindaco, anche allora, era Ciccone, rieletto in occasione delle amministrative del 2020 con una lista civica. "Notizia terribile  - aveva scritto Ciccone commentando l'insediamento della commissione - che non avrei mai voluto dare a coloro i quali mi hanno sostenuto nel mio percorso di rilancio della città di Scilla".

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