Gioia Tauro (Reggio Calabria) - Sgominata una banda di rapinatori nel corso di un'operazione condotta dal Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, denominata "Green Gold" e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, finalizzata all'esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari. Le persone a carico delle quali sono stati emessi i provvedimenti restrittivi sono indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle rapine a mano armata, al furto, alla ricettazione e altri delitti in materia di armi e stupefacenti.
Le rapine di cui i nove arrestati sono ritenuti responsabili sono state commesse nel corso dell'ultimo anno a Taurianova e nelle cittadine limitrofe ai danni di diversi esercizi commerciali.
Gli indagati sono:
- Velio Borgese, 33 anni, di Polistena;
- Luigi Commisso, 38 anni, di Gioiosa Ionica;
- Francesco De Domenico, 30 anni, Di Locri;
- Simone De Luca, 25 anni, di Gioiosa Ionica;
- Raffaele Ferrazzo, 30 anni, di Cinquefrondi;
- Romina Laversa, 34 anni, di Rizziconi;
- Angelo Tarzia, 36 anni, di Cittanova;
- Carmelo Tavernese, 35 anni, di Polistena;
- Lorena Tavernese, 29 anni, di Polistena.
Sei degli indagati saranno tradotti alla Casa Circondariale di Palmi mentre le due donne saranno sottoposte agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni. Al momento risulta irreperibile uno dei destinatari del provvedimento.
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Complessivamente, alla banda che é stata sgominata dai carabinieri vengono attribuite otto rapine. Cinque dei "colpi" messi a segno dal gruppo di rapinatori hanno riguardato gioiellerie, mentre gli altri tre sono stati commessi in altri tipi di esercizi commerciali.
Le indagini dei carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, comunque, proseguono per ricostruire in ogni dettaglio il quadro complessivo delle responsabilità a carico delle nove persone coinvolte nell'operazione. Si tratta di elementi, stando a quanto si é appreso, che non avrebbero legami con le pur numerose cosche di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. "Cani sciolti" che avrebbero agito in proprio denotando, comunque, uno spessore criminale notevole.
Numerose armi a disposizione
Il gruppo, stando a quanto emerso dalle indagini, avrebbe avuto a disposizione numerose armi (nel corso dell’indagine è stata documentata la disponibilità di almeno 7 pistole) illegalmente detenute e che avrebbero utilizzato per le rapine.
Lo smercio di stupefacenti
Le indagini hanno consentito di documentare come parte dei proventi delle rapine sarebbero stati utilizzati per lo smercio di sostanza stupefacente del tipo marijuana, sia nelle piazze di spaccio della Piana, sia nel Nord-Italia. Infatti, in due diversi episodi, tre persone sono state arrestate in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, precedentemente acquistata dalla consorteria indagata. In particolare, un 57enne e un 26enne di Polistena sono stati trovati in possesso di oltre 4 kg di marijuana, mentre l’altro, 54enne di Bologna, è stato arrestato per la detenzione di 2,1 kg di marijuana, oltre a una pistola beretta cal. 7,65 con matricola abrasa completa di 28 proiettili.
Un appartamento utilizzato per coltivazione marijuana
Nel corso delle perquisizioni sarebbe stato rinvenuto nella disponibilità di Ferrazzo un appartamento nel centro di Polistena, completamente dedicato alla coltivazione di marijuana e allestito con illuminazione dedicata, sistemi di aerazione e di essiccazione con ventole, sigillato con silicone e gommapiuma.
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