Operazione Perseo, la propaganda elettorale

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Lamezia Terme - Un altro stralcio dell’Operazione Perseo in cui Giuseppe Giampà parla dell’incontro avvenuto con il senatore Piero Aiello presso lo studio di "Chicco" Scaramuzzino e come funzionava la propaganda elettorale.

Interrogatorio di GIAMPA' Giuseppe del 4.02.2013

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"Per come mi chiedete di precisare, in relazione all'incontro avvenuto con il politico di nome AIELLO Piero presso lo studio dell'avvocato SCARAMUZZINO Giovanni detto `Chicco", di cui ho già riferito
 in un precedente verbale di interrogatorio, vi riferisco che in realtà vi sono stati due incontri a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro entrambi presso il predetto studio legale; io ho partecipato solo al primo di questi incontri e ricordo che oltre me vi erano anche MOLINARO Maurizio, GIAMPA' Enzo ovviamente quello classe 70, il padre dell'avvocato SCARAMUZZINO Giovanni che è o era primario del pronto soccorso di Lamezia Terme e che era interessato all'incontro con il predetto politico che sapevo avere l'incarico di Assessore alla Sanità in ambito regionale, nonché Saverio CAPPELLO il quale in quel periodo stava iniziando un'attività insieme al suo socio di nome Simone, nel campo della rigenerazione delle cartucce delle stampanti e che quindi aveva interesse di aggiudicarsi appalti di questa natura all'interno delle strutture sanitarie o degli uffici regionali; al secondo incontro io non ebbi modo di partecipare in prima persona, ma sicuramente vi parteciparono nuovamente MOLINARO Maurizio ed Enzo GIAMPA' "classe 70" ai quali fu consegnato del materiale elettorale.

per come mi chiedete, preciso che la presentazione tra me e gli altri soggetti che ho citato ed il politico AIELLO Piero, avvenne direttamente tramite l'avvocato SCARAMUZZINO Giovanni che ci presenta ad egli come suoi amici che potevano aiutarlo in campagna elettorale; in particolare l'avvocato SCARAMUZZINO in precedenza mi aveva riferito che c'era questo politico di Catanzaro amico di suo padre che si presentava all'elezioni regionali e che voleva essere aiutato a raccogliere più voti possibile nella zona di Lamezia Terme; il nostro impegno sarebbe stato contraccambiato con aiuti da parte del medesimo politico qualora fosse stato eletto in relazione alle attività gestite da me (che all'epoca ero socio della GT distribuzione), da MOLINARO Maurizio che gestiva la spedizione di posta privata e da CAPPELLO Saverio che stava iniziando l'attività sopradescritta; io acconsentii alla proposta dell'avvocato SCARAMUZZINO dicendogli che se il politico era un amico di suo padre e suo, era anche un amico nostro; Presumo che il predetto politico sapesse chi ero io e le persone che erano con me, in quanto così

come "Chicco" SCARAMUZZINO ha descritto a noi chi era la persona che dovevamo incontrare altrettanto credo avesse fatto nei confronti del politico suddetto, per informarlo delle persone con cui avrebbe avuto l'incontro.
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Per come mi chiedete, l'esito elettorale per il predetto politico fu positivo e se non erro lo stesso nell'ambito della cittadina di Lamezia Terme ebbe circa 2000 voti; ricordo che commentammo questo risultato con Chicco" SCARAMUZZINO il quale ci disse che avevamo fatto un bel lavoro e che quindi gli impegni presi sarebbero stati mantenuti; di fatto io non mi interessai più di tanto alle attività del mio magazzino in quanto ero preso da altre attività della cosca ed in particolare dagli omicidi che da li in poi si verificarono (dall'omicidio di GUALTIERI Nicola in poi), oltre che al traffico di sostanze stupefacenti come sempre.

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“Il nostro gruppo poteva disporre di non meno di 500 voti. Si tratta di un numero anche riduttivo, tenuto conto del fatto che sia la famiglia Trovato, sia quella NOTARIANNI, sia la mia erano molto ampie. In più potevamo disporre, ovviamente, dei voti di numerose persone legate a noi da vincoli di

amicizia omissis...
`La propaganda elettorale avveniva in primo luogo tra gli affiliati. Quando portavamo qualche candidato, frequentemente, davamo i bigliettini di pubblicità ai nostri affiliati i quali andavano a consegnarli a persone che ritenevano potessero avere disponibilità di voti.

Capitava che qualcuno di questi già si fosse impegnato con altri candidati, anzi questa era la norma. Quando ci presentavamo a sostenere il nostro candidato, cosa alla quale io non procedevo personalmente ma servendomi dei miei affiliati, non pretendevamo l'esclusiva nel sostegno della persona alla quale ci rivolgevamo, sicchè ci accontentavamo, per esempio, dell'impegno del nostro interlocutore a dirottare verso il candidato da noi sostenuto una parte dei voti di cui egli disponeva. Non capitava che qualcuno ci negasse completamente il proprio impegno dicendo che sosteneva altri, in quanto si trattava di persone che, qualunque attività svolgessero, potevano comunque avere bisogno di noi.

Questo livello di impegno, piuttosto blando, valeva peraltro esclusivamente per le elezioni comunali Per me, infatti, in ultima analisi, era indifferente chi veniva eletto dato che, comunque, si trattava di persone in qualche modo conosciute e alle quale ci saremmo potuti rivolgere. Le cose andavano diversamente per quanto riguardava le elezioni regionali. Lì vi era un interesse maggiore ed io, pertanto, mi impegnavo personalmente. Il serbatoio principale di voti lo avevano i TROVATO".

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