Lamezia Terme – Un durissimo colpo ad alcune cosche lametine. Così Clemente Crisci, comandante del gruppo di Lamezia della Guardia di Finanza, ha definito i provvedimenti messi in atto che hanno portato ad un sequestro beni anche in città per circa un milione e mezzo di euro nei confronti di persone organiche o contigue ad alcune cosche di 'ndrangheta. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa presso il comando provinciale, alla presenza anche del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, del comandante Guardia di Finanza della Calabria Fabio Contini e del comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria Carmine Virno. I sequestri hanno riguardato anche soggetti vicini alle cosche "Cerra-Torcasio-Gualtieri" e dei "Giampà" di Lamezia Terme. “Gli abbiamo tolto tutto – ha affermato Crisci – tutti i beni che avevano in loro disponibilità. Si è trattato di un lavoro certosino che è partito dal passato ed è arrivato sino ad oggi, con accertamenti patrimoniali mirati, sia a loro personalmente, sia ai familiari che alle persone che orbitavano nell’ambito di questa associazione. Li abbiamo privati di qualsiasi immobile – ha affermato ancora a margine della conferenza stampa Crisci – e li abbiamo messi in ginocchio”.
A Luigi Trovato, ritenuto contiguo alla cosca Giampà, sono stati sequestrati fabbricati e terreni ubicati a Lamezia e Pianopoli, un bar, tre società con sede a Lamezia operanti nel settore delle auto e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato superiore a un milione e mezzo di euro. Sono stati inoltre eseguiti due provvedimenti di prevenzione riguardanti complessivamente 13 tra capi ed esponenti di spicco della cosca “Cerra - Torcasio - Gualtieri” e, specificatamente, nei confronti dei capi storici Nino Cerra e Teresina Cerra, condannati in via definitiva per art. 416 bis ed altro a seguito dell'Operazione Chimera, oltre che dei loro figli e nipoti, gran parte dei quali condannati in via definitiva nella stessa operazione, e coinvolti nella successiva ‘Operazione Crisalide’. Gli accertamenti hanno dimostrato la netta sproporzione dei beni sequestrati rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita da loro mantenuto, ricostruito dal 1979.
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"Una nuova Guardia di Finanza 2.0"
"Da almeno un anno abbiamo costruito concretamente un Ufficio misure di prevenzione degno di questo nome" ha aggiunto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, capo della Dda, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sui sei sequestri eseguiti nel distretto giudiziario catanzarese. "Sono riuscito a coinvolgere ormai - ha aggiunto Gratteri - tutti i magistrati della Procura di Catanzaro, anche i magistrati della Procura ordinaria ora stanno facendo e faranno misure di prevenzione assieme ai magistrati della Procura antimafia. Abbiamo quindi raddoppiato il numero dei magistrati che fanno misure di prevenzione, ora ne abbiamo 20: un aumento esponenziale di quest'arma formidabile che - ha rilevato il procuratore - e' quella di togliere la ricchezza ai mafiosi. Abbiamo sostanzialmente creato una scuola all'interno della Procura, nella quale sono gia' inseriti anche i colleghi piu' giovani arrivati da poco. In media ogni 10 giorni c'e' un sequestro, e questo fa capire che, oltre agli elogi, parlano i fatti e i risultati, che - ha sostenuto Gratteri - sono quelli che servono per motivare le forze dell'ordine come i finanzieri per i loro sacrifici e i miei colleghi".
All'incontro è intervenuto anche il comandante regionale delle Fiamme Gialle, generale Fabio Contini: "Su tutta la Calabria - ha detto - la Guardia di Finanza è presente con le sue specificita' di intervento, che consentono sequestri come quelli attuali, portati a termine grazie alla capacita' di individuare differenze non giustificabili tra redditi e disponibilita'. Se vogliamo e' una Guardia di Finanza 2.0 visto che oggi va di moda estensioni di tipo informatico. Cioe', la polizia tributaria non si limita a fare solo verifiche sic et simpliciter ma va a controllare nel dettaglio le situazioni: tutto questo - ha proseguito il generale Contini - non sarebbe possibile senza l'appoggio di una procura che si caratterizza per un'immediatezza dei provvedimenti e per una guida sapiente e competente. Con loro parliamo la stessa lingua e i risultati sono la riprova".
Piscina con cascate artificiali realizzata sul retro di un fabbricato
Fabbricato di Nino Cerra
Fabbricato di Nino Cerra
Fabbricato sequestrato ai Torcasio
Fabbricato sequestrato ai Torcasio
Fabbricato di Nino Cerra
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