Il tenore Caimi a Lamezia: "Felice di tornare in Calabria"

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Lamezia Terme – Da suonatore di strumento all’opera lirica, dal clarinetto al canto; questo, in breve il percorso di vita del tenore lametino Leonardo Caimi ospite oggi in una nota libreria lametina. Caimi, prima suonatore di clarinetto che, le vicissitudini della vita (un problema alla mano sinistra gli ha impedito di proseguire la sua carriera di strumentista), hanno portato a far diventare un cantante lirico di fama internazionale, facendo così conoscere la voce della Calabria in tutto il mondo. Diverse le arie interpretate in tanti teatri dal giovane tenore fra cui quelle tratte dalla Bohème (Che gelida manina) di Puccini, il Don Carlo (Io l’ho perduta…) di G. Verdi o ‘Manon Lescaut’(no, no pazzo son…) sempre di G.Puccini.

Caimi prossimamente interpreterà, nel personaggio di Radames, l’Aida di Verdi, il Nabucco e altre opere sia in Italia e sia all’estero. L’avvocato Tommaso Colloca ha introdotto e accolto il tenore che (omaggiato con un libro sulla storia del teatro alla scala di Milano, e dal gagliardetto della città di Lamezia Terme) ha raccontato la sua storia: con la sua formazione artistica, il suo problema alla mano, ma soprattutto il suo grande amore per la musica, “che mi ha portato a continuare e ad andare avanti a suonare con un altro particolare ‘strumento’ senza usare la mano sinistra, la voce”. Ha spiegato anche la sua felicità di tornare in Calabria e del suo esordio al Rendano di Cosenza nel ruolo di Cavaradossi nella Tosca di Puccini. Lo stesso Colloca in riferimento al prestigioso ospite ha detto che, “la nostra città ha tante positività che devono essere portate avanti e sfruttate, riportare la musica è molto importane per il bene di Lamezia. Giacchino Tavella, “ben soddisfatto”, ha messo a disposizione i suoi locali per accogliere il tenore e ha rimarcato, sulla falsariga dell’avvocato, che, “bisognerebbe coltivare al meglio le memorie e le eccellenze dei nostri ragazzi e come cittadini dobbiamo esserne orgogliosi e non farli cadere nel dimenticatoio. Noi non abbiamo nulla da invidiare agli altri, ma purtroppo pur avendo una marcia in più, facciamo di tutto per avere una marcia indietro. Pertanto speriamo - ha concluso - di veder presto Caimi sul palco del Grandinetti”.

Il sindaco Mascaro, che ha presenziato all’evento, ha ribadito l’importanza di questa giornata, “questa è una grande giornata e la presenza di Caimi deve inorgoglire noi e la nostra Lamezia, perché dobbiamo saper debellare la meschinità che c’è nella nostra città e dobbiamo essere coesi nel valorizzarla, Lamezia ha nel suo DNA sia l’arte sia la cultura, aspetti positivi - ha continuato - che devono essere evidenziati, mettendo da parte le negatività, in quanto si deve far crescere e amare l’offerta culturale che il nostro territorio ci dona”.

Francesco Ielà

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