Lamezia Terme - "Il 2025 si è concluso con un doppio appuntamento ormai atteso per gli amanti della danza e della riflessione artistica: “L’uomo crea e distrugge”, il saggio-spettacolo ideato, scritto e diretto da Ilaria Rametta, frutto della sinergia tra Comparison of Dance e Centro Studi Danza Marconi. Domenica 22 e Lunedi 23 giugno , si è concluso l’anno accademico per i 148 allievi di danza del Centro Studi Danza Marconi , nella storica location del Teatro Grandinetti" è quanto si legge in una nota.
"Lo Spettacolo - precisano - è stato un viaggio profondo ed emozionante attraverso 37 coreografie di danza moderna, contemporanea e classica, interpretate da tutti gli allievi, che hanno messo in scena un’indagine visiva sull’esistenza umana e sul nostro rapporto con la Terra, l’universo e tutto ciò che compone la nostra realtà. Un percorso artistico e introspettivo, uno specchio che riflette le contraddizioni dell’essere umano: la sua capacità di creare meraviglie e, al tempo stesso, distruggerle. Un’occasione per interrogarsi sul senso dell’agire umano, tra fragilità, risorse interiori e possibilità di rinascita. Le coreografie sono state curate da Ilaria Rametta, Christina Astorino, Mariagiovanna Casalinuovo, Valeria Volpe e Aurora Mastroianni, mentre lo staff tecnico – composto da Elisabetta Meraglia, Federica Rettura, Federica Cosentino e Alessia Rocca – ha contribuito a costruire l’atmosfera e la struttura visiva dell’intero spettacolo".
"Un ruolo centrale - sottolineano - è stato affidato alle scenografie e ai video proiettati, strumenti narrativi che hanno accompagnato le coreografie, amplificando emozioni e significati. Le immagini, pensate in stretta continuità con i temi trattati, hanno creato atmosfere emozionanti e suggestive, rafforzando il messaggio profondo dello spettacolo. Attraverso il linguaggio universale della danza, “L’uomo crea e distrugge” ha proposto una chiave di lettura del mondo di ieri, di oggi e di domani, un invito a riflettere e a non rimanere spettatori passivi di ciò che accade intorno a noi. Come ricorda la citazione scelta per accompagnare lo spettacolo: “Il futuro non è qualcosa che accade ma qualcosa che noi creiamo.”
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