Lamezia: La libertà di non possedere, la disobbedienza di Chiara (e della Maraini)

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Lamezia Terme - E’ stata affascinata dal mistero, la scrittrice e dalla forte volontà davanti alla struttura della chiesa. Era gremita la libreria del centro per la presentazione del libro “Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza”, la scrittrice non poteva che essere Dacia Maraini. “Santa Chiara credeva in un’idea e combatteva per lei”, queste le sue parole nel descriverla. La bionda scrittrice si è presentata puntualissima all’appuntamento con il suo pubblico di lettrici e lettori di tutte le età. Avvolta in un elegante tailleur blu, sofisticata come poche donne riescono naturalmente ad essere,  era truccata con un ombretto blu come il colore dei suoi occhi.

Ha detto che scrive tutto il giorno, cinque ore la mattina e tre il pomeriggio. Non ascolta musica perchè ha bisogno di silenzio. Beve molto tè.  E sull’ Ebook che “va bene perché quando si viaggia, non si possono portare in giro molti libri. Ma che non può sostituire il libro di carta perché ha un’autonomia che  all’Ebook manca. La storia racconta un incontro, tra una scrittrice e una donna a cui la parola è stata negata. Sono Dacia Maraini e Chiara d’Assisi.

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Entrambe  esprimono la loro voce. Chiara ha dodici anni quando vede “il matto” di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. Lei è bella e nobile e quel giorno riceve la chiamata e si ritira dal mondo per abbracciare, la solitudine e un’esistenza di povertà. In questo caso, è stato il suo ‘idealismo che l’ha ispirata’. “E  vissuta otto secoli fa ma è molto moderna nella sua ricerca della libertà”. La Maraini traccia il ritratto di Chiara come prima donna, che diventa santa dal corpo tormentato, ma felice, e che ha dato vita a un linguaggio rivoluzionario che ha superato le regole del  tempo per seguire solo la sua. Da sempre avere coraggio per una donna vuol dire pensare e scegliere con la propria testa e con le proprie idee. Sull’ispirazione che la porta a scrivere dice che “questi sono dei libri che si scrivono da soli”, “c’e un personaggio che viene a trovarmi, e propone il libro. Prendono vita da un fermento interiore”.

Maria Arcieri

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