Lamezia Terme, 21 settembre - Tre serate per parlare di bellezza ed estetica ambientale e di come l’uomo non ha tutelato le risorse naturalistiche del territorio. Un exursus storico e socio-culturale su come i calabresi hanno devastato un patrimonio inestimabile fatto di mare, laghi, boschi, coste e quant’altro. Questo il tema della mostra “Welcome to Calabria, paesaggio e degrado” ideata e realizzata dal giovane lametino Silvio Gatto che studia architettura all’Università di Torino. L’esposizione è stata allestita in una sala a pianterreno di Palazzo Nicotera a Lamezia Terme; l’iniziativa è stata inaugurata questo pomeriggio con un convegno svoltosi nel cortile dell’antico stabile. Ad introdurre l’incontro, moderato dal giornalista Antonello Torchia, è stato lo stesso Gatto che ha rimarcato la sua volontà e quella di alcuni suoi amici ideatori della mostra, di mettere in evidenza lo scempio che è stato perpetrato ai danni del nostro territorio. Una sequenza lunghissima di abusi, di azioni veramente criminali contro la natura calabrese, originariamente straordinaria e selvaggia ed oggi completamente stravolta dalla mano violenta e spregiudicata dell’uomo. Francesco Bevilacqua, scrittore e ambientalista, ha detto chiaramente che “la Calabria è brutta perché ormai i luoghi hanno perso la loro funzione e la loro identità. Oggi parliamo di non-luoghi – ha commentato l’ambientalista – mentre nel Secondo dopoguerra i nostri i boschi, le coste erano degli angoli suggestivi ed unici. I piccoli centri erano dei paesi-presepi, perfino i poveri abitanti erano belli”. Bevilacqua ha definito la mostra ideata da Gatto “la prima cosa seria fatta in Calabria a favore del paesaggio. Iniziative come queste – ha aggiunto ancora il naturalista – ci fanno capire che non è vero che, tutto ciò che è vecchio è inutile, e ciò che è nuovo è bello”. Raffaele Gaetano, docente e scrittore, ha centrato l’attenzione sul cosiddetto “non –finito calabro” ovvero sulle tante incompiute che, come tanti mostri di cemento, campeggiano sulle coste e nell’entroterra da un opposto all’altro della regione. “In Calabria abbiamo prima soddisfatto noi stessi – ha evidenziato Gaetano – senza curarci del patrimonio ambientale, della sua salvaguardia, della bellezza estetica”. Il docente ha anche mosso delle critiche all’amministrazione comunale lametina, “colpevole” di non avere sufficiente attenzione per il decoro urbano della città. Gaetano ha anche lamentato il fatto che l’ente comunale non valorizza abbastanza quelle personalità che hanno fatto la storia lametina e che sono cadute nell’oblio. Ospite dell’incontro anche il presidente dell’Asi, Luigi Muraca, che ha parlato del “Master plan”, il corso di bioarchitettura indetto dal consorzio che gestisce l’area industriale di Lamezia. “Con questa iniziativa – ha spiegato Muraca – abbiamo voluto che dei professionisti creassero un ‘master plan’ che disegnerà un nuovo paesaggio e un nuovo sviluppo della zona industriale lametina”. Il corso è stato condotto in collaborazione con il laboratorio di bioarchitettura di Bologna. Il presidente dell’Asi ha ribadito che l’area di San Pietro Lametino dove sono concentrati gli insediamenti produttivi della piana “ha una vocazione turistica per la sua vicinanza al mare ma anche una connotazione industriale e produttiva. Due caratteristiche che possono convivere ed integrarsi con nuove idee di progettualità”. A portare il saluto dell’amministrazione comunale di Lamezia è stato l’assessore alle Politiche sociali Rosario Piccioni, il quale ha plaudito all’impegno di Gatto e degli altri suoi collaboratori che “invece di mettersi semplicemente a criticare come fanno altri loro coetanei, hanno preferito agire in maniera propositiva e concreta, realizzando un’iniziativa molto significativa”. “Welcome to Calabria” andrà avanti anche domani e domenica.
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