Lamezia, parte il 4 dicembre la Novena di Santa Lucia sul tema del Giubileo

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Lamezia Terme - Avrà come tema il Giubileo la Novena a Santa Lucia di quest’anno, celebrata a partire dal 4 dicembre alle ore 19 nella chiesetta del rione omonimo. Nel foglio informativo “’A Ruga” viene divulgato l’invito, attraverso “un messaggio che rechi consolazione e conforto a tutti […]. Ѐ un modo per risentirci famiglia, riorganizzarci per quello che è possibile fare insieme. Gioire per i Santi Patroni, per l’Immacolata e il Santo Natale”. La Novena sarà scandita quest’anno da alcuni momenti particolari: giorno 6 dicembre, dopo la celebrazione della festa di San Nicola, ci sarà un momento musicale allietato dai canti delle Ancillae Domini, poi meditazione sul Giubileo e letizia per l’Avvento. Giorno 13 la festa sarà conclusa da una celebrazione officiata dal vescovo Monsignor Serafino Parisi, mentre nella mattinata, alle ore 9 e alle ore 10, celebreranno messa due sacerdoti novelli, don Giuseppe e don Andrea. In questa giornata, inoltre, saranno proposte attraverso riproduzioni su plastica alcune immagini molto antiche che ripercorrono la vita di Santa Lucia. Si tratta di pitture, risalenti al XIII secolo, che impreziosiscono una chiesetta rupestre dedicata alla Santa, sita nei pressi di Melfi, allora capitale del Regno normanno in Italia.

Denso di spunti di riflessione il messaggio divulgato da don Vittorio Dattilo per introdurre alla meditazione sul Giubileo: “I peccati gravi, anche se largamente perdonati, lasciano nella persona dei postumi, per cui i primi cristiani chiedevano del tempo, ad omicidi, adulteri, e altri peccatori per rientrare in comunità. Un tempo di penitenza, tanto che questa parola ha finito per indicare lo stesso sacramento della riconciliazione. Era una pena temporale che la comunità stessa, per i meriti dei Santi (tesoro della Chiesa) poteva abbreviare con l’indulgenza, un risanamento ulteriore dopo il perdono dei peccati. Veniva riparata così ogni insufficienza e si diventava più pronti per il bene comune. Questa grazia era ancora più elargita nel Giubileo. I gesti che l’accompagnavano erano il pellegrinaggio, segno del cammino nuovo da percorrere e l’attraversamento di una porta per una nuova speranza. Di questo beneficio, tramite i vivi, per la comunione dei santi, potevano essere avvantaggiati anche i defunti. Ѐ interessante però capire da dove il Giubileo ha avuto origine. Se ne parla nella Bibbia al capitolo 25 del libro del Levitico. Come tutte le ricorrenze importanti veniva annunciato dallo Shofar, un corno di ariete divenuto strumento musicale, il cui suono era detto Jobel. Da qui la parola “Giubileo”.

Vivere dignitosamente e felici nelle famiglie ebree era possibile grazie alla risorsa di un terreno ricevuto durante l’insediamento delle tribù nel territorio loro assegnato: un bene inalienabile che, solo per forza maggiore e non definitivamente, poteva essere ceduto. Era solo per bisogno e talvolta ci si consegnava ad altri diventandone schiavi. Ogni cinquanta anni, con il Giubileo, si riacquistava la libertà e le terre ritornavano nella disponibilità degli antichi assegnatari o degli eredi. Si poteva così ricominciare a vivere una vita giusta. Per questo Papa Francesco affermava che il segno più vero del Giubileo nel mondo di oggi poteva essere il condono dei debiti dei paesi poveri da parte dei paesi ricchi. Questa economia di dono, di grazia, si compie con la presenza di Gesù Cristo che è venuto a evangelizzare i poveri e predicare l’anno di grazia del Signore, il vero Giubileo (Luca 4, 19). Anche oggi perciò potremmo e dovremmo insistere, vivendo il Giubileo, sulla soluzione di rapporti irrisolti, per motivi di ogni genere, materiali o spirituali che siano, come vecchie inimicizie, cause non definite, disponendoci a transazioni e perdono. In tutti i casi, Giubileo, partendo dalla misericordia e dalla grazia del Signore, è possibilità di essere completamente liberati e restaurati per una nuova agilità nel bene.”
G.D.S.

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