Lamezia, vescovo Parisi incontra candidati a sindaco: "Realizzare a pieno il progetto di una città unica"

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Lamezia Terme - “La politica deve mettersi davvero al ritmo del respiro corto di coloro che hanno difficoltà ad andare avanti”. Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, concludendo l’incontro con i tre candidati a sindaco di Lamezia Terme, Gianpaolo Bevilacqua, Doris Lo Moro e Mario Murone, organizzato dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

Per monsignor Parisi, infatti, “la grandezza di una amministrazione comunale che vuole davvero dare una prospettiva futura a questa nostra città di Lamezia Terme si misurerà sulla incisività che avrà nella valorizzazione, protezione e sostegno di coloro che si trovano nella loro condizione di fragilità. Se noi questa sera possiamo uscire con la consapevolezza e la certezza che il vostro sguardo e quello di chi, poi, siederà sulla sedia scomoda del governo di questa città, sarà orientato in modo privilegiato, preferenziale, verso i disagiati, voi avrete vinto la vostra battaglia personale, ma io mi auguro che la vera battaglia finalmente possa vincerla la città di Lamezia Terme”.

Il Vescovo ha poi sollecitato i presenti “a pensare unitariamente la città di Lamezia. Una delle idee progettuali – ha aggiunto monsignor Parisi - è quella di fare in modo che questa idea, che è nata sul finire degli anni Sessanta, possa oggi realmente trovare una concretezza, con un centro di aggregazione, reale e ideale di unificazione di queste tre realtà che, altrimenti, viaggiano da sole o comunque con molti particolarismi. La prospettiva concreta di un unico tessuto urbano, originato dall'intreccio dell'ordito delle tre realtà originarie, è un punto di sviluppo che penso si possa fare anche perché il Piano regolatore prevede il baricentro della vita cittadina tra il Comune, l'ospedale, la chiesa di San Benedetto. C’è, quindi, la possibilità, realmente, idealmente e simbolicamente di costruire questo centro, da ritenere come il nucleo propulsore di un progetto unico della città di Lamezia di domani”.

Nell’introdurre l’incontro, il presidente della Consulta, Alfredo Saladini, spiegando le finalità della stessa Consulta, ha evidenziato che “una buona politica non possa prescindere dalla realizzazione di un rinnovato Patto di sostenibilità sociale tra tutte le Istituzioni presenti sul territorio, cominciando da quello tra civitas et ecclesia, fondato sull’ascolto, sul dialogo e sul rispetto delle reciproche identità, autonomie e responsabilità. Il dialogo reciproco – ha aggiunto - non è né una concessione, né un’opzione, ma è ormai una necessità imprescindibile, perché la Città è di tutti, e tutti devono sentirsi parte attiva nella costruzione di una comunità più umana e più giusta. A voi candidati chiediamo per la città e i cittadini, per le nuove generazioni, non solo progetti e numeri, ma anche visione e cuore. Il bene comune – ha concluso Saladini - non è una formula astratta, ha bisogno di visione e di responsabilità condivisa. È la qualità della vita dei cittadini, la dignità delle persone fragili, la possibilità per ogni giovane di costruire un futuro, il diritto di ogni famiglia a non sentirsi sola. È tutto ciò che la città realizza quando si prende cura di tutti”.

Dal canto loro, i candidati, rispondendo puntualmente alle domande, hanno esplicitato la loro visione di città. 

In particolare, Bevilacqua ha parlato di “un’idea più concreta di partecipazione” sottolineando di aver fatto “campagna elettorale sugli ultimi” ed annunciando l’avvio di “una concertazione con le associazioni”. Lo Moro, invece, pur rimarcando la “laicità del Comune”, ha sottolineato che “la Chiesa può continuare ad essere l'autorità per eccellenza”. Mentre Murone, richiamandosi a papa Francesco ha ribadito “la necessità di umanizzare la politica e in questo la Chiesa può essere un punto di riferimento”.

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