Lamezia Terme – “Lamezia Terme e il suo hinterland, pur costituendo uno dei poli nevralgici della regione, per la posizione centrale, il lungo tratto costiero e la fertile piana, soffre di gravi carenze strutturali che ne penalizzano le potenzialità di sviluppo”. Ad affermarlo Francesco Toscano, candidato alla presidenza della Regione per “Democrazia Sovrana Popolare”.
“A Lamezia manca una visione politica d’insieme e per troppo tempo – prosegue - la città è rimasta in secondo piano nelle politiche regionali. Da quasi quindici anni non esprime un consigliere regionale: è un’indicazione evidente del senso di sfiducia dei cittadini del lametino nelle amministrazioni locali. Lamezia ha innanzitutto necessità di una riqualificazione territoriale imponente, con interventi mirati negli spazi pubblici e nelle aree degradate. Nel campo di Scordovillo, nel pieno centro abitato, vive da decenni una delle comunità rom più grandi d’Europa, in situazione di disagio e condizioni igieniche precarie. Sono quantomai necessari investimenti nell’edilizia residenziale pubblica, al fine di garantire a tutti il diritto alla casa e ad una esistenza dignitosa. Nonostante numerosi proclami, nessuna amministrazione regionale ha mai posto una seria attenzione rispetto ad un problema annoso che vede vivere in condizioni di degrado quasi cento famiglie, con conseguenti problematiche e reati ambientali che si riverberano sull’intera città”.
“L’ubicazione strategica – aggiunge - impone un aumento degli investimenti nelle infrastrutture: potenziare l’aeroporto, con più rotte nazionali e internazionali risulta fondamentale per lo sviluppo turistico ed economico dell’intera regione, e per incentivare l’occupazione soprattutto giovanile. La stazione centrale è lo snodo ferroviario principale della Calabria, collegando la costa tirrenica con quella ionica nel punto più vicino e la città capoluogo di Catanzaro, e necessita di un ammodernamento strutturale. È inoltre assolutamente necessario migliorare la rete stradale locale che collega i vari paesi dell’hinterland; la zona di Lamezia Terme e dei comuni limitrofi conta oltre 150.000 abitanti, che si spostano quotidianamente per esigenze di lavoro, di studio, di salute e di svago. Le strade provinciali che collegano i vari paesi tra loro e con Lamezia sono patologicamente dissestate e gli interventi di manutenzione non vengono eseguiti neppure in casi drammatici come quello dell’alluvione dello scorso ottobre 2024, che ha distrutto le principali via di collegamento di paesi come Curinga, Maida e San Pietro a Maida, e che oggi a distanza di quasi un anno rimangono interrotte. Fondamentale è intervenire sull’Ospedale Giovanni Paolo II. Lamezia ha una struttura ospedaliera enorme, gradualmente svuotata di reparti necessari ad assicurare una assistenza sanitaria adeguata, nell’ambito della nota politica di tagli alle spese per i piani di rientro. L’obiettivo di DSP, nell’ambito di un piano regionale straordinario di ricostruzione sanitaria, è di potenziare l’ospedale di Lamezia Terme dotandolo di tutti i reparti essenziali a garantire ai lametini il diritto di curarsi a casa propria, assumendo professionisti e incrementando la spesa per i presidi e le attrezzature mediche”.
“Un tema che sta particolarmente a cuore ai lametini è quello della tutela della costa e del mare, che subisce cronicamente le conseguenze dell’incuria e dell’inquinamento selvaggio, infervorando le discussioni estive di turisti delusi e residenti amareggiati. Ulteriori interventi saranno mirati a favorire la piena occupazione: Lamezia vanta un grande territorio agricolo, ed una vasta area industriale che, con adeguati interventi nell’ambito del nostro Piano straordinario per il lavoro, possono restituire prospettiva, dignità e lavoro ai giovani oggi costretti ad emigrare”.
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