Lamezia Terme, 2 dicembre - Dieci punti nelle ultime cinque giornate. Sia pur lentamente e con tutti i pregi e difetti chiaramente evidenziatisi in questa quasi prima metà di torneo, la Vigor Lamezia risale in classifica allontanandosi dalla zona rossa. Dopo la sconfitta di Teramo ed il nulla di fatto interno col Chieti, dal derby con l’Hinterreggio ci si aspettava una sola cosa: vincere. E alla fine vittoria è stata anche se, come già accaduto nelle due precedenti esibizioni interne, di gioco e spettacolo, complice pure il terreno pesante e scivoloso, se n’è visto davvero poco con le due uniche calabresi di Seconda Divisione che han confermato le rispettive, nonchè croniche, difficoltà realizzative.
A far pendere il derby dal lato biancoverde, il tanto atteso gol di un centrocampista. Evento che, escludendo Mangiapane in virtù delle sue spiccate doti offensive e balistiche, in casa lametina non si verificava dallo scorso 18 marzo allorquando Giuffrida siglò con un bel tiro dalla distanza il terzo dei quattro gol coi quali si espugnò Aversa. Costantino, orfano degli squalificati Marchetti, Saccà e De Luca, stavolta opta per il “natalizio” 4-3-2-1. In difesa Monopoli torna titolare dopo una quarantina di giorni, viste le condizioni non ottimali di Castaldo, andando a far coppia con Gattari. Sugli esterni Rondinelli e Cascione, con quest’ultimo che vince in extremis il ballottaggio con Crialese. In mediana, da destra a sinistra agiscono Giacinti, ovvero il risolutore di giornata, Giuffrida e Cerchia. Un po’ più avanti Mangiapane e Petrilli a supporto della punta centrale Rana. Venuto, ex trainer di quel Milazzo che a sorpresa vinse il campionato di serie D 2009-10 facendosi beffa anche dell’allora “corazzata” Vigor Lamezia, opta per un 3-5-2 pronto a trasformarsi in una difesa a cinque in fase di non possesso. A dare il via alla partita, quasi contemporaneamente al fischio del mediocre Losito, ci pensa un forte tuono foriero di un imminente acquazzone e, ma questo lo si scoprirà solo alla fine, e di una sofferta e salutare vittoria.
Mangiapane e compagni partono a spron battuto ma col passare dei minuti la pressione lametina calerà progressivamente d’intensità. Neanche un giro di lancette e Cerchia, sulla trequarti, serve in corridoio Petrilli sull’out sinistro, l’esterno torinese si accentra leggermente e quasi dal limite manda di poco alto. Lo stesso Petrilli, al 4’, imbecca con una sorta di pallonetto Rana, contratto in extremis in corner proprio al momento di battere a rete. Al 6’ sembra fatta: splendido lancio smarcante di Mangiapane che, sul filo dell’off-side, libera Rana indisturbato verso Mengoni che gli esce incontro senza tante speranze dato che la palla rimbalzante risulta l’ideale per un semplice pallonetto sull’ormai avanzato pipelet ospite, ed infatti è proprio questa la, facile, soluzione scelta dalla punta barese. Tutti si apprestano ad esultare salvo non credere ai loro occhi quando vedono la palla non inquadrare incredibilmente lo specchio. Una chance a dir poco clamorosa che lascia un po’ il segno sugli spalti ed in campo visto che bisognerà attendere due piazzati del solito Mangiapane per mettere i brividi a Mengoni. Al 16’ la palla sfiora il set col portiere pietrificato, al 40’ l’ex di Vibonese e Catanzaro è invece strepitoso nell’inarcarsi in volo per mettere in corner il calibrato tiro di Benny dal limite destro. Ad inframezzare le due punizioni lametine, la grossa chance avuta dall’Hinterreggio al 38’ quando l’ex Lavrendi, servito da Condomitti, si ritrova a battere a colpo sicuro una sorta di rigore in movimento, la botta del numero otto biancazzurro è fortunatamente respinta dalla muraglia difensiva posizionata all’altezza del limite dell’area piccola. Ad inizio ripresa nuovo brivido per la Vigor. Sulla punizione scodellata bassa in area da Febbraio Broso si ritrova lo spiraglio giusto ma calcia debole e centrale.
Scocca il 12’ ed è però l’undici del presidente Mascaro a passare. Nei pressi della linea laterale, poco distante dalla panchina reggina, Mangiapane entra di spalla deciso su Franceschini che termina a terra. L’arbitro, che ha tuttavia diretto all’inglese nei contrasti, lascia sorprendentemente proseguire ed il fantasista, impossessatosi della sfera, avanza e mette basso al centro per la girata di prima intenzione di Giacinti. La conclusione non è certo delle più irresistibili ma Mengoni stavolta ci mette decisamente del suo in negativo non riuscendo a bloccare la sfera che lemme lemme s’insacca, dopo aver battuto sul palo interno, nonostante il suo disperato tentativo di rimediare in extremis. L’Hinterreggio non si demoralizza ed a poco a poco aumenta la sua pressione offensiva, leggermente allentata, al 30’, da un rasoterra di Petrilli di un metro a lato. Nel frattempo si accendono i riflettori e Costantino getta in campo Catalano e l’aitante Castaldo a dar man forte sui palloni scodellati in area locale dai biancazzurri. Ingresso che non basta a scongiurare, al 40’, la precisa inzuccata di Broso sulla quale Forte è portentoso nell’alzare oltre la traversa con un gran colpo di reni. Quattro minuti più tardi, lo stesso Castaldo non sfrutta a sua volta di testa un buon cross su punizione dalla sinistra di Catalano. Si deve così soffrire fino alla fine. Al 47’ cross sul primo palo del da poco entrato Zampaglione, sfiora Franceschini e palla che attraversa l’intera area senza nessun avanti reggino al posto giusto al momento giusto e si può tirare un sospiro di sollievo. La lavagnetta luminosa aveva nel frattempo già segnalato sei minuti di recupero, e siamo al 50’ appena scoccato quando arriva il triplice fischio proprio mentre Rana e Catalano, in superiorità numerica, stavano per involarsi verso la porta di Mengoni. L’arbitro è attorniato da Franceschini e compagni i quali gli fan chiaramente segno che restava da giocare ancora un minuto di recupero. Dopo un breve conciliabolo con gli assistenti, il signor Losito, accortosi dell’errore, fa incredibilmente cenno di dover riprendere il gioco, defraudando tuttavia la Vigor del possibile contropiede del 2-0. Ed infatti nei 60’’ residui l’Hinterreggio tenta il tutto per tutto lanciando lungo verso l’area vigorina, la difesa riesce però a spazzare e, quasi contestualmente, stavolta finisce davvero la partita. Ne segue un breve parapiglia tra alcuni giocatori delle due squadre. Il più esagitato di tutti è Pensalfini al quale il direttore di gara sventola il rosso diretto.
Commenti post partita
Così com’era già successo contro il Fondi, la Vigor concretizza al massimo la sua fase difensiva, quasi a prova di bomba, cogliendo tre punti fondamentali. “E’ stata la partita che ci aspettavamo, - osserva mister Costantino - giocata in modo intenso e sui nervi. I miei ragazzi, però, l’hanno affrontata con la mentalità giusta ed è maturata una vittoria importantissima visto ch’era uno scontro diretto. Bisogna essere realisti e pensare unicamente a migliorare l’attuale classifica in chiave salvezza. Se la squadra riuscirà a mentalizzare questo, potrà salvarsi tranquillamente, altrimenti soffriremo fino alla fine”. Per la terza gara consecutiva, al D’Ippolito non si è visto il gioco tambureggiante delle precedenti esibizioni interne. “Abbiamo sempre cercato di fare la partita, ma non era facile far girare la palla e cercare di stanare un avversario venuto a Lamezia per difendersi e che tra l’altro non è l’ultimo arrivato potendo disporre di parecchi giocatori di valore. Siamo stati pure un pò fortunati, avevo infatti deciso di cambiare modulo, passando al 4-3-2-1, per provare a dare più tagli a Giacinti e Petrilli, e proprio su uno di questi è arrivato il gol”.
Rete forse viziata da un fallo di Mangiapane. “Un po’ tutti i calciatori sfruttavano la scivolosità del terreno di gioco per provare in ogni frangente a procurarsi il calcio di punizione. Per cui l’arbitro era in grandissime difficoltà. Poi obiettivamente non saprei dire se ci fosse o meno fallo, anche perché la nostra panchina era distante”. Ma Costantino nel finale quanto ha temuto di essere raggiunto dall’Hinterreggio. “Poteva capitare, ma i ragazzi sono stati sempre molto determinati, anche sulle palle inattive sulle quali i vari Ungaro, Vicari, Pensalfini e Franceschini erano molto pericolosi. Tant’è che ho cercato di aumentare i nostri centimetri con l’ingresso di Castaldo. Non dimentichiamoci che ci mancavano i tre nostri calciatori più forti nel gioco aereo. E difatti l’Hinterreggio si è reso pericoloso soltanto su una palla inattiva”.
Certo che se Rana non avesse dilapidato quella palla gol in avvio di gara…“Segnando subito, probabilmente sarebbe stata una partita diversa. Cos’ho pensato in quel frangente? Non più a quello che pensavo prima, cioè ch’eravamo sfortunati, eccetera. Ho subito resettato, e cambiato mentalità, concentrandomi, piuttosto, su come fare per averne un’altra di opportunità così ghiotta. E ritengo lo abbia fatto pure la squadra”. Infine il trainer vigorino motiva la scelta di Cascione al posto del sin qui titolare Crialese. “Sono stato indeciso fino alla fine. Tant’è che soltanto alle 13:15 ho sciolto i dubbi avendo ritenuto che contro un atteggiamento così abbottonato, quale sarebbe stato quello assunto dai reggini, tra i due fosse più redditizio l’impiego di colui più bravo ad attaccare che a difendere. A conti fatti, credo di aver fatto la cosa giusta”.
Il grintoso Giuffrida ha più volte chiamato l’incitamento del pubblico. “Forse io mi espongo di più, ma posso assicurarvi che anche gli altri ci tengono quanto me, se non di più, a questa maglia. E’ da tre anni che sono qua e mi rode vedere l’attuale classifica. Qualcuno magari si dimentica di quanto un calciatore ha fatto in passato, massacrandolo al primo errore. Siamo professionisti ed accettiamo tutto restando zitti, però la gente deve capire che parecchi di noi non ci dormono la notte quando si perde, perché viviamo tutti quanti di calcio”. Il mediano catanese fa il punto della situazione dopo queste prime quattordici giornate. “Si soffre avendo cambiato alcuni calciatori, ma anche perché l’anno scorso probabilmente eravamo tutti abituati troppo bene. Poi le squadre adesso ci affrontano con un atteggiamento diverso. Bisogna anche dire, però, che in alcune partite abbiamo giocato tutti male, e quindi recitare il mea culpa. Magari ci siamo un tantino innervositi dopo aver dominato e raccolto poco e niente contro Salernitana ed Aprilia, su tutte”.
Visibilmente contrariato l’allenatore dell’Hinterreggio. “L’arbitro ha gestito male alcune situazioni, a partire dall’indecisione sul fischio finale. Noi siamo venuti a Lamezia senza soffrire più di tanto. Esclusi i due calci piazzati, la Vigor si è resa pericolosa soltanto in avvio allorquando, seppure in posizione dubbia, abbiamo permesso al loro attaccante di presentarsi a tu per tu con Mengoni. Per il resto abbiamo provato ad attaccare subendo un gol che ritengo andasse annullato per un netto fallo su Franceschini. Poi non c’è più stato modo di giocare per via delle continue interruzioni dell’arbitro, anche a seguito delle frequenti cadute a terra dei nostri avversari. Una partita stregata – conclude Venuto - e che non meritavamo affatto di perdere anche perchè la Vigor non mi sembra abbia fatto meglio di noi per meritare il successo ”.
Ferdinando Gaetano
VIGOR LAMEZIA (4-3-3): Forte 6.5; Rondinelli 6, Monopoli 6, Gattari 6.5, Cascione 5.5; Giuffrida 6.5, Cerchia 5.5; Giacinti 6.5 (33'st Catalano sv), Mangiapane 6.5 (43'st Martino sv), Petrilli 6 (38'st Castaldo sv); Rana 5 In panchina: Zelletta, Crialese, Catanese, Di Maria. Allenatore: Costantino 6
HINTERREGGIO (3-5-2): Mengoni 6; Ungaro 6, Franceschini 6.5, Cutrupi D. 5.5; Condomitti 6 (14'st Figliomeni 6), Vicari 5.5, Pensalfini 5, Lavrendi 6.5 (32'st Zampaglione sv), Anzilotti 6 (27'st Malara 5); Febbraio 5.5, Broso 6 In panchina: Parisi, De Maio, Trentinella, Aliperta. Allenatore: Venuto 5.5
ARBITRO: Losito di Pesaro 5 (Oliveri e Vigo di Acireale)
MARCATORI: 12'st Giacinti
NOTE: Giornata tipicamente invernale con vento e pioggia a sprazzi. Spettatori 700 circa di cui una quindicina di fede ospite. A fine partita espulso Pensalfini (H) per proteste. Ammoniti Giacinti (VL), Cutrupi D. (H), Condomitti (H), Petrilli (VL), Giuffrida (VL), Pensalfini (H), Malara (H). Angoli 4-3. Recupero: 1'pt e 7'st
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