Lamezia Terme - A distanza di poco meno di tre anni, ritorna il segno “ics” nella stracittadina tra biancoverdi e giallorossi. La precedente divisione della posta si era verificata durante la regular season del mini torneo di Eccellenza 2021. Si giocava al “Gianni Renda” e finì 1-1, con iniziale vantaggio sambiasino di Vitale e successivo pari vigorino di Haberkon. Erano poi seguite ben tre affermazioni del Sambiase ed una della Vigor. Uno 0-0, quello maturato domenica pomeriggio nell’impianto di via Marconi, che ha tuttavia il chiaro sapore di vittoria per Crucitti e compagni. Essere riusciti a mantenere i sei punti di vantaggio sui cugini, quando ora mancano appena cinque giornate al termine, significa strada decisamente spianata verso la serie D. Il risultato ad occhiali, nel derby cittadino per eccellenza mancava addirittura dal campionato di Promozione 1994-95, disputato da una Vigor imbottita di giovani del luogo, reduce dalla retrocessione dalla C2 in Interregionale e mancata iscrizione a quest’ultimo campionato. Una squadra oberata da ingenti debiti e che sarebbe definitivamente fallita da li a poco, per poi risorgere con l’acquisto del titolo del Real Catanzaro (già ex Adelaide) e la ripartenza, nell’annata 1995-96, dall’allora Campionato Nazionale Dilettanti con la nuova denominazione di Comprensorio Vigor Lamezia.
Neanche stavolta una delle due compagini è riuscita a vincere entrambi i derby stagionali. Finora ci è riuscita soltanto la Vigor nella lontana annata 1986-87, chiusa in prima posizione dall’allora undici del presidente Giovanbattista Ventura. Prosegue, nel frattempo, la “maledizione” derby con il Sambiase, al D’Ippolito, per i biancoverdi. Bisogna infatti risalire sempre al torneo 1986-87 per trovare l’unica affermazione vigorina nell’impianto di via Marconi. A firmare quell’1-0 fu il compianto Elio Grassi. Dopo quel 5 ottobre 1986, per altre sette volte, compreso il match di avantieri pomeriggio, il D’Ippolito ha ospitato, in una gara ufficiale, la stracittadina, con bilancio di sei pari e un successo sambiasino (nella Coppa Italia di serie D 2009-10).
Quest’ultimo 0-0 era comunque un risultato abbastanza prevedibile visti i numeri con i quali si presentavano all’appuntamento le due squadre. Generalmente gare di siffatta importanza già di per se sono contraddistinte da pochissimi gol, figuriamoci stavolta che si affrontavano compagini reduci, rispettivamente, da dodici e diciassette risultati utili consecutivi. Con l’aggiunta che una delle due vantava, e vanta tuttora, la seconda miglior difesa d’Italia dalla serie A ai vari campionati regionali di Eccellenza. Tra il miglior attacco e la difesa meno perforata, ha dunque prevalso quest’ultima. I ragazzi di mister Fanello hanno sfornato una prestazione generosa, facendo la gara come suol dirsi, senza, tuttavia, mai riuscire a disinnescare il “cemento armato” a protezione della porta difesa da Giuliani. Quest’ultimo, d’altronde, ha dovuto compiere un solo grande intervento in tutta la partita (nessuno, addirittura, il numero uno vigorino), facendosi trovare ancora una volta reattivo e pronto ogni qualvolta, e succede davvero sporadicamente, è chiamato a metterci una pezza. Ai punti, Foderaro e compagni avrebbero meritato qualcosina in più, ma il calcio non è come il pugilato: conta unicamente far gol e, al contempo, non incassarne. Una Vigor che ha saputo reggere bene l’infortunio, e relativa uscita dal campo in lacrime dopo appena 15’, di quello che è il suo perno difensivo. Non a caso titolare inamovibile dal suo arrivo dicembrino in biancoverde. Tra l’altro De Nisi e Mascaro non costituivano la coppia centrale difensiva proprio dal derby di andata, allorquando andarono spesso in sofferenza contro l’attacco avversario. Stavolta hanno invece retto, specie De Nisi, protagonista, nella ripresa, di una chiusura decisiva, in extremis, sul tiro a botta sicura di Umbaca. In altre due occasioni, sempre nei secondi 45’, sono invece stati De Fazio ed il da poco entrato Curcio ad immolarsi provvidenzialmente con il corpo, chiudendo lo specchio agli avanti giallorossi.
Il pari finale può comunque considerarsi giusto soprattutto per come la squadra di Claudio Morelli è stata capace di far fronte all’oltre un tempo giocato in inferiorità numerica. Chi si aspettava che i giallorossi nei secondi 45’ potessero subire il contraccolpo psicologico ed i biancoverdi invece galvanizzarsi e stringere d’assedio l’area “ospite”, è rimasto deluso. Come riconosciuto, con la solita obiettività che lo contraddistingue, da mister Fanello a fine gara, Foderaro e compagni si sono lasciati prendere dalla frenesia invece di far girare insistentemente la palla per far fruttare l’uomo in più, agevolando, in tal modo, ulteriormente la prestanza fisica e l’ottimo senso della posizione dei difensori, e non solo, sambiasini. E’ mancata pure la precisione e la pericolosità nelle poche volte in cui i padroni di casa hanno tentato la soluzione dalla distanza. In tale contesto, soltanto una grandissima giocata individuale avrebbe potuto scardinare la linea arretrata avversaria, ancora una volta brillantemente guidata dal duo Colombatti – Strumbo, dominatori incontrastati nel gioco aereo e sempre pronti a non concedere neanche uno spiraglio di luce di porta ai vari Giovanni Foderaro, Catania, Garcia e compagnia. Senza dimenticare il solito preziosissimo apporto fornito da Solomon e Monteiro nello schermare la propria difesa. Si spiegano anche così gli zero gol incassati nelle ultime otto gare, o i ben diciannove clean sheet stagionali. Per effetto di questi ultimi 90’, è nel frattempo salita a 730’ l’imbattibilità di Alessio Giuliani. L’estremo difensore romano ha tuttavia macchiato l’ennesima sua prestazione sgombra da sbavature (non possiamo certo definire tali due rinvii spediti direttamente in fallo laterale negli ultimi 15-20’) con l’espulsione rimediata, al pari del compagno Djalo e del secondo portiere lametino Gualtieri, dopo il triplice fischio finale a seguito dell’accenno di rissa innescatosi sotto il settore gradinata. Sabato prossimo, contro il Soriano al “Renda”, Giuliani salterà così la sua prima gara di campionato in giallorosso. Era sinora stato l’unico componente la rosa ad aver giocato per intero tutte le venticinque gare sin qui disputate dalla squadra.
Battere i cugini, oltre a riaprire la lotta per il primo posto, avrebbe permesso alla Vigor Lamezia 2023-24 di centrare, per la prima volta nella sua storia, undici vittorie consecutive in un campionato. Soltanto eguagliate, quindi, le dieci affermazioni di fila ottenute dalla squadra che, in quella stagione 1986-87 già più volte evocata, stravinse il girone I dell’allora campionato Interregionale. Resiste, ad ogni modo, l’imbattibilità stagionale del D’Ippolito, uno dei tre stadi, il Renda ed il Morreale-Proto di Cittanova gli altri due, sui quali le squadre viaggianti non sono ancora mai riuscite a vincere. Nel caso dell’impianto di via Savutano, addirittura non sono sin qui state capaci nemmeno di strappare un solo punto.
Particolare curioso: domenica nelle due distinte figuravano, complessivamente, ben sei calciatori andati in gol in uno dei precedenti derby di campionato tra biancoverdi e giallorossi. Due, Marco Foderaro e Calomino, sono rimasti l’intera gara in panchina, i restanti quattro, ovvero Curcio, Bernardi, Crucitti e Djalo, hanno invece calcato, da titolari o da subentranti, il rettangolo di gioco. Se in campo lo spettacolo non ha entusiasmato per gol e occasioni da rete, ma, lo ripetiamo, era difficile aspettarsi il contrario vista la compattezza, l’attenzione difensiva e l’importanza che il derby rivestiva ai fini della classifica e dell’intera stagione di entrambe le squadre, a dir poco inusuali per un massimo torneo regionale sono stati gli oltre 3500 spettatori che hanno gremito, in ogni ordine di posto occupabile, tribuna, gradinata e curva sud. Un tale colpo d’occhio, al D’Ippolito non si vedeva dalla primavera 2014, per la precisione dal match con il Castel Rigone che il 27 aprile di quell’anno sancì la matematica promozione dell’undici vigorino nella neo istituita Serie C unica. Chiaro segnale della fame di calcio che ha, su entrambe le sponde calcistiche, questa città.
Se la lotta per la promozione diretta in D appare ormai decisa, si è invece riaperta quella play-off. Complice la concomitante affermazione del Soriano ai danni di un Gioiosa Jonica sempre più in crisi, è infatti tornato sotto i dieci punti, a otto per l’esattezza, il distacco tra la seconda e la terza piazza. Finisse così il torneo, quindi, la formazione del presidente Salvatore Rettura dovrebbe disputare la finale play-off regionale contro la vincente dell’unica semifinale che si andrebbe a giocare, vale a dire tra la terza e la quarta classificata. Molto importante in tal senso si preannuncia, però, la prossima giornata di campionato, essendo in programma due scontri diretti: Sambiase – Soriano e Cittanova – Vigor. E non sarà facile in particolar modo per i biancoverdi, i quali dovranno fare a meno di ben due dei propri tre centrali di ruolo: l’infortunato Scalon e lo squalificato, per recidiva in ammonizioni, De Nisi. Tra due giornate poi toccherà a Soriano e Cittanova affrontarsi tra loro. Senza contare che i vibonesi dovranno successivamente affrontare in trasferta due compagini di alta classifica quali Bocale e Brancaleone che, a quel punto, potrebbero essere, soprattutto la seconda ma il condizionale è più che mai d’obbligo, ancora in lizza per un eventuale posto play-off.
Ferdinando Gaetano
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