Play off, Curcio (Vigor Lamezia) lancia la carica: “Faremo la nostra partita nell'ottica dei 180'”

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Lamezia Terme - Grande esperienza e visione di gioco, unite ad un sinistro vellutato in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Caratteristiche impersonate a dovere dal play di centrocampo Vincenzo Curcio. Per provare a conquistare la serie D tramite i play-off nazionali di Eccellenza, la Vigor Lamezia avrà bisogno anche del miglior Curcio, come accaduto nella finale play-off regionale con il Cittanova.  Anche perché il classe ’89 sa come si vincono i play-off nazionali di Eccellenza, essendoci già riuscito nella stagione 2017-18 con il Castrovillari (ultima calabrese salita in D attraverso gli spareggi extraregionali), tra l’altro condividendo quella fortunata avventura in rossonero con l’attuale compagno di squadra Angelo Catania.  Quattro le sfide che separano i biancoverdi dal ritorno in quel massimo torneo dilettantistico nazionale dal quale mancano da ormai otto anni. L’impressione unanime, però, è che lo scoglio più difficile da superare sarà proprio il Bisceglie, nella doppia semifinale.  Senza contare che, passare il primo dei complessivi due turni nazionali, garantirebbe già qualche chance di ripescaggio nel caso in cui più squadre, tra le aventi diritto, dovessero rinunciare alla prossima serie D. “Sappiamo di andare ad affrontare una squadra forte, - ci dice Curcio – che ha vinto uno dei due gironi dell’Eccellenza pugliese. Parliamo, quindi, di una compagine che si può dire abbia vinto il campionato. La gara l’abbiamo preparata come tutte le altre, essendoci ovviamente un po' informati sul loro conto. Ma a prescindere da ciò, dobbiamo pensare a fare la nostra partita sapendo che sarà dura e che la qualificazione  si giocherà nell’arco dei 180’ ”.

Ricordiamo che chi avrà la meglio nella successiva, nonché decisiva, finale, dovrà poi vedersela con la vincente della doppia sfida tra i campani del Costa d’Amalfi ed i lucani del Calcio San Cataldo (squadra espressione dell’omonima frazione del Comune di Bella, in provincia di Potenza). Lametino doc, Vincenzo Curcio ha iniziato a tirare i primi calci al pallone con la Football 3000 Pianopoli. Quindi l’approdo nel settore giovanile della Vigor Lamezia:  Giovanissimi, Allievi e Berretti, con successivo ritiro estivo assieme alla prima squadra allora allenata da Fofò Ammirata e militante in C2.  La sua carriera da “grande” inizierà tuttavia con il Cosenza, dove, ceduto in prestito, vince il campionato di serie D. Seguiranno, poi, tre tornei di Eccellenza vinti direttamente con le maglie di Sambiase, Palmese e Gioiese, oltre a quello, già ricordato, ai play-off con il Castrovillari. Quella vissuta alle falde del Pollino è stata una delle annate giocate più distanti da casa. L’intera sua carriera si è infatti sviluppata, tra  D ed Eccellenza, sempre in Calabria.

Ventiquattro, di cui ventidue da titolare, le presenze in questo campionato in cui è tornato a vestire, per la terza volta in carriera, la casacca vigorina. Tre i gol segnati durante la stagione regolare: due dal dischetto e uno su punizione. Ai quali bisogna aggiungere quello realizzato, sempre dal dischetto, due domeniche fa ai danni del Cittanova. Un altro penalty lo ha trasformato contro il V.E. Rende in Coppa Italia. 

Bottino realizzativo leggermente inferiore ai suoi standard stagionali. A mancare all’appello è, soprattutto, qualche altro gol in quella che è un pò la sua specialità, ovvero i calci piazzati. Ma c’è ancora il tempo per recuperare proprio in questi play-off nazionali. “ Effettivamente – ricorda il centrocampista nato a Lamezia l’8 dicembre 1989 – la mia media è di tre-quattro gol su punizione a stagione. Nella scorsa, con la Gioiese, ne avevo fatto ben cinque”. Un’abilità, quella nel calciare corner e calci di punizione, che ha sviluppato e migliorato nel tempo grazie pure ai consigli di qualche specialista avuto come compagno di squadra.  “Quand’ero piccolo guardavo calciare i più bravi, poi, piano piano, allenandomi sono migliorato in questo fondamentale.  A Sambiase, in D, con Tony Lio ci dividevamo le punizioni da battere. Lui per me è stato un maestro da questo punto di vista, dato che calciava molto, molto, bene. Attualmente sono trenta i gol che ho fatto su punizione”.

Complessivamente, oltre cinquanta le reti segnate in carriera: non male per chi, dopo  gli inizi da terzino sinistro, si è specializzato nel ruolo di play di centrocampo.  Non ha dubbi nel dirci quale sia stata, finora, la sua rete più bella e quella più importante. “Quella segnata a Messina, con un gran tiro da fuori area, quando giocavo con il Sambiase in serie D. Marcatura  che, tra l’altro, ci permise di accciuffare il 2-2 al 90’. La più importante, invece, direi quella fatta con la Gioiese nella finale di Coppa Italia della scorsa stagione contro la  Promosport, e valsa il nostro momentaneo 2-0 (la gara finì poi 3-1, con restanti centri viola dei suoi tuttora attuali compagni Catania e Spanò  ndr)”. Una decina gli assist vincenti sfornati in quest’ultima annata dal trentaquattrenne centrocampista, che ancora non ha alcuna intenzione di smettere con il calcio giocato. “Se il fisico mi aiuterà, voglio continuare a giocare quanto più a lungo possibile. Anche perché in squadra ho degli esempi beneauguranti in tal senso quali Marco e Giovanni Foderaro, e Alessandro Bernardi. A dimostrazione che, se si sta bene, si può fare la differenza anche a quarant’anni. Una volta appese le fatidiche scarpette al chiodo – conclude Vincenzo Curcio -  mi piacerebbe restare in questo mondo. Non so ancora in quale vesti, però, anche se mi piace lavorare con i giovani”.

Ferdinando Gaetano

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