Vigor, diverse note positive nonostante lo stop: occhi puntati sul neo mister

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Lamezia Terme – Toccherà al nocerese Renato Mancini provare a risollevare le sorti della Vigor Lamezia, scivolata in zona play-out a seguito del solo punto racimolato nelle ultime quattro uscite. Per Mancini trattasi di un ritorno, seppur in vesti diverse, in biancoverde.  Da calciatore ha infatti collezionato ventinove presenze nella stagione 1998-99, quando la formazione lametina, allora allenata da Alberto Spelta,  chiuse in dodicesima posizione nel girone H di serie D. Una volta appese le scarpette al chiodo, è stato più di una volta vicino alla panchina vigorina, salvo arrivarci soltanto adesso. Tra i tanti allenatori lametini negli ultimi otto giorni contattati dalla dirigenza, alla fine a spuntarla è dunque stato quello meno trapelato all’esterno. Oltre a Mancini, infatti, erano stati sondati i vari Antonio Gatto, Danilo Fanello e Claudio Morelli. L’attuale allenatore della Primavera del Cosenza pare abbia alla fine rinunciato, mentre sul nome di Fanello, che tra l’altro è ancora sotto contratto con il club vigorino, nonostante due forti riavvicinamenti nel giro di pochi giorni, alla fine non si sarebbe trovata la piena convergenza societaria. A Lamezia Mancini ha comunque già allenato, ma sulla sponda giallorossa. Ha infatti iniziato la sua carriera di tecnico con la prima squadra del Sambiase nel campionato di serie D 2012-13, venendo poi rilevato a stagione in corso da Alberto Aita. Con l’ormai ex Foglia Manzillo, intanto, nei giorni scorsi il sodalizio di via Marconi avrebbe trovato l’accordo economico per la rescissione del contratto.

Tornando alla stretta attualità, bisognerà ora vedere se il neo trainer continuerà ad insistere con la difesa a tre, come sin qui fatto dal tecnico campano e, ieri, anche da Giuseppe Neri, o meno. Nella sua più che positiva esperienza a Locri, ad esempio, ha alternato gare con una linea arretrata a quattro ad altre nelle quali invece giocava con i tre. Ed in quest’ultimo caso richiedeva sempre ai due esterni di tornare indietro a curare la fase difensiva.

Il trittico terribile contro Nissa, Reggina e Gelbison non è dunque cominciato nel migliore dei modi, ma solo a livello di risultato. Se alla vigilia, viste pure le assenze a centrocampo di Curcio, Coppola e Colella, e, oltre all’ormai solita di Marigosu, di Spanò in avanti, vista la netta differenza di valori tecnici tra le due rose, la sconfitta poteva comunque essere messa in preventivo, per quanto vistosi nell’intero arco dei 90’ il rammarico è tanto poiché “il diavolo non si è rivelato così brutto come era stato dipinto”. L’impressione è che se fosse entrato quel rigore dopo appena 4’, molto difficilmente non si sarebbe raccolto alcun punto. Sanzone e compagni hanno confermato i progressi delle ultime domeniche a livello di tenuta difensiva, pagando tuttavia a carissimo prezzo l’unico svarione commesso, ma, al contempo, anche i lampanti limiti realizzativi. A fronte delle due reti incassate nelle ultime tre uscite, con quella di ieri pomeriggio sono salite a quattro le sfide consecutive chiuse senza lo straccio di un gol all’attivo. Un’involuzione andata di pari passo con la netta flessione, rispetto alle primissime partite, di Mascari e con un Tandara che, seppur più convincente e dotato tecnicamente rispetto all’ex Paternò, non è ancora quello ammirato con il Santa Maria Cilento. A dire il vero anche la dea bendata non è stata dalla sua contro la Nissa, vedi il salvataggio in extremis sulla sua girata ravvicinata nel primo tempo e quello quasi sulla linea di Marino nei secondi 45’. Nonostante la grande generosità, si è andati a sbattere contro la difesa di fatto a sei schierata davanti al 2006 Castelnuovo una volta che i siciliani sono rimasti in dieci per via del doppio giallo rimediato da un irriconoscibile, rispetto ai suoi trascorsi biancoverdi in C, Rapisarda, al quale il giovane D’Anna ha fatto letteralmente girare la testa. Tolto quel Diaz decisivo nel mettere Rotulo davanti a Iannì, in occasione del gol che ha deciso la contesa, decisamente poco convincente anche la prova degli ex Fc Lamezia Silvestri, che ha causato il rigore poi fallito da Mascari, Terranova e Palermo.

Le note positive, in casa lametina, sono arrivate anche dagli attesi recuperi del prestante Errico in difesa e di Bammacaro ed Embalo in avanti. Quest’ultimo ha dimostrato, nonostante una condizione fisica ovviamente precaria, di possedere un tocco di palla, un repertorio di finte ed una visione di gioco, di una spanna superiori al resto dei compagni. In A e B non ci ha insomma giocato per grazia ricevuta. Certo, una rondine non fa primavera, come suol dirsi, e quindi adesso dovrà continuare ad allenarsi e giocare con le motivazioni a mille per far sempre risaltare queste sue doti tecniche. Tra i migliori in campo degli ultimi 90’, anche Sanzone, uscito per un infortunio che si spera di lievissima entità, ed il gia’ citato D’Anna. Non male anche le prove di Simonetta, Staiano ed, al netto di qualche isolato errore, del 2007 Del Pin. Da dimenticare, invece, quella di Marcellino, non a caso il primo ad essere stato sostituito in avvio di ripresa.

Con gli esordi stagionali di Errico, Embalo e Bammacaro, salgono a venticinque gli elementi sin qui utilizzati in queste prime nove gare ufficiali. Ancora non impiegati, seppur per motivazioni diverse, il terzo portiere Stella, Sardo, Malara e Marigosu. All’opposto, finora non ha saltato neanche un minuto ufficiale il solo Montebugnoli. Sia in campionato, che in Coppa Italia, sempre partiti titolari  Sanzone, Montebugnoli e Mascari.

Ferdinando Gaetano

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