
Lamezia Terme – Ritorna con un prezioso punto dal “Bruccoleri” di Favara, uno dei cinque campi del girone ancora imbattuti, la Vigor Lamezia. Prima di ieri gli agrigentini tra le mura amiche avevano segnato cinque gol, incassandone appena uno. Resta, tuttavia, un po' di rammarico per via del gol “fantasma” con il quale il Castrumfavara ha sbloccato il match ad inizio ripresa. Sugli sviluppi di un angolo, Tripicchio irrompe in area indirizzando verso lo specchio, Iannì fa mezzo passo indietro respingendo, per poi bloccare in un secondo tempo. Il secondo assistente, Lisa Turchetto della Sezione di Mestre, si dirige subito verso il centrocampo e di conseguenza anche il direttore di gara, fidandosi del proprio assistente, convalida la rete. Le immagini televisive non fugano completamente i dubbi per via della presenza di un calciatore siciliano proprio davanti a Iannì, tuttavia non sembrerebbe che la sfera abbia completamente varcato la linea.
Lo stesso ex Locri e San Luca avrebbe confermato ai compagni come non fosse assolutamente gol. Ovviamente, non essendoci in D la Goal-Line Technology, non sapremo mai con assoluta certezza se aveva ragione Iannì o l’assistente arbitrale. Sta di fatto che tale episodio ha cambiato l’inerzia della gara. L’approccio di Sanzone e compagni era infatti stato positivo, con un’accelerazione di Embalo e due buoni spunti di Amendola che potevano essere sfruttati meglio. Soltanto dopo il vantaggio, i gialloblù hanno cominciato a creare pericoli verso la porta lametina. In particolar modo, la Vigor ha rischiato il colpo del kappaò su un’azione quasi identica a quella costata la sconfitta con la Gelbison. Ovvero un lungo rinvio del portiere avversario a sorprendere la linea arretrata biancoverde. Fortunatamente, stavolta Vaccaro, comunque in posizione leggermente più decentrata rispetto al cilentano Russo, non l’ha buttata dentro grazie alla provvidenziale respinta in tuffo di Iannì. Passato indenne il frangente di difficoltà, la formazione di Renato Mancini è riuscita fuori nell’ultimo quarto d’ora. Dapprima Catalano ha concluso a fil di palo una ripartenza innescata da Marigosu, a seguito di uno svarione di De Min, poi la splendida punizione pennellata dal fantasista di Cortale per lo stacco vincente, ad anticipare il portiere avversario in uscita, di Errico.
Se il buongiorno si vede dal mattino, l’ingaggio di Catalano, ieri tra i più attivi nonostante all’esordio, avendo rilevato l’infortunato Embalo dopo neanche mezz’ora di gioco, sembra destinato a migliorare sensibilmente il tasso di fantasia ed imprevedibilità dalla cintola in su. Con il suo arrivo, o meglio ritorno a distanza di alcuni anni, adesso si avrà in rosa anche un elemento molto pericoloso nel battere le punizioni e gli angoli. Quanto ad Errico, proprio da queste colonne avevamo scritto quanto la sua stazza fisica potesse essere importante vista la statura non eccelsa degli altri due centrali Sanzone e Montebugnoli.  A Favara il tecnico di Nocera Terinese ha dovuto fare i conti con tante defezioni sul fronte under, viste le indisponibilità del 2005 La Vecchia, dei 2006 Verdosci, Sardo e Chirico e del 2007 Rossi. Tant’è che in panchina, come alternative fuoriquota, ha potuto portarsi giusto il terzo portiere Stella, Guerrisi, poi entrato nella ripresa, ed il 2008 Gaudio della Juniores. Inizialmente la squadra si è schierata sotto forma di 3-4-3, con Del Pin, Sanzone ed Errico in difesa, ed il trio Embalo, Mascari e Tandara in avanti. Nel secondo tempo si è poi passati al 4-3-3 con Guerrisi e D’Anna terzini.
Nonostante il risultato positivo portato a casa, si annulla il +2 che si vantava, prima dell’ultimo turno, sulla zona play-out.
Adesso Sanzone e compagni sono sestultimi assieme a Reggina ed Enna, ma tutta la classifica, in basso, si è accorciata di molto per effetto delle inattese vittorie di Paternò e Ragusa, quest’ultima addirittura capace di conquistare il primo acuto stagionale in casa della Vibonese. Tolto il Messina a 2 punti, che sul campo ne ha però conquistati 16, abbiamo la bellezza di dieci compagini nel breve fazzoletto di 6 punti. Partendo dai 7 del Ragusa, prossimo avversario dei biancoverdi, per arrivare ai 13 di Gela e Gelbison. Senza contare che Acireale e Paternò, al momento sotto dei biancoverdi di, rispettivamente, tre e due lunghezze, dopodomani recupereranno la sfida non giocatasi, causa risemina del terreno di gioco acese, domenica 26 ottobre. Anche in terra agrigentina si sono confermati gli attuali limiti finalizzativi. Nelle ultime sette giornate, d’altronde, si è stati capaci di gonfiare la rete avversaria in due sole occasioni. Solo il Ragusa, che, non a caso, ha il peggior attacco, è stato capace di fare peggio, sempre in tale lasso temporale, con un solo gol.
Confermata, invece, la tenuta difensiva, come testimoniano i quattro gol incassati nelle sei più recenti giornate. Da ieri quella vigorina è diventata la terza retroguardia meno vulnerata, assieme a pari merito con Nissa, Sambiase, Reggina e Messina, dietro soltanto a quelle di Savoia e Gela. Salgono a quattro gli assist vincenti: ai due di Amendola ed a quello fornito a Reggio da Bammacaro, ieri si è aggiunto quello di Catalano. Con l’esordio di quest’ultimo, salgono a ventisette, inclusi coloro che sono già andati via (i giovani Malara, Lanciano e Di Pardo) gli elementi utilizzati in queste prime dodici gare ufficiali. Ancora non impiegati soltanto il terzo portiere Stella e Sardo. Dopo al “Bruccoleri” Montebugnoli è partito dalla panchina, non è più rimasto alcun calciatore a non aver saltato neanche un minuto ufficiale. Sia in campionato che in Coppa Italia, poi, sono sempre partiti titolari soltanto Sanzone e Mascari. Con Errico salgono a sei i calciatori andati a segno in campionato, ma solo due di questi sono attaccanti. Dopo due gare di fila nelle quali è rimasto in panchina, è tornato titolare Amendola. Quarta consecutiva da titolare, di contro, per il 2006 Simonetta.
Ferdinando Gaetano
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