Vigor Lamezia, mister Mancini guarda al mercato e chiede rinforzi a centrocampo

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Lamezia Terme - Chi di nuovo allenatore ferisce, di nuovo tecnico perisce. La legge non scritta della "scossa" generata dal cambio della guida in panchina colpisce nuovamente. Stavolta, pero', a differenza di domenica scorsa, a danno della Vigor Lamezia. Una gara incanalata ad andare all'intervallo con uno 0-0 sin lì specchio fedele di quanto era successo sul rettangolo verde, si e' invece decisa sull'unico, ma grave, svarione difensivo dei lametini, di cui il cilentano Russo ha saputo approfittare complice pure un rimpallo favorevole con Ianni'. Mister Renato Mancini non nasconde la sua delusione a fine gara, soprattutto perche' si aspettava di piu' da qualche elemento.

"Il calcio si sa a volte ti da' ed a volte ti toglie. Ma si poteva fare meglio anche perche' l'avversario ce lo aveva permesso. Arrivavamo con una certa facilita' fino alla trequarti, pero', poi, negli ultimi 20-25 metri ci appiattivamo, favorendo la loro densita' difensiva al centro. Qualche volta siamo anche usciti bene sulle fasce avendo, cosi', modo di chiudere bene l'azione. Emblematica, in tal senso, l'azione nella quale, tre contro due, abbiamo sbagliato l'ultimo facilissimo passaggio palla a terra. E' vero, abbiamo commesso quell'ingenuita' costataci carissima, ma quello che mi ha dato piu' noia, e l'ho gia' detto negli spogliatoi, e' stato l'atteggiamento di chi e' subentrato a gara in corso. Avevo messo Embalo e Marigosu per darmi piu' fantasia, dinamismo e qualita'. Invece, e mi riferisco soprattutto ad Embalo, non ho visto niente di cio'. Non mi sta bene perche' parliamo di un giocatore importante, lo conosciamo tutti, ma lo diventa realmente solo quando si mette al servizio della squadra. Questo oggi non e' successo e mi ha dato parecchio fastidio. Lo stiamo aspettando, avendo la societa' investito molto su di lui".

Uno sfogo senza peli sulla lingua, insomma, quello del tecnico di Nocera Terinese, il quale aggiunge che "non mi va di fare figuracce del genere. Bisogna rispettare il pubblico che paga il biglietto. Anche perche' rappresentiamo una grossa piazza ed io ho la fortuna di lavorare a casa. Ringrazio chi ha invece dato il massimo pur non avendo grandi qualita' a livello tecnico". Sanzone e compagni hanno ancora una volta confermato i grossi limiti in fase di costruzione e finalizzazione. Se quella difensiva regge, tant'e' che solo tre squadre hanno subito meno reti, quella realizzativa piange. Quello vigorino e' al momento il terzultimo attacco del girone. "Le difficolta' le abbiamo - conferma Mancini - e non le ho nascoste nemmeno dopo la gara di Reggio, dove abbiamo sfornato una prestazione di grande sacrificio, venendo alla fine premiati con la vittoria. Alla fine oggi abbiamo avuto giusto due occasioni nitide con Tandara e Del Pin e non mi sta bene. Bisogna buttare sempre il sangue in campo, senza mai dimenticarci che siamo pur sempre, nonostante il blasone, una neo promossa". L'ex allenatore di Locri e San Luca entra piu' nel dettaglio su cosa attualmente, a suo giudizio, manchi al gruppo biancoverde.

"Mi piacerebbe giocare con un centrocampo a tre, ma non ho i numeri per farlo. Simonetta e' un 2006 e non ho un'alternativa considerato che abbiamo Curcio e Coppola fuori. Marigosu ha fatto il suo esordio ma si vede nitidamente che non e' ancora in forma. Oggi, quando anche Simonetta ha dato forfait per i crampi, ho dovuto provare ad adeguare mettendo Del Pin ed avanzando Montebugnoli e, nel finale, anche Guerrisi. Ne ho gia' parlato con la societa' ed il direttore. Bisogna intervenire al piu' presto sul mercato. Ovviamente ci sara', contestualmente, anche qualche movimento in uscita. Ma mi preme che si faccia presto perche' ne ho necessita'". Tutt'altro stato d'animo in casa Gelbison, dove Agovino in pochi giorni sembra aver decisamente rivitalizzato la squadra. "E' il sogno di ogni allenatore - commenta il tecnico partenopeo - esordire con una prestazione del genere. Merito dei ragazzi che in questi quattro giorni sono stati disponibilissimi a seguirmi. Hanno giocato una gara gagliarda, restando sempre corti in campo e sapendo soffrire quando c'e' stato da farlo. Viscomi, poi, ha sfornato una prestazione meravigliosa, guidando alla perfezione la linea difensiva".

Ferdinando Gaetano

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