Lamezia Terme - La sezione del Pd di Lamezia, durante il Congresso cittadino avvenuto nei locali dell’Aula Magna Università Marcatorum, ha eletto il nuovo segretario. La scelta, dopo un lungo meeting durato due settimane, è ricaduta su Antonio Sirianni. “Indicato come unico candidato - dice Gianluca Cuda, segretario della federazione provinciale che presiede il Congresso - votato all’unanimità, ha rappresentato il superamento di alcune frizioni interne e l’inizio di una nuova epoca per il partito lametino dando il via ad una fase di rinnovamento.”
Un partito che è dunque ripartito da un gruppo dirigente nuovo, da una campagna di tesseramento avvenuta nei giorni scorsi sul territorio, da un workshop nel quale è stato fatto un bilancio delle priorità del territorio. Riparte "dall’ambizione di voler essere comunità, dalla necessità di legalità e di dialogo con associazioni, movimenti civici e di volontariato, con la chiesa. Vuole essere inclusivo a trecentosessanta gradi e si auspica di poter essere un modello e di fare da apripista per la rinascita delle altre sezioni di partito regionali".
“ Bisogna avere coraggio di parlare di Rom, di mafia, e non avere timore di allontanare chi i voti li compra” - dice ancora Cuda - perché la politica non rimanga quell’operazione sterile che è l’arte del saper parlare bene senza che ne susseguano i fatti".
“Lo stimolo a reagire ci è giunto dal risultato positivo delle elezioni europee, abbiamo deciso di ripartire mettendo da parte le lotte intestine - dice Sirianni e, parlando di Berlinguer aggiunge, - lui non si è mai espresso in prima persona, ha sempre fatto riferimento ad un ‘noi’ collettivo. Questo è lo spirito con cui vogliamo rinascere. Dobbiamo essere in grado di lavorare con le forze sane della città ed essere aperti a tutto il centrosinistra garantendo un’etica di comportamento per restituire alla cittadinanza un’immagine più seria.”
Un Pd, quello di Sirianni, che si dice pronto per affrontare la sfida delle prossime comunali partendo da una forte autocritica e dall’analisi dei propri punti di forza: “Durante il periodo dello scioglimento della giunta comunale di centrodestra il nostro partito si è avvitato su sé stesso chiudendosi in un atteggiamento di timidezza, bisognava invece reagire con forza.Vorrei inoltre ricordare con orgoglio che per due decenni abbiamo governato Lamezia, con tutte le difficoltà del caso, rendendola una città modello”. Con rammarico poi ricorda “Rappresenterò un gruppo dirigente che non ha più la sua storica sede per riunirsi, mi preoccuperò io stesso per averne quanto prima una nuova”.
D.C.
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