Lamezia, Masi (Pd): "Festa della Liberazione, il 25 aprile non è un rosso sul calendario utile per un ponte"

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Lamezia Terme - "Il PD lametino parteciperà come sempre alle celebrazioni del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal Nazifascismo, per celebrare i tanti eroi che, donando la loro vita per la nostra Libertà e la Pace, furono gli artefici di quel periodo sofferto, doloroso, pieno di sacrifici ma decisivo nella storia del nostro Paese, che ci ha fatto risorgere dalla barbarie del nazifascismo e della guerra. Il 25 aprile rappresenta la memoria di un patrimonio condiviso, non è un esercizio di retorica episodico e di circostanza, ma azione continuativa da portare avanti ogni giorno". Così in una nota il segretario cittadino PD Gennarino Masi che, aggiunge: "Il 25 aprile non è un rito. Non è un “rosso” sul calendario utile per un “ponte”. Piero Calamandrei ricordava che la libertà è come l'aria: te ne accorgi quando non respiri più. Oggi a distanza di 79 anni il nostro paese non ha ancora fatto i conti con il fascismo, dovendo ricordare le ragioni della lotta partigiana, la guerra di Liberazione e la Resistenza, che non fu soltanto conflitto armato per abbattere il regime e l’invasore, ma anche riflessione e dibattito su ciò che sarebbe diventato il nostro Paese una volta riconquistata la pace e con essa il recupero delle libertà perdute con la conquista di nuovi diritti che per vent’anni erano stati negati. Rinnoviamo, perciò, la consapevolezza della origine della nostra democrazia, ricordiamo quanti con la vita hanno contribuito a questa straordinaria conquista di Libertà e di Pace".

Per Masi "valori che non dobbiamo mai considerare acquisiti per sempre, soprattutto se ci soffermiamo ad analizzare le turbolenze di questo tempo con un governo di destra in larga parte erede di quella tradizione: l'attacco alla libertà di stampa; l'uso indiscriminato dei manganelli contro i giovani manifestanti su cui opportunamente è intervenuto il presidente della Repubblica; le minacce e le querele contro chi la pensa diversamente, storici, intellettuali e giornalisti presi di mira, sino al ridicolo attacco alla scrittrice finalista al premio Strega Valentina Mira, colpevole di essere antifascista. Ed infine la censura allo scrittore Antonio Scurati di parlare sulla Rai nel programma Chesarà di Serena Bortone. Oggi le insidie per tornare indietro non mancano, come le scellerate scelte del governo su autonomia differenziata e premierato, scelte che spezzerebbero la Carta Costituzionale minando l'unità del paese, con il sud abbandonato a sé stesso e un nord famelico".

E, conclude il segretario cittadino Pd: "è sul 25 aprile, su questa data, che si fonda, anzitutto, la nostra Repubblica Antifascista e il ripudio della guerra. Il 25 aprile è nel nostro DNA. Oggi assistiamo al riarmo e contiamo i morti di nuovo in Europa e a Gaza. La nostra Resistenza deve essere anche una giornata dedicata alla Pace e alla Libertà, valori fondativi della nostra Costituzione. La nostra democrazia si difende non dimenticando e soprattutto inculcandola orgogliosamente alle nuove generazioni, ai nostri figli".

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