Lamezia Terme – Prosegue a pieno ritmo la compagnia elettorale per il sempre più prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. A dibattere al teatro Umberto sulle ragioni del no alla prossima consultazione popolare sono stati il partito di Azione Nazionale Regionale e di Lamezia Terme che ha avuto battesimo proprio a Lamezia e il movimento ‘No alla riforma Renzi’. Dopo la proiezione di un video che ha riassunto le motivazioni sul perché il partito di Azione nazionale e il movimento sono fortemente convinti nel scegliere il no al quesito referendario è iniziato l’incontro pubblico introdotto da Antonello Cariglino il quale ha chiarito gli obiettivi di difesa del territorio che il partito di Azione nazionale si pone.
L’avvocato Cesare Materasso chiarisce subito il suo punto di vista e quello del partito sulla riforma che l’avvocato ha definito come “una riforma pensata male e scritta ancora peggio, scritta male perché ha un testo assai complicato”. Sul resto della riforma ha aggiunto che “il nostro bicameralismo il quale causerebbe il continuo rimpallo fra le nuove leggi da approvare, non è affatto il male assoluto, perché il vero male è lo spropositato numero di leggi che ci sono in Italia, sono così numerose - ha evidenziato - che alcune non si conoscono nemmeno conosciute e in altri Paesi come la Francia o la Germania non ce ne sono così tante”.
“Il nuovo Senato poi accentuerà le differenze fra il sud e il nord avvantaggiando sempre più le ricche regioni settentrionali come il Piemonte o la Lombardia”. “Questa riforma ha continuato l’avvocato - inizialmente era stata realizzata anche con forze di centro destra ma poi, viste anche le diverse vicissitudine politiche che hanno interessato il Paese è stata portata avanti dal Pd”. “Ma la costituzione - ha rimarcato - garantisce e appartiene al popolo e non è né di destra né di sinistra e pertanto non appartiene a Renzi o alla Boschi”. Il portavoce di Azione Nazionale Fausto Orsomarso definisce la riforma come una “riformicchia, perché Renzi con questa ha voluto lavorare “sulla suggestione della gente che è ormai stanca della solita politica parolaia”, promuovendola così in pompa magna sui media e sugli altri mezzi di comunicazione.
Ad aderire alle idee di Materasso e Orsomarso anche il senatore Domenico Nania che da una spiegazione della riforma illustrando che se approvata potremmo avere nel nuovo Senato eletto, “non dai cittadini”, chiunque, anche ragazzi di 18 anni a scanso dei deputati che ne hanno dai 25 in su e - ha concluso il senatore – Senato viene dal latino senex che significa saggio”.
Francesco Ielà
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