L'addio della Calabria alla presidente Jole Santelli, chiusa la camera ardente

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Catanzaro - L'arcivescovo di Catanzaro Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi, ha benedetto il feretro di Jole Santelli al termine della lunga giornata di commemorazione tenuta a Catanzaro, davanti gli uffici della Regione Calabria. Davanti al feretro hanno sfilato centinaia di persone, dirigenti politici e delle organizzazioni di categoria, tanti volontari delle associazioni provenienti da tutta la Calabria. "Jole è stata strappata precocemente a questa vita da una malattia che non perdona- ha detto monsignore Bertolone - ma di fronte alla morte inaspettata di Jole ci sentiamo ancora più uniti. La Calabria, in questi giorni commossa e in lacrime, trovi la forza di unirsi per apporre un argine a chi vuole farne una terra di facili conquiste e di divisioni. Jole ha scelto prima la Calabria, prima i calabresi, poi la salute". Dopo la benedizione, il feretro tornerà a Cosenza e, dopo la cremazione del corpo, l'urna con le ceneri riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero di Malvito, nel Cosentino.

Aperta la Camera ardente in Cittadella

Le note de “Il silenzio”, intonate dal maestro Alessandro Silvestro dell’Orchestra sinfonica della Provincia di Catanzaro, hanno accolto il feretro del presidente Jole Santelli giunto alla camera ardente allestita nella Piazza di San Francesco di Paola della Cittadella. Il picchetto d’onore in alta uniforme dell’Arma dei carabinieri, i Gonfaloni del Consiglio regionale, delle cinque Province della Calabria hanno fatto da cornice alla cerimonia per l’ultimo saluto alla governatrice della Calabria che, dopo la benedizione del presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, ritornerà nella sua Cosenza. Accanto al feretro, insieme ai parenti di Jole Santelli, il presidente del Consiglio Domenico Tallini e l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio. A comporre il primo picchetto istituzionale, i consiglieri regionali Baldo Esposito, Filippo Pietropaolo e Pietro raso. Il servizio d’ordine è garantito dalla protezione civile regionale e dalla Croce Rossa. La camera ardente è stata allestita nel piazzale San Francesco di Paola in un'area di 250 metri quadrati sotto otto gazebo.

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In tanti, nella giornata che è iniziata alle 9, tra personaggi pubblici di ogni colore politico e semplici cittadini, si sono presentati davanti al feretro bardato di fiori e che ieri sera è stato trasportato alla Cittadella regionale, dopo i funerali che si sono celebrati a Cosenza alla presenza anche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Oggi dalla Calabria e dall'Italia intera sono venuti a rendere omaggio alla presidente che si è spenta a soli 51 anni, dopo aver combattuto con una dura malattia. Commozione, ancora incredulità, tanta tristezza hanno caratterizzato questa giornata. L'ultimo atto di questo lungo lutto che segnerà la storia della Calabria la benedizione della salma, officiata dall'arcivescovo di Catanzato, monsignor Vincenzo Bertolone.

A rendere omaggio al feretro della governatrice Jole Santelli ci sono anche ex presidenti della Regione. In particolare, alla camera ardente nella Cittadella sono arrivati Mario Oliverio, ultimo governatore della Calabria prima di Santelli, Guido Rhodio e Donato Veraldi, che hanno guidato la Regione Calabria negli anni '90. Particolarmente toccanti gli abbracci che i tre ex presidenti di Regione hanno avuto con i familiari di Santelli. "E' una perdita grave per l'intera Calabria. Morire a 51 anni è molto triste. Sono molto dispiaciuto, con Jole, dal punto di vista personale, avevo un rapporto di amicizia che è nato prima del suo arrivo in Parlamento nel 2001 e ho avuto modo di apprezzarne le qualità umane e la sua tenacia e combattività. Al di là delle appartenenze". Lo ha detto l'ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, dopo avere reso omaggio alla salma di Jole Santelli nella camera ardente allestita nella piazza degli uffici della Regione Calabria a Catanzaro.

Spirlì: "Leonessa che ha spezzato vecchie logiche"

“Una leonessa, che ha difeso la sua terra e la difenderà sempre e che ha difeso tutti noi”. Così il vicepresidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, ora presidente facente funzioni, nel suo intervento alla camera ardente di Jole Santelli nella piazza della Cittadella a Catanzaro. “Jole – ha esordito Spirlì - ha preso il libro dei linguaggi politici e ha strappato le pagine più brutte, è entrata in questo palazzo e da dentro ha sfondato le porte consentendo a tutti i calabresi di entrare. In questo palazzo è sparito il lei ossequioso e il voi antico, e oggi impera il tu, la confidenza, l'amicizia leale, quella fratellanza leale che l'ha seminata in tutta la Regione e fuori. Non è facile raccontare le nostre Giunte, perchè non sono mai state formali, non c'è mai stata necessità di aggiustare e mediare, il lavoro l'aveva già fatto prima lei scegliendoci uno a uno, secondo le proprie competenze, la propria personalità, le proprie contraddizioni, sapendo che saremmo stati una pigna, insieme, attorno e dentro di lei".

"Jole oggi – ha proseguito il vicepresidente della Giunta - parte da questa Cittadella ma rimane in questa Cittadella perchè il linguaggio che Jole ha portato in questa Cittadella resta e non darà più spazio ad altri linguaggi, mai più. Jole racconta oggi e racconterà in futuro la Calabria bella, la Calabria agile, la Calabria della cultura, la Calabria dei giovani, la Calabria di chi ci crede, la Calabria dei calabresi e non delle cronache sui calabresi. Jole ha amato e ama questa terra, tanto che non se ne andrà mai. Non c'è stato, forse, un politico così esuberante come Jole, un politico che abbia camminato con le scarpe da ginnastica e i jeans per le terre della Calabria. Mai formale, Mai abbottonata come si dice. Le regole, quella della lealtà, della assoluta capacità di governare, di essere autorevole senza essere autoritaria, mai refrattaria, mai respingente, sempre accogliente”. Secondo Spirlì, “Jole Santelli è una luce immensa nel patrimonio politico di questa terra, politico nel senso enorme e non partitico, di quelle piccole beghe che spesso hanno creato silenzi istituzionali, silenzi istituzionali che Jole ha spezzato raccontandoci un suo sogno che era un progetto colorato e profumato così come ha chiesto che fosse la sua testimonianza nel mondo. Non ci mancherà Jole perchè non c'è possibilità di separarci da lei. Ci ha scelto – ha ricordato il vicepresidente della Giunta regionale come siamo. Mi perdoneranno i colleghi di Giunta se sottolineo due presenze, Sanda Savaglio e Nino Spirlì: questa è la prima Giunta in Italia che ha dato spazio all'omosessualità maschile e femminile, senza bisogno di ostentarla. Oggi le diciamo ngarzie per questo ulteriore coraggio. Una leonessa, che ha difeso la sua terra e la difenderà sempre e che ha difeso tutti noi. Per me è un arrivederci, a tra poco quando riprendremo a lavorare su progetti che abbiamo condiviso. Intanto buon viaggio, e un bacio enorme alle sorelle. La salutiamo – ha concluso Spirlì - con una festa, come avrebbe voluto lei”

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L'ultimo saluto dei sindaci. Presente il Presidente della Regione Puglia e gonfalone Regione Campania

Sono diversi i sindaci, provenienti da tutta la Calabria, che stanno rendendo omaggio al feretro di Jole Santelli nella piazza della Cittadella regionale a Catanzaro. In fila insieme a tanta gente comune, con la fascia tricolore, si sono soffermati davanti alla salma per alcuni attimi. Alcuni di loro, particolarmente commossi, hanno salutato il feretro con un segno della croce. Momenti di forte commozione si sono vissuti poco dopo le 12,30 alla camera ardente per Jole Santelli, a Catanzaro. Centinaia di sindaci della Calabria si sono schierati nella piazza della Cittadella regionale indossando la fascia tricolore. In testa il gonfalone dell'Anci e i sindaci dei cinque capoluoghi. Dopo un momento di silenzio è risuonato l'inno di Mameli, quindi un interminabile applauso. 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha reso omaggio alla salma di Jole Santelli nella camera ardente allestita a Catanzaro. Particolarmente commosso, si è rivolto prima alla famiglia della presidente della Calabria, poi al vicepresidente Nino Spirli' affermando: "Non l'ho mai percepita come un avversario politico, ma come un'alleata. E il Sud va governato così". C'è anche il gonfalone della Regione Campania a rendere omaggio alla salma di Jole Santelli nella camera ardente allestita in Piazza San Francesco di Paola, davanti agli uffici della Regione Calabria.

“Jole mancherà, già manca a tutti, resterà per sempre un simbolo di coraggio ineguagliabile, lasciando un grande patrimonio che nemmeno la sua morte riuscirà a distruggere”. Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, e presidente della Provincia, Sergio Abramo, parlando alla camera ardente della presidente della Regione, Jole Santelli, nel piazzale della Cittadella regionale a Catanzaro. “Con il suo sorriso, la sua grinta e la sua determinazione – ha affermato Abramo - la nostra presidente è riuscita in pochi mesi a conquistare il cuore di tutti i calabresi. Voglio ringraziarla per aver regalato una breve ma intensa pagina di politica nella nostra terra, per averci insegnato cos'è il vero coraggio, per averci regalato un sorriso anche quando magari non aveva nessun motivo di sorridere, per averci fatto capire che non bisogna mai arrendersi, per averci fatto guardare sempre più in là. La ricorderemo – ha sostenuto il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro - come una guerriera che si è spesa fino all'ultimo istante per dare lustro alla Calabria. La brutta malattia che l'ha colpita non le ha tolto mai il desiderio di guardare avanti e lo ha fatto con una dignità estrema. Voglio ringraziarla anche per la sua disponibilità all'ascolto, mai avevo incontrato un presidente che ci ascoltasse come ci ascoltava lei, per aver voluto condividere dei progetti, accolti con gioia”. Abramo ha quindi concluso: “Jole mancherà, già manca a tutti, resterà per sempre un simbolo di coraggio ineguagliabile, lasciando un grande patrimonio che nemmeno la sua morte riuscirà a distruggere. Buon viaggio, presidente, la Calabria continuerà ad amarti come testimoniano i tanti sindaci oggi qui presenti per salutarla”.

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Tallini: "Jole ha unito tutta la Calabria"

“Lo straordinario coraggio di Jole Santelli è servito a dimostrare che la Calabria può cambiare”. A dirlo è stato il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, intervenendo alla camera ardente della governatrice Jole Santelli nel piazzale della sede della Regione a Catanzaro. “Da oggi nel tuo nome Jole, questo grande palazzo – ha esordito Tallini - è davvero per sempre la casa di tutti i calabresi. Jole ha compiuto un grande miracolo, la sua più grande opera: riunire tutto il popolo calabrese, cancellando d'un colpo divisioni, contrapposizioni e conflitti. Il dolore di tutti i calabresi ha dato il senso dell'unità e dell'identità, quel senso che purtroppo spesso è mancato segnando negativamente la storia della nostra Calabria". "Jole – ha poi sostenuto il presidente del Consiglio regionale - ci ha lasciato anche un altro messaggio, quello dell'amore smisurato per la nostra terra, che deve orientare le nostre azioni. Solo uno smisurato amore poteva consentirti di affrontare la grande sfida del cambiamento della nostra regione, sfida spezzata da un destino crudele. Jole aveva un rispetto straordinario per le istituzioni: in questi giorni – ha rivelato Tallini - mi aveva chiesto di volere in questo bellissimo palazzo le stanze dei gruppi consiliari, volevi tutti i consiglieri regionali al tuo fianco, anche quelli dell'opposizione. Avevi il senso della squadra, anche se sapevi che poi le decisioni più importanti andavano assunte in solitudine, come avviene per chi ha grandi responsabilità”. Tallini ha quindi aggiunto: “Nel darti l'ultimo saluto a nome del Consiglio regionale, dico che questi otto mesi di presidenza valgono quanto una legislatura: penso al tuo coraggio straordinario, che è servito a dimostrare che la Calabria può cambiare, che la Calabria non è quella delle cronache nere, che la Calabria è una terra del Mediterraneo piena di colori che può guardare con speranza al futuro”.

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