Banche, crescono i prestiti scaduti: in Calabria è record nazionale

economia_maneggiare-soldi-banca--12nov2013_4ac6a.jpg

Catanzaro - Prestiti in calo del 2,4% a giugno scorso in Italia rispetto allo stesso mese del 2022, ma con il Sud in controtendenza con un aumento medio dello 0,5% e il Molise che registra +1,4%. Sono in diminuzione i prestiti alle imprese -3,4 % a livello nazionale mentre crescono dell'1% i finanziamenti alle famiglie e in tutte le aree del Paese. Lo afferma l'Abi che ha condotto un approfondimento sulla base dei dati appena pubblicati dalla Banca d'Italia. Sul totale delle sofferenze, spiega l'Associazione bancaria italiana, 14,4 miliardi di euro sono riconducibili alle imprese, 2,6 miliardi per mutui per acquisto abitazioni e 1,2 miliardi per credito al consumo.

Nel secondo trimestre del 2023, a livello nazionale e nelle singole aree territoriali si registrano riduzioni rispetto al trimestre precedente delle sofferenze e delle inadempienze probabili, mentre sono in aumento i prestiti scaduti o sconfinanti, primo segnale di peggioramento della qualità del credito: il fenomeno interessa tutte le diverse aree di Italia. Sul fronte della qualità del credito, nel secondo trimestre del 2023, a livello nazionale e nelle singole aree territoriali si registrano riduzioni rispetto al trimestre precedente delle sofferenze e delle inadempienze probabili, mentre sono in aumento i prestiti scaduti o sconfinanti, primo segnale di peggioramento della qualità del credito.

Sul totale delle sofferenze, 14,4 miliardi di euro sono riconducibili alle imprese, 2,6 miliardi per mutui per acquisto abitazioni e 1,2 miliardi per credito al consumo. Il rapporto sofferenze su impieghi è più elevato nelle regioni del Mezzogiorno, 2,2%, rispetto all'1,2% del totale Italia, 0,9% nel Nord e 1% nel Centro: i valori più elevati si registrano in Calabria (2,4%), in Sicilia e Sardegna con 2,3%; il livello più basso (0,6%) in Trentino-Alto Adige. Se si considerano le sole imprese, il rapporto sofferenze su impieghi sale in Italia al 2%, al 3,4% nel Mezzogiorno, all'1,5% nel Nord e al 2,7% nel Centro Italia

© RIPRODUZIONE RISERVATA