Calabria: Fiaccolata a Soriano in ricordo di Filippo Ceravolo, vittima di mafia

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Soriano Calabro (Vibo Valentia), 3 novembre - Oggi a Soriano Calabro la fiaccolata organizzata dal Movimento spontaneo Sorianese e dalle associazioni vibonesi, in ricordo di Filippo Ceravolo ucciso il 25 ottobre scorso a soli 19 anni dalla mafia.

La Madre di Filippo: Vogliamo giustizia

"Filippo era un ragazzo meraviglioso e me lo hanno ucciso. Ora tutti noi vogliamo che venga fatta giustizia". E' quanto ha detto Anna Lo Chiatto, mamma di Filippo Ceravolo, il ragazzo di 19 anni ucciso per errore. Anna Lo Chiatto e suo marito Martino Ceravolo hanno partecipato alla fiaccolata ed al corteo silenzioso svoltosi a Soriano Calabro. "Mio figlio - ha aggiunto la donna tra le lacrime - ha perso la vita per un passaggio di auto. Un errore che gli è costata la vita. Noi non possiamo vivere nella paura per i nostri figli. Dobbiamo reagire e dire basta. Filippo era sempre sorridente e quella tragica sera del 25 ottobre c'é chi, senza farsi scrupoli, ha spento il suo sorriso per sempre". Anche Martino Ceravolo chiede che venga fatta giustizia. "Chi ha ucciso mio figlio - ha detto - deve pagare. La nostra vita è distrutto ma abbiamo ancora un minimo di forza per chiedere alle forze dell'ordine ed alla magistratura il massimo impegno per assicurare alla giustizia gli autori dell'omicidio di Filippo. Noi non cerchiamo vendetta, vogliamo che venga fatta giustizia".

Sindaco di Lamezia Terme Speranza: Non si deve morire per mafia

Non si può e non si deve morire per mafia, ed è ancora più incredibile e crudele che lo si faccia a 19 anni -  ha così dichiarato Gianni Speranza, la reazione dei cittadini di Soriano è la reazione di tutta la Calabria che non si rassegna e che vuole costruire per i suoi  giovani un futuro migliore.

Vice presidente della Commissione regionale antindrangheta Bruno Censore ed il consigliere regionale Carlo Guccione: Governo intervenga subito

"L'omicidio del giovane Filippo Ceravolo, insieme a quello di tanti altri giovani calabresi le cui famiglie ancora attendono giustizia, non può passare sotto silenzio. Per questo motivo abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, di inserire nell'ordine del giorno della prima seduta utile un punto riguardante il caso del giovane lavoratore di Soriano la cui morte ha scosso le coscienze di quella Calabria onesta che é ormai stanca di soccombere all'efferatezza di chi pretende di affermare il controllo del territorio con ripetuti atti di violenza e gesti cruenti". E' quanto affermano in una nota congiunta il vice presidente della Commissione regionale antindrangheta Bruno Censore e il consigliere regionale Carlo Guccione. "Il clima di tensione che si sta creando in Calabria - sostiengono Censore e Guccione - non ha pari forse in tutto il territorio nazionale. Non riteniamo che sia più accettabile un livello così alto di omicidi che si concentrano in così breve tempo coinvolgendo in modo indistinto anche persone che nulla hanno a che fare con le consorterie mafiose. Il problema di fondo è che i cittadini sentono oramai forte la pressione della criminalità nonostante il territorio continui ad essere presidiato in modo capillare dalle forze dell'ordine che incessantemente battono ogni angolo della regione nel tentativo di estirpare la malapianta che si è radicata in modo prepotente in questa parte del Paese. La discussione che abbiamo chiesto di portare in Consiglio regionale vuole raggiungere lo scopo di sensibilizzare tutte le istituzione, locali e nazionali, a prese di posizioni ferme e convinte che vadano oltre la semplice solidarietà e vicinanza. In modo univoco, ed a più livelli, la discussione su quanto sta avvenendo in Calabria deve essere posta nei termini rigorosi della sicurezza per i cittadini ai quali bisogna garantire spazi e città vivibili". "Per questo motivo - concludono i due consiglieri regionali - riteniamo non più differibile il coinvolgimento diretto del Governo nazionale a cui siamo sicuri il Consiglio regionale solleciterà un intervento diretto ed immediato. Nel caso specifico dell'omicidio di Filippo Ceravolo, confidiamo che la massima assise regionale offra un sostegno tangibile alla famiglia affinché porti avanti iniziative durature per diffondere la cultura della legalità nel nome di Filippo e dei tanti giovani calabresi che sono caduti ingiustamente per mano della violenza inaudita della criminalità organizzata".

Deputato Franco Laratta: Lo ricorderò alla camera

"E' una tragica vicenda quella di Filippo Ceravolo, colpevole solo di avere 19 anni e di trovarsi nel luogo e nel momento sbagliato. Stamane ho fatto visita alla famiglia, a Soriano, in provincia di Vibo. Una famiglia di onesti lavoratori, trasparente, pulita, riservata. Proprio com'era Filippo, un ragazzo che aveva tanta voglia di vivere". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pd Franco Laratta. "Lavorava sempre, anche dalle quattro del mattino - prosegue Laratta - con suo papà. Una famiglia che sta vivendo questo dramma senza fine, con l'intenzione di difendere la memoria di quel ragazzo, del loro figlio, morto a 19 anni, per la trappola che gli ha teso il destino. Martedì lo ricorderò alla Camera dei deputati. Perché l'Italia e le sue più alte istituzioni sappiano che una morte così non può essere accaduta invano. Filippo dovrà essere il simbolo di una Calabria che dice con forza basta ad ogni forma di violenza e di sopraffazione mafiosa".

Giovani Pd: Stato vada a fondo questione

"La tragedia del giovane 19 enne Filippo Ceravolo di Soriano Calabro, ucciso la scorsa settimana, ha scosso profondamente la comunità vibonese e calabrese". Lo affermano, in una nota, i Giovani democratici calabresi. "Non ci stiamo - aggiungono - e gridiamo 'basta alla violenza', quella stessa violenza inumana che strappa alla vita ragazzi che hanno voglia di vivere e di lavorare onestamente in una terra difficile come la nostra. Siamo vicini e solidali con la famiglia e ci stringiamo intorno ad essa. Questo grido deve essere generale, deve smuovere le coscienze e far prevalere il concetto del no alla violenza, del no alla mafia, del no all'ingiustizia! Non solo non ci devono essere più vittime innocenti, ma bisogna battersi per sconfiggere quest'atroce cultura dell'illegalità". "Non è accettabile - dicono ancora i Giovani democratici - che un ragazzo di 19 anni muoia per errore. Ci auguriamo che lo Stato faccia sentire tutto il proprio peso andando a fondo della questione. Ci auguriamo, inoltre, che l'omicidio di Filippo non rimanga sotto l'indifferenza generale perché in Calabria non si può morire da innocente e far finta di nulla".

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