Comitato Pro ospedale del Reventino: “Allarme per possibile sospensione servizio di anestesia nel turno notturno"

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Soveria Mannelli - "Ci giunge voce che da giovedì 15 maggio sarà sospeso il servizio di anestesia nel turno notturno. Presupposto che va a cozzare con le garanzie previste nei LEA.  Il servizio rimane imprescindibile nel novero dell’emergenza, e resta uno dei più importanti supporti al pronto soccorso, senza il quale parecchie forme di interventi necessari e strettamente complessi per tempistica ed efficacia non saranno possibili" è quanto si legge in una nota del Comitato Pro ospedale del Reventino.

"Non a caso - proseguono - il vecchio Dca 64 lo ritenne necessario tanto che l’istituì laddove fosse presente un pronto soccorso, almeno negli ospedali montani. U groviglio che spazia fra intenzioni e collaborazione, poiché pare che i professionisti abbiano dato piana disponibilità a recarsi a Soveria. Forse l’abbandono a se stesse delle aree montane – scrisse l’On.le Baldino - non è ritenuto un presidio necessario. Se a San Giovanni in Fiore a gennaio Serafino Congi con un infarto in corso morì perché non c’era un medico nell’ambulanza che potesse dargli assistenza. Non c’era nessun elisoccorso…(…) tre ore, un’eternità... (…) si scrive San Giovanni in Fiore, si leggono Acri, Soveria mannelli, Serra San Bruno tutti presidi sanitari di aree montane. Una sanità pubblica mutilata che da anni tradisce il diritto alla salute, conclude la Baldino".

"E noi aggiungiamo: se altrove il caso fu determinato dall’assenza del medico, in altre parti, come da noi, potrebbe essere determinato dall’assenza dell’anestesista, più volte salvifico. Stiamo valutando di attuare forme di tutela affinché il servizio venga garantito. Il depauperamento della struttura, peraltro operativa nei minimi termini continua inesorabilmente. Basta ricordare quello che sta scritto nel Talmud di Babilonia: “Chi salva una vita salva il mondo intero”. Non basta più sentire la mono corda del: non ci sono medici, il turnover non consente, il bilancio langue. Questi sono problemi non nostri, ma di chi ha laute competenze per risolverli; al settantenne o al cinquantenne o allo sportivo di queste valli interessa poco o nulla, cerca solo la garanzia di un servizio, anche se al minimo com’è oggi".     

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