Congresso Acli Terra Provincia di Catanzaro, Pino Campisi eletto Presidente

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Catanzaro - Nella prima settimana del mese di dicembre si è svolto, dopo ben dieci anni di commissariamento, il Congresso provinciale di Acli Terra, storica Organizzazione professionale agricola che da oltre ottant’anni accompagna imprese, imprenditori e lavoratori dei campi, agroalimentare e settore della pesca. Una storia che al VII Congresso nazionale, in previsione per il mese di gennaio 2026, con il tema "Da Giuseppe Fanin per una nuova rappresentanza del lavoro" ripartirà dalla narrazione storica di un leader sindacale delle Acli e Acli Terra, a cui l’assise nazionale ha voluto fare legame ideale per rinnovare radici e storia anche nel mondo contemporaneo che sembra aver perso la traccia della difesa del lavoro e della qualità della vita.

Nel secolo scorso l’agricoltura ha rappresentato per il Mezzogiorno in particolare il primo e propulsivo ascensore sociale per  intere generazioni, oggi vi è bisogno di un secondo rilancio socio-economico fatto di innovazione e velocità nei processi produttivi. Il Congresso provinciale che si è tenuto a Lamezia nella sede del Circolo Acli don Saverio Gatti è stato molto partecipato non solo degli aderenti ad Acli Terra, ma anche da responsabili di Associazioni e Movimenti: Alessandro Astorino Pres. Acli provinciali di Catanzaro, Franco Folino Presidente nazionale ACAI, Alfredo Saladini presidente della Consulta delle Aggregazioni laicali, Carlo Barletta di Anteas Cisl, Umberto Salatino Presidente Sezione UCID Lamezia, Maria Loscrì del Club Unesco VV, Carlo Bernardo del Forum delle Famiglie. Il confronto direzionato sulle tematiche che insidiano, per alcuni aspetti, il settore primario, come la riduzione dei fondi Pac 2026/2027 che di fatto limitano la capacità di politiche più espansive e competitive, aggravate anche  dalle scelte dei dazi USA che pesano non poco sulle nostre produzioni da esportare. Certo la capacità rigenerativa del mondo agricolo non potrà dipendere solo dalle politiche agricole comunitarie. Il settore primario include l’agroindustria, l’agroalimentare, l’enogastronomia, la cultura del cibo e la biodiversità. Il riconoscimento Unesco sarà trainante per far crescere il Pil, oggi comunque attestatosi al 15%, uno dei più alti a livello europeo. Acli Terra per la sua storia di organizzazione che poggia la sua azione sui pilastri fondativi nella Dottrina sociale della Chiesa, è impegnata anche nella tutela dell’ambiente e della casa comune in linea con quanto tracciato da Papa Francesco con la Laudato Sì. A tal fine si rende necessario promuovere e sostenere le green skills, accompagnando il cambiamento in atto. Tanto più che la stessa competitività a livello nazionale e internazionale, senza competenze ambientali e specializzate rischia di essere compromessa. La direzione tracciata da tutti gli organismi internazionali ci prospettano questo necessario percorso di sviluppo, rispettoso del clima e dell’ambiente in generale. Sappiamo già oggi che almeno il 20% dei possibili occupati con competenze green fino al 2030 sono introvabili e addirittura nel 2050 saranno il 50% le occasioni di lavoro che però non avranno risposta alla domanda.

Nello specifico nei prossimi cinque anni ci sarà bisogno di oltre 2 milioni di lavoratori con competenze verdi. Acli Terra intende concorrere a dare una risposta puntuale a questa mancanza di allineamento tra domanda e offerta di lavoro che rischia di bloccare la crescita del mondo agricolo e agroindustriale. Una incisiva politica dell’Associazione sarà spinta per il raggiungimento di tre, tra i diciassette, degli Obiettivi sostenibili: vita sulla terraLavoro dignitoso e crescita economicalotta contro il cambiamento climatico. Il Congresso ha eletto  anche i componenti della Presidenza provinciale: Thomas Vatrano (Vice Presidente), Alessandro Zito ( Segretario), Alessandro Astorino, Umberto Salatino, Giorgia Mazza e Antonio Di Cello.  

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