Emergenza Gaza, anche centro INAIL Lamezia in prima linea per fornire protesi e supporto medico

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Roma - "Per Gaza il sistema Italia è già pronto ad agire" le parole del capo della Protezione civile Fabio Ciciliano dalle pagine de ‘Il Foglio’ dopo la prima riunione a Palazzo Chigi della task force Italy for Gaza. "Sin dal maggio dei 2024, è stato dichiarato dal Consiglio dei ministri lo stato di emergenza per Gaza. Questo ci consente di agire subito attraverso lo strumento dell'ordinanza in deroga a tutte le normative ad eccezione di quella penale. Possiamo essere rapidissimi" afferma. Tra le prime cose che la Protezione può fare c'è l'installazione di un grande ospedale da campo. "Lo abbiamo già a disposizione e possiamo prepararlo in 24 ore, più tre giorni per il trasporto via nave e altri tre per l'allestimento in loco. In pratica, in poco meno di dieci giorni possiamo già cominciare a curare i primi pazienti della Striscia", spiega.

Per quanto riguarda i mutilati, inoltre, "l'Inail ha dato la disponibilità dei suoi due centri per le protesi, uno a Budrio e uno a Lamezia Terme, sia per fornire le protesi, sia per mandare personale a Gaza che possa insegnare ai palestinesi a realizzarle. Sia in legno, sia attraverso l'utilizzo di stampanti 3D". Accanto alla sanità, le altre grandi emergenze nella Striscia riguardano acqua potabile e cibo. "Per quanto riguarda l'acqua abbiamo a disposizione nei nostri magazzini sette enormi potabilizzatori. Possono essere aviotrasportati in un giorno e consentono ciascuno di fornire tra i tre e i cinque mila litri all'ora. Significa avere circa 400 mila litri d'acqua al giorno, una riserva idrica praticamente infinita".

Per quanto riguarda il cibo invece la Protezione civile lavora alla fornitura di tre forni campali per la panificazione: "Quando abbiamo pensato a cos'altro potevamo fare abbiamo cercato se esisteva già una sorta di panificio da campo. Non esisteva. Allora lo abbiamo fatto realizzare e adesso ne abbiamo due unità aviotrasportabili e una terza in costruzione. Sono panifici dentro un container con impastatrice, forno, riscaldatore per accelerare la lievitazione, gruppo elettrogeno e tutto quello che serve per farlo funzionare. Ognuno può sfornare fino a una tonnellata di pane ogni giorno". Si lavora inoltre per la fornitura di moduli temporanei sia per gli alloggi, sia per scuole e università: "In questo momento abbiamo in piedi degli accordi quadro con diverse aziende che servono per eventuali emergenze italiane, ma che contiamo di poter attivare anche per Gaza. Prevedono la possibilità di realizzare fino a 14 mila insediamenti abitativi, ciascuno abitabile fino a un massimo di sei persone, e moduli scolastici. L'accordo prevede dal momento della sua attivazione circa cinque/sei mesi per avere i moduli".

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