Lamezia Terme - Con l’inizio della nuova stagione balneare si parla sempre più spesso episodi di degrado e sporcizia dei litorali. Sulla questione interviene il geologo Mario Pileggi del consiglio nazionale di “Amici della Terra” che riflette sull'emersione dei rifiuti della vecchia discarica in prossimità della foce dell'Angitola nel Golfo di Sant’Eufemia “l’evento - evidenzia - oltre a rappresentare l'aspetto più rilevante del primo mese della nuova stagione balneare, oscura le preziose specificità che caratterizzano i cento chilometri del patrimonio costiero dello stesso Golfo e fa emergere incapacità e responsabilità delle classi dirigenti locali e nazionali”. In particolare, secondo il geologo, l’episodio più rilevante emerso nelle scorse settimane nel Golfo di Sant’Eufemia è proprio quello “della discarica in prossimità della foce del Fiume Angitola oggetto di apposita interrogazione parlamentare. Immagini e video dei rifiuti trasmessi dai vari mezzi d’informazione, diffusi ovunque attraverso i social, evidenziano che non è spazzatura depositata e scoperta di recente. Si tratta di tonnellate di spazzatura accumulata in passato per molti anni sotto gli occhi degli Enti Preposti e oggetto di varie e particolareggiate denunce fatte nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso dal WWF”. Per il geologo Pileggi si tratta di “Una discarica che, anche per la sua ubicazione sulla sabbia della preziosa fascia costiera del Golfo di Sant’Eufemia, poteva e doveva essere già bonificata molti anni fa. Con la recente “scoperta” della spazzatura in prossimità della foce del Fiume Angitola, in pratica, emergono anche incapacità e responsabilità del malgoverno delle classi dirigenti locali e nazionali ad ogni livello di responsabilità”.
Episodi che, sottolinea ancora il geologo “oltre ad oscurare le bellezze della Regione e scoraggiare i turisti, rendono evidente il perché nei cento chilometri di costa del Golfo di S. Eufemia non arrivano turisti in quantità paragonabili agli oltre di 5 milioni di turisti balneari all’anno che popolano i 100 chilometri d spiagge, spesso rifatte, disponibili nell’intera regione Emilia Romagna. Tra tante specificità del patrimonio costiero oscurate da questi episodi c’è la specificità degli assetti idro-geomorfologici favorevoli allo sviluppo della più grande varietà di habitat e forme di vita in ambiente acquatico e terrestre. In particolare, la varietà di terre e acque ricche di minerali e sostanze che alimentano moltissimi e tipici vegetali e animali che costituiscono gli ingredienti fondamentali di quei preziosi prodotti enogastronomici considerati dal New York Times per inserire la Calabria tra i luoghi da visitare nel 2017. Biodiversità favorita pure da un microclima ideale che consente la più lunga durata della stagione balneare del Mediterraneo con tratti di costa caratterizzati da una ventilazione particolarmente favorevole anche per pratiche sportive come il Kitesurf. Altre preziose risorse naturali della fascia costiera del Golfo che restano oscurate sono i siti d’interesse comunitario (SIC) del “Lago La Vota” Sito “SIC - T9330087” e delle “Le Dune dell’Angitola” Sito “SIC IT9330089" di 383 ettari inizia proprio in destra della foce del Fiume Angitola e si estende nel comune di Curinga fino alla foce del Torrente Turrina. Siti e Dune caratterizzate dalla presenza di sette diversi habitat di interesse comunitario.
Sulla geodiversità e grande varietà di spiagge naturali che caratterizzano il Golfo di S. Eufemia ribadisce che “le stesse, formate da frammenti di rocce di tutte le ere geologiche, documentano la nascita ed evoluzione sia del paesaggio terrestre sia degli insediamenti umani dell’intero Belpaese. Con specificità rare nelle coste della Penisola, come gli ammassi granitici di Capo Vaticano generati dallo stesso magma che ha generato le più note coste granitiche della Sardegna dalle quali sono stati separati a seguito d’imponenti movimenti della crosta terrestre iniziati milioni di anni fa e ancora in atto nel Tirreno. Come va ribadito che, oltre ad una grande varietà di preziosi aspetti naturalistici, paesaggistici ed ambientali nei cento chilometri della fascia costiera del Golfo di S. Eufemia, esiste un rilevante e unico patrimonio archeologico a partire dai manufatti in pietra risalenti al Paleolitico Inferiore di Casella di Maida e a seguire con i resti databili tra l’VIII ed il V secolo a.C. dei centri abitati della Magna Grecia come Hipponion, Temesa e Terina che sorgeva sul margine interno dell’antica laguna attualmente testimoniata dall’area Sic “Lago La Vota”. Come nel passato - conclude - anche in questo inizio di stagione balneare 2019, le classi dirigenti continuano a non considerare o sottovalutare le specificità della biodiversità e geodiversità che caratterizzano gli assetti idro-geomorfologici dei litorali e del patrimonio costiero”.
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