Lamezia Terme - "Lamezia, è di recente scaduto il termine per le iscrizioni al Concorso di Poesia e Disegno Dialettale "Salvatore Borelli" I Edizione 2025, promosso dall'Associazione#piùcalabriapertutti. Un evento, questo, che è stato organizzato per rendere omaggio al cuore della Calabria, alla sua voce più autentica e ai suoi colori più vividi, attraverso la valorizzazione del patrimonio linguistico dialettale e, al tempo stesso, per onorare la memoria e l'opera del poeta dialettale lametino Salvatore Borelli" è quanto si legge in una nota.
"L’iniziativa culturale - spiegano - ha registrato un buon successo, vista la partecipazione di numerosi artisti e poeti che hanno presentato le loro opere. Il nome dei membri della giuria rimarrà segreto fino alla data della premiazione, che si terrà il 18 ottobre 2025, presso la sala convegni delle Terme di Caronte, gentilmente concessa dalla famiglia Cataldi che, da oltre tre secoli, gestisce lo stabilimento. Sarà un’occasione, per quanti interverranno, per assistere alla proclamazione dei vincitori e immergersi in uno scenario naturale suggestivo. I risultati del concorso verranno comunicati ai vincitori, entro la fine del mese di settembre, tramite e-mail o telefono, e saranno pubblicati sui canali social di #piùcalabriapertutti e altri canali".
"Per la prossima edizione, l'Associazione #piùcalabriapertutti ha previsto di allargare la partecipazione ai poeti delle diverse regioni d’Italia, in modo da offrire un’ampia vetrina per la valorizzazione delle diverse espressioni dialettali del nostro Paese. Presidente onorario del premio è il figlio di Borelli, Giovannino, musicista e anch’egli poeta, che nel 2024 ha curato la pubblicazione del libro intitolato "Omaggio al poeta Salvatore Borelli a vent’anni dalla sua scomparsa", con prefazione del critico d’arte Teodolinda Coltellaro (Grafichéditore), volume che raccoglie una selezione tra le opere più significative del poeta".
"Nipote della Medaglia d'oro al valor militare Elvidio Borelli e cugino dello scrittore Elvidio Borelli e del giornalista Aldo Borelli, direttore del Corriere della Sera dal 1929 al 1943, Salvatore Borelli è stato un poeta illetterato - come lo erano altri due importanti poeti, il calabrese Mastro Bruno Pelaggi e il siciliano Ignazio Butitta, uno dei più grandi poeti dialettali del 900 – egli frequentò la scuola di avviamento professionale, terminata la quale si avviò al mondo del lavoro".
"Non smise, comunque, di coltivare la passione per i libri. Le sue letture spaziavano dai testi di storia ai romanzi e raccolte di poesie, in lingua e in dialetto. I suoi primi scritti risalgono alla metà degli anni 70. Essi rappresentarono un fatto storicamente importante per il patrimonio storico-artistico di Sambiase, in quanto il dialetto paesano prese forma per la prima volta. Il suo stile si dimostrò subito originale ed evocativo, vari i temi trattati, soprattutto il paese, sentito nella sua tradizione e nella sua storia. Le sue liriche entrarono subito a far parte dell’immaginario collettivo per la profondità dei contenuti, la ricchezza lessicale e la musicalità dei versi. I suoi libri “Dùci e amàru” (1986), “Cùmu ‘nu sùannu” (1995) e, postumo “Quàndu cànta lla cicàla” (2005). È stato recensito da autorevoli critici quali, Giuseppe Falcone, Vincenzo Villella, Luigi Maria Lombardi Satriani e Pasquino Crupi, che lo ha inserito nell’opera monumentale in tre volumi “La Letteratura calabrese per la Scuola media, Vol. III – il 900”. Il 18 dicembre 2018 Lamezia Terme gli ha dedicato una piazza".
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