Lamezia Terme - Una questione più spinosa del previsto quella del divieto dei cellulari a scuola introdotto dal Ministero per gli Istituti superiori, in vigore da quest’anno, che sta per mettere docenti e dirigenti di fronte ad una prova non facile, anche a Lamezia. “Se il Ministero si è pronunciato sul cosa fare, non si è espresso sul come farlo” spiega a tal proposito un giovane insegnante. “Non ci sono state infatti comunicate linee guida chiare e univoche - precisa - sulle modalità di applicazione del divieto, né sulle sanzioni necessarie per chi trasgredisce, lasciando di fatto ad ogni Istituto carta bianca, e ad ogni dirigente la totale responsabilità di mettere in atto e di far rispettare il provvedimento”. Una responsabilità non da poco se si considera lo spazio e il tempo occupato oggi dalla telefonia mobile nella vita di un adolescente, e le complicazioni relative al possibile sequestro o alla custodia di apparecchi spesso di valore, cui difficilmente la scuola potrebbe ricorrere in caso d’infrazione, in mancanza di una normativa precisa a disciplinare le sue scelte.
Dunque si procede abbastanza cauti, scegliendo saggiamente la via della persuasione, e annunciando il ricorso a qualche piccola sanzione per ricordare ai ragazzi che le regole sono cambiate. Lo si fa con una certa decisione al Polo Liceale “Campanella Fiorentino”, diretto da Susanna Mustari. “Ѐ stato concordato anche presso il polo liceale Campanella Fiorentino il divieto dell’utilizzo dei cellulari per l'intero arco della giornata” spiega la dirigente in una nota, “sia per favorire la concentrazione in classe degli allievi durante le lezioni sia per incrementare la socializzazione fuori dalle aule tra gli allievi. Qualunque trasgressione del divieto dell’utilizzo dei cellulari verrà sanzionata con delle note disciplinari, come previsto e vidimato durante il Collegio docenti”. Simile l’approccio all’Istituto “Einaudi”, dove la neodirigente Anna Primavera, oltre a ricorrere a richiami orali, annuncia un percorso graduale di educazione al non-uso dei dispositivi attraverso incontri preposti con i ragazzi.
“In Collegio - spiega - abbiamo deciso al momento di informare gli alunni del divieto di utilizzo dei telefonini e introdotto nelle more di attivare al più presto un approfondimento, magari facendoci supportare da personale esperto, perché non è facile inibire l'utilizzo di uno strumento da cui si registra quasi una forma di dipendenza nei giovani. Per adesso partiamo con l'informazione (comunicazione del Ds) e con discussioni guidate in classe sulle ragioni che hanno indotto il Ministro ad intervenire sulla questione. A seguito dell'approfondimento di cui sopra, individueremo altri interventi, e anche eventuali sanzioni, per chi contravviene al divieto, come richiesto”.
Giulia De Sensi
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