Lamezia, tre giorni di confronto a Domus Bethaniae: fede, AI e sfide del nostro tempo

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Lamezia Terme - Alla Domus Bethaniae, casa e comunità fondata da don Saverio Gatti, per tre giorni (12,13 e 14 settembre), si è tenuto un seminario residenziale di studio e confronto aperto a tutti, sul tema: "La fede nelle sfide della post-modernità". Negli incontri, raccontano in una nota: "hanno preso la parola moltissimi amici che hanno reso il confronto vero, interessante e ricco di spunti personali e comunitari. È stato presente il Vescovo mons. Serafino Parisi che, nelle mattinate di sabato 13 e domenica 14, con due specifiche relazioni: "La fede nelle sfide della post-modernità" e "Intelligenza artificiale e questione antropologica" ci ha spronato a vivere con speranza immutata nella contemporaneità, cogliendo, dai segni dei tempi, occasioni e stimoli di maggiore consapevolezza e portando la nostra fede nel cuore delle sfide del nostro tempo. Modernità e post-modernità, progresso scientifico e relatività della conoscenza, genetica, neuroscienze e intelligenza artificiale hanno modificato il contesto umano, dialogico, religioso e sociale. Ma in questo mondo reale siamo chiamati ad annunciare il Vangelo di Gesù di Nazareth, a vivere la fraternità, la solidarietà ai poveri, la dignità di persone libere, "di poco inferiori a Dio". Il nostro Vescovo ha richiamato alla nostra attenzione il Salmo 8: "Che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu lo hai fatto solo di poco inferiore a Dio e lo hai coronato di gloria e d'onore. Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi" (Salmo 8,4-6). Il cristiano è chiamato a testimoniare il Vangelo in un orizzonte culturale e sociale in continua evoluzione, a ripensare il proprio linguaggio e la propria presenza nella società e nella storia.  Per dirla con papa Francesco, prima, e con papa Leone, oggi, siamo chiamati a promuovere "un nuovo umanesimo digitale... capace di  coniugare il rispetto della dignità umana, la giustizia sociale e la solidarietà universale con le sfide poste dall’adozione crescente dell’intelligenza artificiale in un contesto di rapido sviluppo tecnologico e automazione".

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Infine, hanno sottolienato "Dobbiamo essere consapevoli che la fede e la Sacra Scrittura ci consegnano la certezza di un Dio che non smette mai di rivolgere la sua Parola viva e feconda alle donne e agli uomini di ogni tempo.  Ne consegue che, se come chiesa ciò che proponiamo e testimoniamo risulta sterile e incomprensibile, siamo noi cristiani a non riuscire a cogliere e interpretare quale parola Dio stia rivolgendo all'umanità di oggi che vive le pesanti contraddizioni della guerra a pezzi, della diffusa povertà, dell' emigrazione di massa e, nello stesso tempo, un processo scientifico veloce e senza eguali nel tempo, pericolosamente preda del profitto di pochissimi. C'è di sprone la certezza che la Parola, seppure antica, è sempre attuale perché sempre capace di generare novità di vita".

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