Lamezia Terme - Gli studenti dell’Istituto comprensivo “Gatti Manzoni Augruso” di Lamezia Terme in Tribunale per ricordare gli “invisibili”. È stata una mattinata, raccontano dalla scuola "densa di emozioni e riflessioni quella vissuta dagli alunni dell’IC Gatti-Manzoni-Augruso, che hanno visitato insieme ai loro insegnanti la mostra fotografica allestita all’interno del Tribunale cittadino, dal titolo “Gli invisibili: volti, nomi e storie di chi è stato ammazzato dalla mafia e dall’indifferenza”. L’iniziativa, curata da Lavinia Caminiti e promossa dall’Associazione nazionale magistrati del Distretto di Catanzaro e dalla Fondazione Trame Ets, ha l’obiettivo di restituire dignità e memoria a chi troppo spesso è stato dimenticato, vittima non solo della violenza mafiosa, ma anche del silenzio e dell’indifferenza collettiva. Ad accogliere gli studenti il funzionario Deborah Chirico, che ha introdotto i percorsi relativi alla mostra fotografica attraverso le varie icone ubicate tra i vari piani del Palazzo di giustizia".
La mostra ricostruisce, attraverso le immagini tra passato e presente, avvenimenti tragici avvenuti per mano della mafia, riportando i fatti avvenuti insieme alle persone coinvolte, tra cui giudici, magistrati, parroci, donne e anche bambini trucidati, di cui è importante mantenere viva la memoria soprattutto tra i giovani. Tra le vittime di mafia viene ricordato, a distanza dal cinquantesimo anniversario dell’attentato, il primo magistrato assassinato dalla ‘ndrangheta in Calabria, Francesco Ferlaino, ucciso il 3 luglio 1975 a Lamezia Terme. Poi un’ampia carrellata di immagini dove vengono ricordati anche gli attentati avvenuti nel 1992 dei giudizi Falcone e Borsellino e tante altre personalità che hanno sempre lottato contro le ingiustizie e per la legalità. Le fotografie in bianco e nero, accompagnate da brevi biografie e testimonianze, raccontava storie di uomini, donne e giovani che hanno perso la vita per aver detto “no” alla mafia. Obiettivo della mostra, che ha trasformato il Tribunale in uno spazio di memoria e consapevolezza, è quello di sensibilizzare i giovani rafforzando il senso civico nonché la cultura della legalità attraverso la memoria.
“È un’iniziativa molto importante – ha evidenziato la dirigente scolastica Antonella Mongiardo – perché coinvolge direttamente le nuove generazioni in un percorso di consapevolezza. La mostra, che racconta chi è stato ucciso dalla mafia e dall’indifferenza, ha rappresentato non solo un momento di apprendimento, ma anche un’esperienza di partecipazione civica: un invito a guardare oltre le cronache e le semplificazioni, per riscoprire il valore della memoria attiva e dell’impegno quotidiano contro ogni forma di ingiustizia”. La partecipazione degli alunni alla mostra fotografica è stata organizzata dalle referenti alla Legalità della scuola, le insegnanti Marianna Sena e Giovanna Folino.
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